22 aprile 2022 materiali preparatori per l’assemblea di transform! italia

transform! italia terrà la propria assemblea il prossimo 22 aprile presso la sede nazionale ARCI in via Via dei Monti di Pietralata, 16 a partire dalle ore 14, in concomitanza con l’assemblea degli iscritti individuali al Partito della Sinistra Europea, che avrà luogo nello stesso spazio a partire dalle ore 16,30.

Sarà l’occasione per fare il punto e confrontarci sulle tematiche che attraversano il complesso momento storico che stiamo vivendo e su come si possa costruire e diffondere un pensiero critico e alternativo.

il titolo della assemblea è

 

LA BATTAGLIA DELLE IDEE
per una Europa di pace, democrazia, diritti ambientali e sociali

 

 

introduzione e programma

La pandemia prima e la guerra poi sono lo sfondo e il risultato di un processo di lungo periodo i cui frutti avvelenati sono oggi davanti agli occhi. Eppure anche di fronte all’evidente fallimento del sistema, le strutture di potere nazionali ed internazionali, continuano a scegliere di percorrere strade che ci portano a nuovi e maggiori disastri.

La pandemia ha colpito mostrando la debolezza di un sistema sanitario infiacchito e logorato da anni di tagli e dismissioni di personale e strutture, frutto di politiche indirizzate a demolire l’interesse pubblico e a favorire quello privato.

Anche l’ingiustificata aggressione del governo russo dell’Ucraina è stata preceduta da un trentennio di politiche estere, europee e occidentali, fatto di guerre e bombardamenti con cui si è cercato di imporre un dominio invece che un dialogo.

 

La guerra e la militarizzazione sono accompagnate da una martellante propaganda con cui vogliono imporci l’arruolamento nelle fila dell’occidente, contro tutto il mondo che non si allinea al volere delle “democrazie avanzate”.

L’Europa getta alle ortiche decenni di cultura del dialogo per consegnarsi agli interessi che sono al di là dell’atlantico e lo fa principalmente aggredendo i diritti e le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori. L’erosione dei salari, il ricatto tra lavoro e ambiente, il diritto alla cura e all’istruzione, tutto è sottomesso alle compatibilità della legge del mercato finanziario.

Di fronte a tutto ciò continuiamo a pensare che solo la presa di parola degli “sconfitti” possa ribaltare la situazione e che questo possa essere fatto solo a livello europeo e globale.  Per questo transform! italia ha lavorato e lavora per costruire un’analisi delle trasformazioni dal capitalismo e per le convergenze necessarie a dare gambe ad una alternativa di società

Durante l’assemblea, infatti, oltre ad una discussione sulla cronaca degli eventi in corso, daremo spazio all’illustrazione dei filoni di ricerca che abbiamo realizzato in questi ultimi mesi, come redazione del sito transform-italia.it. Focus su alcuni aspetti di carattere generale come i rapporti dell’Europa nello scenario globale, la transizione digitale, e quella verde, così come la lettura femminista della militarizzazione e dell’economia in tempo di guerra e di pandemia.

Proprio a partire dalla questione della pandemia e dallo scandaloso profitto che le grandi case farmaceutiche hanno realizzato e continuano a realizzare, con il supporto della commissione europea, ci siamo impegnati dal primo momento alla campagna #noprofitonpandemic, che oltre la raccolta di firme per una Iniziativa dei Cittadini Europei, promuova una discussione sul ruolo dei brevetti farmaceutici.

Abbiamo inoltre promosso, insieme a attivist* ed intellettuali, una rete (MOVE UP!) a sostegno delle mobilitazioni contro il G20 che si è tenuto in diverse città italiane nel 2021.

Partecipiamo, come nodo della rete europea transform! europe, alla vita culturale del Partito della Sinistra Europea, promuovendo incontri e seminari in occasione delle università estive e del Forum Europeo delle Alternative, in cui abbiamo presentato e promosso il percorso dell’Altra Agenda.

Con particolare attenzione alla dimensione nazionale abbiamo promosso alcune reti come il Lab Sud, dedicata alla questione meridionale con cui abbiamo realizzato una serie di incontri e di seminari che hanno prodotto una pubblicazione edita dalla rivista Left dal titolo “Lezioni Meridionali” e con cui intendiamo costruire per l’estate una sorta di stati generali del sud.

