Il 20 maggio 2021, in occasione della votazione di una Risoluzione sull’AIDS, il Parlamento Europeo ha, inaspettatamente, approvato un emendamento, presentato dal Gruppo della Sinistra-Gue/NGL, nel quale si chiedeva la sospensione dei vaccini.
Questo il testo dell’emendamento approvato: “invita pertanto l’UE a sostenere l’iniziativa dell’India e del Sud Africa all’Organizzazione Mondiale del Commercio, per una rinuncia temporanea ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini, le attrezzature e i trattamenti COVID-19, ed esorta le aziende farmaceutiche a condividere le loro conoscenze e dati attraverso la COVID-19 Technology Access Pool (C-TAP) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.”
La votazione è avvenuta il giorno dopo che, nella discussione specifica sui vaccini, il Parlamento aveva mostrato una profonda spaccatura. L’emendamento è stato approvato con 293 voti favorevoli, 284 contrari e 119 astenuti. Decisivi, per l’approvazione, sono stati il voto del Gruppo dei Socialisti e Democratici e l’alto numero di astensioni, tra le quali si contano anche quelle dei deputati italiani della Lega. Scontato il voto a favore dei Verdi e dei 5 Stelle. Ha, invece, votato massicciamente contro, il Gruppo del Partito Popolare Europeo. Il Gruppo Renew si è distribuito nelle tre opzioni di voto (Gozi tra gli astenuti). Gli italiani del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, con Fitto in testa, hanno votato contro.
La sconfitta per i Popolari è divenuta ancora più bruciante quando, poco dopo, è stato respinto un loro emendamento in cui si proponeva di equiparare i paesi con reddito più basso a quelli con reddito medio, nella attuazione delle misure TRIPS.
La notizia dell’approvazione dell’emendamento è stata totalmente ignorata nei comunicati dell’Ufficio Stampa del Parlamento Europeo.
Si tratta ora di vedere se il Parlamento manterrà questa posizione quando, nella sessione di giugno 2021, la questione sarà affrontata formalmente con l’adozione di una Risoluzione.