A seguito della ben nota vicenda Fanpage, l’eurodeputato Carlo Fidanza, membro dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR)1, si è autosospeso dall’incarico di Capodelegazione di Fratelli d’Italia nello stesso Gruppo. È interessante ripercorrere, in questa rapida nonché incompleta panoramica, le più significative prese di posizione di Carlo Fidanza in Parlamento Europeo, nell’attuale legislatura.
L’ultimo atto
È stata la presentazione di una interrogazione al Consiglio, del 23 settembre 2021, dall’oggetto: “È tempo di far fronte alla violenza dell’estrema sinistra in Europa”. Fidanza ha sottoscritto l’interrogazione insieme ad altri sei deputati del Gruppo ECR: il greco Emmanouil Fragkos di Ellinikí Lýsi 2, gli spagnoli Hermann Tertsch e Margarita de la Pisa Carrión del partito di estrema destra Vox, il lituano Valdemar Tomaševski di Azione Elettorale dei Polacchi in Lituania – Alleanza delle Famiglie Cristiane, il bulgaro Angel Dzhambazki3, Capodelegazione di VMRO4, e Nicola Procaccini, Responsabile Ambiente ed Energia di Fratelli d’Italia. Gli altri sottoscrittori sono il danese del Gruppo Renew, Søren Gade, di Venstre – Danmarks Liberale Parti5, e tre deputati del Gruppo Identità e Democrazia (ID): l’estone Jaak Madison6, Vicesegretario del Partito Popolare Conservatore (EKRE), partito populista di estrema destra7, il tedesco Maximilian Krah8 del ben noto partito Alternative für Deutschland, e l’italiano Gianantonio Da Re, della Lega.
Potrebbe sembrare un’iniziativa inopinata e fuori contesto, se non avesse un appiglio ufficiale non secondario; un ghiotto boccone che i sottoscrittori dell’interrogazione non si sono fatti sfuggire. Si tratta di un documento del Coordinatore Antiterrorismo UE, diramato dal Consiglio il 28 giugno 2021, dal titolo “Azione dell’UE per contrastare l’estremismo violento e il terrorismo di sinistra e anarchico”.
Diritti, razzismo, migrazione
Il 14 settembre 2021 Fidanza ha votato contro la Risoluzione sui diritti delle persone LGBTIQ.
L’8 luglio 2021, ha votato contro la Risoluzione sulle “Violazioni del diritto dell’UE e dei diritti dei cittadini LGBTIQ in Ungheria a seguito delle modifiche giuridiche adottate dal parlamento ungherese”. Per i dettagli, si rimanda alla nostra Notizia del 14 luglio 2021, “Legislazione anti-LGBTIQ in Ungheria”.
L’11 marzo 2021, ha votato contro la Risoluzione che dichiara l’UE zona di libertà LGBTIQ.
Nella discussione svoltasi nella plenaria del 17 giugno 2020, sulle proteste antirazziste a seguito della morte di George Floyd, il deputato Carlo Fidanza ha presentato questo intervento scritto:
“Dopo la morte di George Floyd tutti a dire ”black lives matter”, dimenticando che ”all lives matter”, tutti pronti a scagliarsi contro le polizie di mezzo mondo accusate di razzismo. Non una parola di condanna contro la feccia che con questa scusa ha devastato, saccheggiato e aggredito persone inermi con il solo torto di essere bianche. Nemmeno una parola sulle immagini di Digione dove bande di ceceni e maghrebini si sono scontrate con armi da fuoco. Nemmeno una parola per i barbari attacchi ai monumenti che rappresentano personaggi che hanno fatto la storia dell’Occidente. L’oscurantismo dei nuovi Talebani dell’antirazzismo non ha risparmiato Churchill, Cristoforo Colombo, Giulio Cesare, Indro Montanelli e persino Via col Vento e marche di cioccolatini. Una furia iconoclasta, sostenuta dalle più grandi multinazionali, dalle lobby apolidi dei Soros, che serve ad annientare le radici della nostra civiltà e ad aumentare il nostro senso di colpa per favorire nuova immigrazione. Chi si oppone a questo disegno perverso è ovviamente un razzista fascista nazista. Deve averlo pensato anche quel fenomeno di Sergio Sylvestre, il cantante americano adottato dall’Italia, il quale troppo preso dalla voglia di imitare i black power si è persino dimenticato le parole del nostro inno nazionale.”