Abbiamo promosso appelli di rilevanza europea come quello contro l’assurda equiparazione tra Nazismo e Comunismo fatta dal parlamento europeo per il rispetto della memoria e della storia che mette in luce il carattere anti comunista della UE e il tentativo di cancellare il ruolo svolto dalle organizzazioni comuniste nella lotta al nazifascismo e il portato di quella lotta nella costruzione delle nostre democrazie, soprattutto nascondendo l’articolazione che il movimento comunista ha avuto storicamente e ideologicamente nel nostro continente.

Più recentemente abbiamo costituito un Osservatorio sulla Unione Europea, che ci vedere coinvolti per l’analisi dei passaggi istituzionali assunti dai diversi livelli delle istituzioni europee e con cui in questi giorni promuoviamo ad esempio un dibattito aperto sul carattere della militarizzazione.

Ultimamente abbiamo lanciato un appello “Rosso Verde non è un ornamento” con cui vogliamo evidenziare l’ipocrisia di alcune posizione politiche con cui si sostengono progetti di governo nazionali e locali che mascherano una ristrutturazione capitalista con una finta transizione ecologica

Ci stiamo muovendo anche sullo scenario europeo promuovendo un network di media, giornali e riviste (Media Alliance) proprio perché crediamo necessario rilanciare quello che abbiamo definito nel titolo della nostra assemblea, una battaglia delle idee, per contrastare il tentativo di oscurare le posizioni della sinistra nel nostro paese e in tutta Europa.

 

Questi sono gli argomenti che intendiamo presentare e discutere nella nostra assemblea a cui ti invitiamo a partecipare per arricchire su questi e altri punti un dibattito aperto al contributo di tutte e tutti.

Programma

Ore 14  Apertura dei lavori

Interventi
Soci e collaboratori al sito
Elezione degli organismi dell’associazione

Ore 15
Esterni e simpatizzanti

Marga Ferrè
Heinz Bierbaum
Loredana Marino
Riccardo Petrella
Nicoletta Pirotta
Fausto Bertinotti
Alessia Gasparini
Piero Bevilacqua
Elena Mazzoni
Maurizio Acerbo
Patrizia Sentinelli
Franco Russo

 

Per chi si collega questo è il link

Argomento: Assemblea transform! italia

Ora: 22 apr 2022 02:00 PM Roma

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lettera di invito all'assemblea

Care e cari,

transform! italia ed “Europa a Sinistra” – Comitato aderenti individuali al Partito della Sinistra Europea hanno camminato insieme in questi anni per costruire una sinistra in Italia che avesse come sguardo e “terreno di lotta” la dimensione europea.

L’appuntamento dell’assemblea che abbiamo convocato per il prossimo 22 aprile 2022, per quanto formalmente divisa in due, costituisce un unico incontro in cui scambieremo idee e proposte, condividendo un percorso di sostegno alla costruzione di una soggettività politica europea. C’è la possibilità di una coalizione ampia con cui rappresentare non solo le battaglie civili e sociali che sorgono dalle tante fratture che il neoliberismo ha determinato in Europa e – come vediamo – anche su scala globale, ma anche per rendere visibile una idea di alternativa alle politiche di guerra che il capitalismo ci impone.

 

Crediamo che solo la capacità di dare voce e corpo all’alternativa politica alle destre e alle socialdemocrazie possa ridefinire un campo che riporti in scena, anche nel nostro paese, una sinistra vera.

La guerra in Ucraina segna uno spartiacque nella storia dell’Europa. Dopo quella che abbiamo definito la “guerra dei trent’anni”, in cui l’Unione Europea, dopo la caduta del muro di Berlino, si è venuta costituendo come spazio del mercato e della speculazione finanziaria, sia le destre che le socialdemocrazie (corrotte dalla ideologia della “terza Via”) si sono fatte carico di demolire il ruolo del mondo del lavoro, spingendo verso l’impoverimento e la precarietà milioni di cittadine e cittadini europei.  E’ in atto addirittura un tentativo di rovesciare la Storia per scrivere un futuro opposto a quello sognato: non un’Europa dall’Atlantico agli Urali, ma una dependance dell’Atlantismo e della sua presunta superiorità

 

Ben lungi dal fare dell’Unione Europea uno strumento di pace si è dato vita a un nuovo progetto coloniale, una “fortezza” a cui è vietato l’accesso a chi fugge da guerre “altre” e povertà, guerre e povertà di cui la stessa UE è corresponsabile.

Per quanto la storia non sia ancora scritta, la guerra segna un passaggio anche nello scenario globale. Assistiamo al passaggio da una globalizzazione che – da Porto Alegre a Genova – avevamo riconosciuto come ingiusta per la spietata accumulazione capitalista e la distruzione dell’ambiente, ad un ritorno all’economia di blocchi. Occorre il coraggio di proporsi da subito per le sfide del prossimo futuro – comprese quelle elettorali – con i connotati della “Sinistra Europea”: un volto nuovo e unitario in cui possano convivere le tante parzialità, nello spirito della convergenza e della cooperazione per una nuova stagione della Sinistra.

Vi aspettiamo per condividere il percorso.

Roberto Morea                                                                          Pietro Soldini

transform! italia                                                              Comitato “Europa a Sinistra”

Contributi scritti della redazione

Ho iniziato a collaborare con Transform!Italia intorno al 2015, occupandomi dell’area “diritto sociale”.

Nel quadro del progetto di ricerca/azione “Cooperation Strategies for Southern Europe” promosso da Transform Europe ho partecipato come relatore a vari seminario. All’esito della conferenza tenutasi a Lisbona il 27 ottobre 2018 si è deciso di avviare una analisi comparata dei diversi progetti elaborati da gruppi di studiosi/e di area progressista nei vari paesi europei con l’obiettivo di sintetizzare in una proposta organica (in alcuni casi, un vero e proprio articolato di legge) le riforme o risposte normative necessarie per contrastare, e sperabilmente rovesciare, quel progetto di multiforme precarizzazione dei rapporti di lavoro, e di forte degrado degli standard di tutela, che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni.

Ne è scaturito un e-Paper pubblicato il 28 ottobre 2020 sul sito di transform!Europe: Progressive Narratives. The Future of Labour Law as Envisaged by Europe’s National Labour Movements.

Nel 2020-2021 ho partecipato al progetto di ricerca “Coalition of Labour” promosso da transform!Italia. Ne è scaturita una inchiesta sociologica sulle condizioni di lavoro in alcuni paesi europei (Francia, Germania, Italia). Nell’ambito del volume che ha raccolto i diversi rapporti nazionali ho pubblicato un articolo relativo ai profili giuridici del tema dell’indagine dal titolo “The neoliberal “Reform Policies” in France, Germanuy, Italy and the alternative narratives of Labour”.

Una sintesi del volume è pubblicata sul sito di transform!Europe con il titolo Coalition of Labour: Workers Voices in Europe.

Negli ultimi 3 anni ho pubblicato sulla Newsletter settimanale di transform!Italia una serie di interventi sui temi di politica del diritto di maggiore attualità, con particolare attenzione alle trasformazioni del diritto sociale europeo. Nell’ambito di una ventina di articoli, ho selezionato qui di seguito quelli che mi paiono di maggior interesse:

https://transform-italia.it/il-lavoro-tramite-piattaforma-e-le-lotte-dei-rider-arriva-la-proposta-della-commissione-europea/

https://transform-italia.it/50-anni-di-statuto/

https://transform-italia.it/piu-democrazia-per-rifondare-lunione/

https://transform-italia.it/il-pilastro-sociale-europeo-secondo-il-commissario-schmit/

https://transform-italia.it/trentanni-vissuti-pericolosamente/

https://transform-italia.it/trasparenza-e-democrazia-nel-processo-decisionale-dellue-una-battaglia-comune-per-verdi-e-sinistra-europea/

https://transform-italia.it/vademecum-per-la-nuova-legislatura-europe/

https://transform-italia.it/proposte-di-carte-dei-diritti-del-lavoro-in-europa/

La mia collaborazione con transform!italia mi ha consentito di esplorare essenzialmente due terreni: come, e se, sta cambiando l’Unione europea, e come e quando arriveremo al reddito di base.