Il 17 luglio 2019, si è svolta in Parlamento una discussione sull’”Assistenza umanitaria nel Mediterraneo”. Carlo Fidanza vi ha partecipato con un intervento centrato sul ruolo delle ONG. Questo il testo integrale:
“Signora Presidente, onorevoli colleghi, quello che sta avvenendo nel Mediterraneo centrale è vergognoso. Il traffico di esseri umani trova un costante sostegno nell’azione di ONG senza scrupoli che, pur di realizzare il loro disegno politico, sono pronte a violare le leggi e le acque territoriali di uno Stato sovrano, che coincidono anche con i confini esterni dell’Unione europea, nonché le stesse leggi del mare e che, invece, usano la propria difesa ipocritamente, come è avvenuto nel caso della fuorilegge Carola Rackete, che ha concluso la sua lunga serie di violazioni speronando una vedetta della Guardia di Finanza italiana, rischiando di causare una tragedia. A questa fuorilegge qualcuno vorrebbe addirittura concedere una passerella in questo Parlamento. Il tutto nel silenzio complice delle autorità europee e con dichiarazioni ipocrite da parte di alcuni governi, a partire da quelli di Francia e Germania. Allora noi in mare vogliamo meno ONG e più navi militari, perché l’unico modo per fermare il traffico di esseri umani e le morti in mare è impedire ai barconi della morte di partire dall’Africa e aprire lì i centri di identificazione in cui distinguere chi è profugo veramente da chi è un brigante economico e deve essere rimpatriato, e per questo vogliamo un dispositivo europeo di rimpatrio dei migranti, perché soltanto così si potrà fermare questo traffico irregolare e immorale.”
Stato di diritto
Il 16 settembre 2021 il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione su “Libertà dei media e ulteriore deterioramento dello Stato di diritto in Polonia”. La Risoluzione è stata approvata a larga maggioranza, con i voti contrari soltanto delle destre di ECR e ID. Il deputato Fidanza ha presentato una Dichiarazione di voto scritta per motivare il suo voto contrario. Eccone il testo integrale:
“Dopo lo squallido tentativo di punire il governo polacco con l’introduzione di una condizionalità sullo stato di diritto durante le negoziazioni sul recovery fund, continua ora la gogna nei confronti del governo conservatore legittimamente e democraticamente eletto della Polonia.
Ancora una volta, il tema dello Stato di Diritto viene strumentalizzato, e viene approvata una risoluzione pericolosamente ricca di imprecisioni soprattutto relativamente ai trattati, che vengono continuamente piegati alle interpretazioni di chi in Europa tira le fila.
In questa risoluzione non mancano i cenni al principio del primato del diritto dell’UE, principio consuetudinario che non è mai stato sancito nei trattati ma che è derivato dalle varie sentenze della Corte di Giustizia Europea e che ora viene sbandierato come vincolante ed assoluto. Se si vogliono cambiare le carte in tavola, allora che si ridiscutano i trattati e si dia la possibilità agli stati membri di scegliere se aderire o meno.
I sistemi giudiziari sono competenza degli Stati membri così come la sanità, l’aborto, e il diritto di famiglia. L’ho già detto in precedenza e lo ripeto, opporsi a questa costante violazione dei trattati è un imperativo categorico se si vogliono tutelare le fondamenta di una onesta e duratura collaborazione tra Stati Membri ed istituzioni Europee.”
Di analogo tenore la Proposta di Risoluzione, sullo stesso tema, presentata insieme ad altri deputati a nome del Gruppo ECR, e decaduta in fase di votazione.