Negli ultimi quattro anni, dal debutto di Transform come luogo di riflessione, scrittura e condivisione di iniziative, hanno avuto luogo eventi epocali: la pandemia, e ora la guerra, e questo ha cambiato l’Europa, oltre che noi.

Avevamo iniziato con le analisi sul MES e le iniziative per contrastare la sua riforma, e poi durante il lockdown e per più di un anno ho presentato l’azione dell’UE a contrasto delle conseguenze della pandemia e per la ripresa, dunque Next Generation EU, e poi le ipotesi di riforma della governance economica e gli approfondimenti su Green Deal.

L’ultimo mio articolo invece commemorava David Sassoli, con una piccola raccolta dei suoi discorsi, che prima mi sembravano retorici, e che invece ora valuto molto diversamente, di fronte alla deriva sciagurata delle decisioni di riarmo, di fronte a Von der Leyen che festeggia lo spartiacque quando per la prima volta si decide di comprare e fornire armi, e Borrell che sostiene che l’Europa ha bisogno di mettersi in testa l’aumento della difesa e della sicurezza e fermare le discussioni teologiche sull’autonomia strategica.

Sul reddito ho esordito con il primo editoriale di Transform, e poi con molti altri interventi nei quali propongo anche un reddito di base universale e incondizionato pagato dalla Banca Centrale Europea, oltre che bollette proporzionali al reddito, perché luce e gas sono diritti universali.

Difficile scegliere fra ottanta articoli, vi propongo questi:

 

https://transform-italia.it/david-sassoli-leuropa-deve-essere-leale-con-i-suoi-cittadini/

https://transform-italia.it/luce-e-gas-sono-diritti-universali/

https://transform-italia.it/la-cina-e-vicina-e-marcia-insieme-a-noi/

https://transform-italia.it/fratelli-tutti-ma-in-europa-solo-qualcuno/

https://transform-italia.it/patto-sociale-di-stabilita-e-reddito-di-base-e-quello-che-serve-ora/

https://transform-italia.it/il-recovery-plan-per-principianti-e-qualche-conto-per-litalia/

https://transform-italia.it/le-raccomandazioni-le-riforme-la-ricostruzione-tout-se-tient/

https://transform-italia.it/leuropa-esanime-sul-tavolo-del-consiglio/

https://transform-italia.it/il-lavoro-non-e-contagioso/

https://transform-italia.it/il-virus-la-disciplina-di-bilancio-e-lo-scudo-europeo/

https://transform-italia.it/mes-reloaded-il-meccanismo-di-un-ingranaggio/

https://transform-italia.it/senza-reddito-ne-cittadinanza/

Sovraffollamento, età elevata dei detenuti, condizioni mediche compromesse, alto numero di detenuti per reati legati alle droghe, persone private della libertà in attesa della celebrazione dei processi, atti di autolesionismo e suicidi, edifici fatiscenti… sono solo alcune degli elementi che descrivono il carcere, in un contesto caratterizzato da populismo penale, lunghi tempi di carcerazione preventiva e lunghe pene.

Su carcere e pena ho scritto Se 15 anni vi sembran pochi…, che ricostruisce brevemente lo (scarso) dibattito sull’ergastolo, Un triste anniversario, che ricorda la morte di 13 detenuti nelle rivolte del marzo 2020, dopo l’annuncio delle misure per il carcere nel contesto del lockdown; Nessuna anomalia, sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dell’aprile dello stesso anno. Più di recente, Il taser è una pessima idea ha accompagnato l’appello di transform!italia No al taser a Roma, contro la decisione dell’Assemblea capitolina di dotare la Polizia locale di quest’arma.

Gli elementi di novità che si registrano nella sinistra radicale in Europa e nel mondo ci pongono all’attenzione una serie di dibattiti strategici che hanno una rilevanza anche per la sinistra italiana.

Abbiamo attraversato una fase nella quale è sembrato che avesse particolare successo l’idea del “populismo di sinistra” fondata su una serie di elementi chiave quali la semplificazione del conflitto sociale in termini di basso contro alto, la costruzione del “popolo” in termini discorsivi, un’organizzazione molto fluida e la centralità di un leader carismatico.