Carlo Fidanza ha votato contro tutte le Risoluzioni del Parlamento Europeo che chiedevano l’applicazione della condizionalità nei finanziamenti europei ai Paesi membri che non rispettano lo stato di diritto. Il 7 luglio 2021, ha votato contro la Risoluzione d’iniziativa su “Elaborazione di orientamenti per l’applicazione del regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione”. Il 10 giugno 2021, ha votato contro la Risoluzione “Situazione dello Stato di diritto nell’Unione europea e applicazione del regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 relativo al regime di condizionalità”. Il 25 marzo 2021 ha votato contro la Risoluzione sulla “Applicazione del regolamento (UE, Euratom) 2020/2092: il meccanismo di condizionalità dello Stato di diritto”. Tutte e tre le Risoluzioni sono state approvate a larga maggioranza con i soli voti contrari delle destre.
Il 28 aprile 2021, Fidanza ha votato contro la Risoluzione su “Assassinio di Daphne Caruana Galizia e Stato di diritto a Malta”. La Risoluzione, proposta da tutti i Gruppi (compreso ECR) è stata approvata a larghissima maggioranza. Hanno votato contro solo alcuni deputati del Gruppo ECR, tra cui tutti gli italiani di Fratelli d’Italia, a cominciare da Raffaele Fitto e, ovviamente, il Capodelegazione Fidanza.
Brevetti dei vaccini
Fidanza ha sempre votato contro la sospensione dei brevetti per i vaccini Covid-19. Prima, il 20 maggio 2021, quando in occasione della votazione di una Risoluzione sull’AIDS, il Parlamento Europeo ha, inaspettatamente, approvato un emendamento, presentato dal Gruppo della Sinistra-Gue/NGL, nel quale si chiedeva la sospensione dei vaccini. Poi, anche il 10 giugno 2021, quando si è trattato di votare la Risoluzione nella quale il Parlamento Europeo ha chiesto la revoca temporanea dei brevetti.
Politica internazionale
Nella discussione in plenaria del 20 gennaio 2021, sull’Insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti, il deputato Carlo Fidanza ha pronunciato questo intervento:
“Signora Presidente, onorevoli colleghi, oggi si apre una nuova stagione e auguriamo buon lavoro alla nuova Amministrazione americana. Molte certezze aleggiano in quest’Aula, ma molti di più sono gli interrogativi irrisolti. Pensate davvero che sarà Joe Biden a risolvere i problemi di visione e di leadership di un’Europa smarrita e senz’anima? Vi illudete davvero che, una volta abbattuto il mostro Trump, scompaiano decine di milioni di patrioti in Europa e nel mondo che credono nei valori dell’identità, della sovranità, della famiglia, del senso religioso, del merito, dell’etica del lavoro?
Siete così democratici da voler governare il mondo con le multinazionali del web, che censurano la libertà di espressione di cittadini e leader politici, anche quando rispettano le leggi? Siete davvero così irresponsabili da pensare che il mondo sarà più pacifico e sicuro se si tornerà alla dottrina Obama-Clinton, che ha spianato la strada a guerre, fondamentalismo islamico, profughi e immigrati clandestini? E credete davvero che si possano fare accordi con il regime comunista cinese senza preoccuparsi di riequilibrare il commercio globale a difesa delle nostre produzioni?
Per noi le relazioni transatlantiche non sono qualcosa da piegare agli interessi di parte ma la cornice entro cui rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. Noi continueremo a lavorare in questa direzione.”
Unione Europea
Nella discussione che, il 15 settembre 2021, è seguita al discorso sullo Stato dell’Unione della Presidente della Commissione Europea, il deputato Fidanza è così intervenuto:
“Signora Presidente, signora Presidente von der Leyen (che non vedo più), onorevoli colleghi, tralasciamo l’ennesimo libro dei sogni e concentriamoci su un bilancio che ha qualche luce sì, ma anche troppe ombre. Bene l’idea del debito comune per finanziare la ripresa, ma male i ritardi, le condizionalità politiche contro i governi che non si allineano ai diktat della Commissione e il tentativo di troppi di riportarci indietro alla stagione dell’austerità, che rischia di vanificare la ripresa.