I limiti che hanno avuto le esperienze di populismo di sinistra hanno portato ad individuare un altro tipo di paradigma, quello del “mass workers’ party”, il partito di massa avente la propria base sociale nella classe lavoratrice. Questa formula non va intesa come un ritorno al passato ma si basa sulla comprensione dei mutamenti strutturali intercorsi nella classe lavoratrice, sulla presenza in essa di identità molteplici.

Il confronto tra questi due modelli (nella realtà non così rigidamente separabili) può essere utile per approfondire il dibattito nella sinistra italiana e per fare qualche passo avanti sul piano pratico.

Questo dibattito strategico non può che collocarsi nella situazione aperta a livello globale dal conflitto militare in Ucraina, nel quale è importante che la sinistra radicale individui un proprio ruolo, non subalterno ai campi statuali e politico-militari che si vorrebbero consolidare in campi contrapposti (tra “ordine liberale imperiale” e nazionalismi conservatori).

https://transform-italia.it/guardiano-a-che-punto-e-la-notte-prima-parte/

https://transform-italia.it/guardiano-a-che-punto-e-la-notte-parte-seconda/

https://transform-italia.it/lalleanza-rosso-verde-diventa-il-primo-partito-a-copenhagen/

https://transform-italia.it/dibattito-strategico-e-analisi-della-congiuntura-il-salto-di-qualita-necessario/

https://transform-italia.it/ventanni-dopo-genova-hanno-vinto-i-no-global/

https://transform-italia.it/tre-partiti-che-ce-lhanno-fatta/

https://transform-italia.it/sinistra-che-cosa-con-chi-come/

Ho cominciato a collaborare con Transform, ormai da tempo, partendo dalle mie competenze in merito ad immigrazione, accoglienza, discriminazioni, costruzione della “fortezza Europa”, dispositivi, economici e militari per esternalizzare le frontiere e impedire la libertà di movimento. Negli anni mi sono però trovato anche ad intervenire su temi che esulano da tali questioni: problemi nel mondo dell’informazione, questioni internazionali, con particolare riferimento ad alcune aree di crisi, effetti della pandemia ed altro, cercando quindi, da giornalista, di restare nell’attualità ma provando ad approfondire gli argomenti trattati uscendo dai limiti della contingenza.

https://transform-italia.it/protezione-umanitaria-per-tutt-coloro-che-fuggono-dalle-guerre/

https://transform-italia.it/maccartismo2punto0/

https://transform-italia.it/quale-tutela-per-quali-profughi/

https://transform-italia.it/occorrono-azioni-non-solo-ascolti/

https://transform-italia.it/meena-e-le-altre/

https://transform-italia.it/stato-di-diritto-democrazia-e-diritti-umani-tra-danimarca-e-kosovo/

https://transform-italia.it/aboliamo-frontex/

https://transform-italia.it/muraglie-in-proprio/

https://transform-italia.it/lafghanistan-dietro-lafghanistan/

https://transform-italia.it/vaccinare-i-sommersi/

https://transform-italia.it/un-informazione-libera-una-pace-giusta/

https://transform-italia.it/egitto-diritti-umani-va-cercando/

https://transform-italia.it/la-memoria-di-una-giornata/

https://transform-italia.it/disperazione-internazionale-e-terrorismo-ad-uso-interno/

Con la guerra in Ucraina il continente europeo torna indietro di decenni: ai conflitti interstatali, alle sfere d’influenza imperiali, all’imperativo di un conflitto che, come nella Grande guerra, s’impadronisce di corpi e vite, ma che non presenta nessuna prospettiva di emancipazione individuale o collettiva, al di là di una generica “autodeterminazione nazionale”. La solidarietà e l’accoglienza tornano a essere determinate dal colore della pelle; l’“Europa” torna a essere un confine di “civiltà” che si assicura la dominazione sul mondo, se pure da alleato subordinato, nel nome dell’“Occidente”.

A questa situazione siamo chiamate a resistere, tutte e tutti. I miei strumenti sono la lotta per la pace, per una federazione democratica europea che sappia rompere con il proprio passato di sangue, di ingiustizia e di oppressione per costruire un futuro di pace, solidarietà, libertà e giustizia, come si proponevano gli esponenti della Resistenza antifascista europea, per l’affermazione delle soggettività oppresse nella storia, a cominciare da quella femminile. Su questo, per questo, voglio continuare a scrivere e a lottare.