Ci saremmo aspettati politiche per la famiglia e la natalità e invece si è piegata alle lobby arcobaleno; ci saremmo aspettati nuova linfa all’economia reale e invece abbiamo l’ideologia green del Green Deal, che impone oneri insostenibili alle nostre imprese e ci rende più dipendenti dalla Cina. Altro che autonomia strategica. Ci saremmo aspettati la difesa delle frontiere esterne dall’immigrazione incontrollata e invece abbiamo nuovi record di sbarchi e pochissimi rimpatri. Ci saremmo aspettati un’Europa protagonista sulla scena internazionale e invece, dopo l’Afghanistan, sappiamo solo parlare di profughi mentre il fondamentalismo dilaga di nuovo. Noi vogliamo un’Europa diversa, Presidente, che faccia meno ma meglio, rispetti la sussidiarietà e la sovranità degli Stati nazionali. È l’unica Europa che può davvero funzionare.”
Nella discussione sulla presentazione del programma della Presidenza tedesca, l’8 luglio 2020, Fidanza ha consegnato questo intervento scritto:
“La Merkel fa passerella in un’Aula di eunuchi che la omaggiano servilmente incuranti della situazione drammatica in cui versa l’Europa, non soltanto a causa del Coronavirus ma di troppi anni di scelte sbagliate volute dalla Cancelliera. Le solite banalità, il solito ottimismo retorico sulle proprietà taumaturgiche dell’UE, uno scomposto attacco ai populisti e una bordatina a Orban per compiacere la sinistra e la conferma dell’asse privilegiato con la Francia. Nemmeno una parola sul ruolo della BCE dopo la sentenza della Corte tedesca, sull’eccesso di aiuti di Stato – in buona parte sempre tedeschi – che stanno drogando il mercato interno, sul surplus commerciale eccessivo in barba ad ogni trattato o sulla montagna di derivati tossici in pancia alle banche tedesche. Nulla nemmeno sulla crescente aggressività della Turchia nel Mediterraneo e della Cina in tutto il mondo. Come sempre, il manovratore manovra indisturbato e le vittime si alzano ad applaudire diventando complici.”
Clima, ambiente
Intervenendo, in qualità di relatore per parere della Commissione Trasporti e Turismo, nella discussione in plenaria, il 24 marzo 2021, sull’ “Attuazione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente”, così si è espresso Fidanza:
“Signora Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, il parere della commissione TRAN ha scelto di anteporre, per una volta, il pragmatismo all’ideologia perché, vedete, l’inquinamento dell’aria che respiriamo è certamente un problema enorme ma, davanti a decine di procedure di infrazione che non hanno portato a risultati di alcun tipo – è stato menzionato dal relatore – non ha senso insistere sulla stessa strada, aumentando ancora i target di riduzione delle emissioni già difficilmente raggiungibili in questo contesto.
È sbagliato, poi, bastonare le imprese già gravate da tasse e burocrazia ed è sbagliato colpire i cittadini che, per tanti motivi, non possono andare a lavoro in bicicletta o in monopattino e non possono permettersi di comprare costose auto elettriche per le quali poi, in tante parti d’Europa, non ci sono le stazioni di ricarica. Vedete, io vivo al centro della pianura padana, dove purtroppo le nostre bellissime Alpi rendono difficile il ricambio naturale dell’area. In territori così questa è la nostra opinione: non servono ricette ideologiche ma infrastrutture moderne, trasporti pubblici efficienti, ricambio del parco circolante e incentivi per la transizione ecologica delle imprese. Soltanto così contribuiremo realmente ad avere un’aria più pulita.”
La conseguente Risoluzione, approvata a larga maggioranza, ha ricevuto il voto contrario dei deputati dei Gruppi di destra, compreso quello di Fidanza.
Nel corso di una discussione svoltasi in Plenaria, il 16 dicembre 2020, su vari temi – dalle Conclusioni del Consiglio Europeo del 10-11 dicembre 2020 alle risorse proprie – nel suo intervento il deputato Fidanza si è riferito anche all’ambiente: “Avete trovato un accordo sul clima, inseguendo l’ideologia ultra-ambientalista. Arriveranno più tardi i fondi green del Recovery Fund e ancora più tardi la carbon border tax. Intanto però il calendario prevede la tassa sulla plastica dal primo di gennaio e una serie di altri limiti e oneri che colpiranno le nostre imprese europee rendendole meno competitive.”