Il silenzio dei Presidenti su quei giovani

La regressione dell’Europa passa per le sue memorie: un libro a proposito della Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019

Ho pensato di proporre per questa nostra assemblea una serie di articoli più recenti e dunque particolarmente concentrati sul tema della guerra. Sento infatti molto forte la necessità di impegnarsi in questo momento drammatico in quella che chiamiamo la battaglia delle idee e che dà il titolo al nostro appuntamento. D’altronde tutti questi anni di lavoro di ricerca di Transform Italia sono stati ispirati dall’idea ch fossimo in una sorta di guerra dei trent’anni. La guerra, militare, economica, sociale, del neoliberalismo su scala globale e sul terreno europeo. Ora la guerra si fa mondiale. Dietro ai ragionamenti che ho proposto in questi mesi ci sono le nostre riflessioni collettive di lungo periodo. Ho lasciato anche qualche breve inserto su pandemia, salari, giovani e proposta rossoverde che mi sembrano comunque utili.

https://transform-italia.it/un-movimento-permanente-per-la-pace-e-un-nuovo-ordine-democratico/

Ho scelto per questa assemblea alcuni testi che riguardano i temi sui quali sono maggiormente impegnata.Da femminista.

Il primo che ho scelto riguarda la  guerra  per mettere in evidenza le ricadute nefaste che essa porta con sé.

Primo fra tutte il militarismo che non agisce solo sul piano dell’aumento delle armi ma porta con sé un ulteriore imbarbarimento delle relazioni umane, costringe a schierarsi, annulla la complessità del reale per assumere  la  mortifera logica binaria dell’amico/nemico.

Ho scelto però di portarne anche altri che affrontano i temi del lavoro, del welfare, dei diritti civili perchè è bene ricordare che entriamo nel buco nero di un guerra globale dopo anni di politiche  neoliberiste che hanno fatto carta stracci di molti di quei diritti al lavoro, alla salute, alla sicurezza sociale che i grandi movimenti del secolo scorso avevamo consentito di ottenere.

Anni nei quali  si sono rafforzate le gerarchie che esistono nel corpo sociale producendo frammentazione, violenza e solitudine.

Ne ho scelto un altro che affronta il tema della presenza delle donne nelle istituzioni per sottolineare che non basta essere donna per cambiare le carte in tavola. E’ il femminismo, in particolare quello che riconosce le intersezioni fra genere/classe/provenienza, a fare la differenza.

Ed infine gli ultimi due che ho scelto danno conto della vitalità del movimento femminista internazionale di questi ultimi anni. Una vitalità che non si è fermata nemmeno durante la pandemia ( che è bene non dimenticare perchè ha dimostato quanto fosse dissennato il sistema capitalista e quanto sarebbe stato necessario metterne in discussione le fondamenta)  e che non sarà  messa a tacere dalla guerra in corso, Proprio in questi giorni infatti si stanno organizzando iniziative, anche di carattere internazionale,  per  provare  a costruire una risposta femminista e collettiva alla follia della guerra, di tutte le guerre in qualsiasi parte del mondo.

Il militarismo come motore e malattia (transform-italia.it)

L’anno dei… draghi ovvero riflessioni femministe molto critiche sul PNRR italiano – Transform! Italia (transform-italia.it)

“Guardate troppa televisione!” – Transform! Italia (transform-italia.it)

Riflessioni sulla Convenzione di Istanbul… senza Istanbul – Transform! Italia (transform-italia.it)

Se vuoi pranzare con il diavolo devi avere un cucchiaio molto lungo; ovvero femministe nelle istituzioni (transform-italia.it)

Un 8 marzo al tempo del… colera – Transform! Italia (transform-italia.it)

Risultati della ricerca per “nicoletta pirotta” – Transform! Italia (transform-italia.it)

Per la questa assemblea di transform! italia, ho selezionato gli articoli allegati con l’idea di focalizzare, anche in questo momento di grandi preoccupazioni, dove, alla crisi climatica, si è aggiunta la crisi dovuta alla guerra in Ucraina, aggravando in modo drammatico i problemi sociali e quelli ambientali che investono il pianeta e milioni (miliardi) di persone.

Gli articoli cercano di riflettere sulla necessità di una visione alternativa (anticapitalista), per poter affrontare in modo adeguato i problemi legati alla giustizia ambientale e alla giustizia sociale.

In alcuni di questi articoli si può leggere come siano forti i legami tra i modelli di produzione e l’industria della guerra, e come ogni cosi sia subordinata alla logica del profitto per pochi. E come cose basilari per la vita delle persone, come ad esempio il cibo (o l’acqua) siano nell’obiettivo di queste logiche,

 

https://transform-italia.it/ecosocialimo-e-sinistra/

https://transform-italia.it/elezioni-amministrative-tra-frammentazione-e-subalternita/

https://transform-italia.it/la-questione-ambientale-non-e-una-questione-ambientale/

https://transform-italia.it/un-ipocrita-grido-dallarme-ambientalista/

https://transform-italia.it/agricoltura-industriale-dalle-bombe-ai-campi-ovvero-luso-discutibile-della-scienza/

Le tecnologie digitali sono state dalla loro origine e sono il motore dello sviluppo tecnologico in tutte e sue forme, costituiscono il fondamento per interagire ed esplorare ogni realtà animata ed inanimata. La loro pervasività ha fatto si che ogni aspetto delle relazioni sociali produca moli crescenti di dati da cui estrapolare informazioni sempre di più con l’uso dei sistemi della cosiddetta Intelligenza Artificiale. Questa capacità unita a quella di simulare i processi che si vogliono indagare è stata applicata ai fenomeni sociali al mondo della vita in tutti i suoi aspetti. A questo apparato di elaborazione dell’informazione e produzione della conoscenza sono affidate le sorti progressive del sistema sociale dominante, nonostante l’intreccio di crisi che lo attraversano, dentro l’orizzonte della catastrofe climatica globale. Purtroppo questa speranza appare più una ideologia consolatoria, prodotta per legittimare quel sistema, nasconderne le contraddizioni più che un orizzonte concreto di trasformazione. Di questo di parla in molti dei miei articoli e nel mio intervento nella prossima assemblea di Transform-Italia. Una traccia si può trovare negòi articoli seguenti.

https://transform-italia.it/la-guerra-dei-trentanni/

https://transform-italia.it/tecnologie-digitali-lavoro-e-diseguaglianze-sociali/

https://transform-italia.it/sesto-rapporto-iocc-sul-cambiamento-climatico-previsioni-piu-precise-ed-orizzonti-piu-drammatici/

https://transform-italia.it/pandemia-scienza-conoscenza-credenze-e-potere/

https://transform-italia.it/scienza-razionalita-capitalistica-e-forme-di-conoscenza/

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Contribuire ad una rivista settimanale come transform! Italia comporta un forte impegno personale se si ha il desiderio di allargare l’orizzonte dell’analisi e della riflessione “di sinistra” sui processi, le contraddizioni e i conflitti che via via si dipanano nell’economia e nella società globale. Questo è quello che ho cercato di fare con i miei articoli nel corso dell’ultimo anno e l’occasione di questa pubblicazione mi offre l’opportunità di provare a riassumere brevemente il senso generale e i temi sviluppati in alcuni dei filoni principali nel mio percorso di ricerca.

Il framework generale ha riguardato la crisi del sistema di regolazione del regime di accumulazione che prende il nome di neoliberismo globalizzato in cui abbiamo vissuto negli ultimi quattro decenni. Una crisi diventata evidente con la crisi finanziaria del 2008-2009 alla quale è stata data essenzialmente una risposta in termini di politiche monetarie espansive, mentre finora non è arrivata una risposta politica in grado di ricostruire un modo di regolazione che possa garantire una nuova fase di accumulazione e, quindi, di espansione del capitalismo.

Il capitalismo è un processo competitivo dinamico (soprattutto rispetto ai modi di produzione precapitalistici) e resiliente, in uno stato di continuo flusso e divenire. E’ un modo di produzione perpetuamente rivoluzionario, costantemente sotto sforzo per trasformare sé stesso dall’interno, mentre allo stesso tempo preme sulla capacità del mondo fisico e sociale di sostenerlo. Negli ultimi decenni questo processo è diventato globale grazie alla deregolamentazione finanziaria, alla globalizzazione dei flussi di capitale e alla scomposizione dei processi produttivi in catene di approvvigionamento e del valore (global supply and value chains) che operano con una logica organizzativa just-in-time.