Anche nell’intervento nella discussione, svoltasi in plenaria il17 giugno 2020, in preparazione del Consiglio Europeo del 19 giugno 2020, Fidanza ha toccato le questioni ambientali: “Intanto, anziché preoccuparvi di questo, proseguite con l’ideologia perversa del Green Deal, imponendo alle aziende nuovi oneri e ai cittadini nuovi stili di vita. Avete riscoperto sì la parola solidarietà, ne siamo lieti, ma vi siete dimenticati la parola responsabilità.”
Nell’intervento del 16 aprile 2020, nella discussione in plenaria su “Azione coordinata dell’UE per combattere la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze”, è riuscito a mettere insieme ambiente e migrazione: “Green deal: diremo no a nuovi oneri e divieti ideologici contro le nostre imprese, già provate dalla crisi, e sì solo a investimenti virtuosi. E infine, chiediamo di difendere i confini perché mentre chiudiamo gli europei in casa, non è accettabile che le ONG continuino a spadroneggiare nel Mediterraneo.”
- Copresidente, insieme al polacco Ryszard Antoni Legutko, del Gruppo ECR è Raffaele Fitto, confluito in Fratelli d’Italia nell’ottobre 2019.[↩]
- Ellinikí Lýsi (Soluzione Greca) è un partito greco ultranaziolista e di estrema destra. Sono note le sue posizioni contro l’immigrazione irregolare: installazione di una recinzione elettrica al confine tra Grecia e Turchia, detenzione degli immigrati su isole disabitate in attesa della deportazione, chiusura delle ONG operanti in Grecia, descritte come “aziende di trafficanti”[↩]
- Angel Dzhambazki è stato oggetto, nel dicembre 2019, di una denuncia di due eurodeputati per aver violato l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che vieta ogni discriminazione per motivi di “origine etnica o sociale”. Nei suoi confronti (e dell’eurodeputata Mara Bizzotto (ID-Lega) l’Intergruppo Antirazzismo e Diversità ha avanzato, nel maggio 2020, una Richiesta di sanzione per “incitamento all’odio in plenaria”.[↩]
- VMRO-Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Movimento Nazionale Bulgaro, partito nazionalista di destra, noto per le sue posizioni reppressive nei confronti delle comunità Rom, e per l’opposizione all’ingresso in Unione Europea della Macedonia del Nord.[↩]
- Per motivi storici – dovuti alla collocazione in Parlamento negli scranni dell’unica opposizione, quella liberale – il partito ha mantenuto la denominazione Venstre, cioè Sinistra, ma si tratta di un partito liberale che negli ultimi vent’anni ha assunto posizioni sempre più conservatrici[↩]
- “Madison è diventato famoso in Estonia dopo le elezioni generali del 2015, quando è emerso che in un post sul blog aveva giustificato le pratiche del regime nazista e lodato le politiche economiche di Adolf Hitler. ‘Ai miei occhi, il fascismo è un’ideologia che consiste in alcune sfumature positive e necessarie per preservare lo stato nazionale’, ha scritto. ‘È vero che c’erano campi di concentramento, campi di lavoro forzato, giochi con camere a gas, ma allo stesso tempo un ordine così ‘severo’ ha portato la Germania all’epoca fuori da un buco completo’. Madison non ha mai ritrattato né si è scusato per i suoi commenti.” È quanto si legge – insieme ad altri dettagli sul profilo razzista e neo-nazista di Madison -in un articolo di Silver Tambur, pubblicato il 19 settembre 2019 su Estonian World. In un precedente articolo veniva ricordato il suo auspicio per una “soluzione finale”nei confronti degli immigrati. Di Jaak Madison si ricorda anche la proposta di conferire il Premio Nobel per la Pace a Donald Trump.[↩]
- L’EKRE ha fatto parte del Governo estone dall’aprile 2019 al gennaio 2021.[↩]
- tracce di suo profilo politico possono essere trovate nell’articolo These are the most dangerous new MEPs in the European Parliament, pubblicato da VICE nel maggio 2019.[↩]