Questa trasformazione è stata possibile anche grazie allo sviluppo della logistica globale, ossia dell’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nelle aziende i flussi di materiali, componenti e beni e delle relative informazioni, dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita. La pandemia, altri eventi calamitosi, la guerra tra Russia e Ucraina, e la nuova Guerra Fredda fra USA e Cina hanno fatto emergere tutte le fragilità e vulnerabilità di questo sistema, ormai perennemente sotto pressione e sull’orlo di una crisi strutturale.

All’interno di questo quadro generale ho cercato, settimana dopo settimana, di sviluppare l’analisi di alcuni filoni:

  • le caratteristiche e le crisi della globalizzazione, ragionando sul passaggio dal Fordismo al neoliberismo globalizzato; sul ruolo dei capitalisti e degli Stati-nazione; sulla logistica e le supply chains; sulla stagnazione dei salari; sulla disuguaglianza globale nell’accesso ai vaccini e le politiche economiche implementate da Cina, USA e UE per uscire dalla crisi pandemica; sull’obiettivo politico di far pagare le tasse ai ricchi e alle global corporations (l’accordo su un regime di tassazione minimo globale e i Pandora Papers); sul ritorno alla “normalità” e il tentativo di addomesticare l’inflazione da parte delle banche centrali; sulla nuova Guerra Fredda nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina e delle relazioni tra USA, NATO, UE, Cina e Paesi “non allineati”; sulle crisi della sicurezza alimentare e del debito dei Paesi poveri;
  • l’apertura di una finestra sugli Stati Uniti che mi ha portato a ragionare sulle elezioni del 2020; sulla pandemia da oppioidi; sulle limitazioni del diritto del voto; sulla crisi abitativa (un tema analizzato anche per Germania ed Italia); sul capitalismo dinastico;
  • lo svolgimento di alcune analisi sulle catene del valore globali, in particolare sull’economia politica della logistica, del salmone e del cacao;
  • un’attenzione ai temi critici dell’agricoltura industriale e del passaggio ad un modello di agricoltura naturale, agrocologica, sociale e sostenibile, alla luce della crisi ambientale e climatica planetaria;
  • una serie di analisi relative alle crisi nazionali e regionali nel mondo: la guerra civile in Etiopia; il colpo di stato in Myanmar; la Brexit e il riemergere delle questioni delle minoranze nazionali nel Regno Unito; la crisi economica, ecologica e migratoria dei Paesi del Centro America; il Brasile da Lula a Bolsonaro; il regime nazionalista di Nerendra Modi in India e le lotte dei contadini; il Sahel tra crisi climatica, jihadismo e intervento militare franco-europeo; i colpi di stato in Sudan; l’asse Italia-Francia, i casi politici di Polonia, Ungheria, Austria, Danimarca e il futuro della UE.

 

Articoli

https://transform-italia.it/dal-fordismo-al-neoliberismo-globalizzato-critica-no-global-e-sovranita-alimentare/

 https://transform-italia.it/leconomia-politica-della-logistica-globale/

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Il fatto di essermi occupato costantemente del sito web e di una parte della comunicazione mi ha spesso posto di fronte alla necessità di ricomporre nel quotidiano la dimensione politica delle relazioni e delle attività pratiche con il momento dell’astrazione politica. Verso quest’ultimo, al pari di molti militanti, nutro perplessità e speranze come emerge dall’editoriale il cambiamento necessario mentre sui limiti dell’orizzonte della pratica militante individuale si trova traccia nella riflessione sulle mie esperienze lavorative nel campo della automazione d’ufficio. Per quanto concerne le trasformazioni nel campo della comunicazione un’eco la si può rintracciare nell’articolo testo e contesto e nell’avvio di una riflessione sulla dimensione social della comunicazione ma l’articolo a cui mi sento più legato rimane l’articolo il giorno quattordici del mese primaverile di nisan sulla relazione tra verità e potere.