Brexit
Realizzata la Brexit si riaprono le questioni nazionali nordirlandese e scozzese
La strategia divisiva di Johnson
La Scozia e la Brexit
L’ombra lunga del Brexit sulla politica irlandese
Tra la Grexit e la Brexit
Elezioni di dicembre e capponi di Natale
La Sinistra Irlandese e la Brexit
Problemi e possibilità per la sinistra nella crisi politica britannica
Stagioni antiparlamentari nell’Europa inter-governativa
Times are changing
di Paola Boffo –
Pare che Jeremy Corbyn sia stato colpito da un uovo, lanciato da un contestatore mentre il leader laburista stava visitando la Muslim Welfare House, nel nord di Londra. Il responsabile del gesto è probabilmente un cittadino pro-Brexit. Corbyn aveva infatti annunciato, lo scorso 25 febbraio, di voler sostenere un secondo referendum per evitare di essere costretti ad un pessimo accordo…
Divorati dalla Brexit?
di Tony Simpson – Siamo sull’orlo dell’abisso della Brexit. Tra poche settimane, per come stanno le cose, l’Unione europea perderà 65 milioni di cittadini, più del dieci per cento della sua popolazione. Successivamente, a maggio, sarà eletto un nuovo Parlamento europeo, che dovrà poi approvare una nuova Commissione. La Gran Bretagna sarà rappresentata nel nuovo Parlamento? Per renderlo possibile si dovrebbe concordare un’estensione di due anni rispetto ai tempi indicati nell’art. 50 del Trattato dell’Unione Europea, che altrimenti scadranno alla fine di marzo. In alternativa, il governo britannico dovrebbe unilateralmente revocare la notifica del ritiro dall’Unione. Entrambe le opzioni sono legalmente possibili. Ma c’è la volontà politica di evitare la separazione dall’Unione?
Brexit: per una cittadinanza europea permanente
Proprio in questi giorni è stata lanciata questa campagna per il mantenimento dei diritti sociali dei cittadini europei residenti in Inghilterra e vice versa che ospitiamo e sosteniamo. Si tratta di una Iniziativa Cittadini Europei che prevede una sottoscrizione…
di Tony Simpson (*)- C’è una grande assente nel dibattito che anima i negoziati sulla Brexit dopo che il Regno Unito ha deciso il 23 giugno 2016, con il 51,89% devi voti favorevoli, di lasciare l’Unione Europea: la cittadinanza europea e, di conseguenza, il futuro dei diritti fondamentali di circa cinque milioni di persone.
Il Contratto a-sociale
di Paola Boffo – Il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha notificato al Consiglio europeo l’intenzione di lasciare l’Unione europea, conformemente all’articolo 50 del trattato sull’Unione europea. Da quel momento si è avviato il negoziato per la Brexit, che si dovrà concludere con la definizione di un accordo di recesso. La totalità del diritto primario e derivato dell’Unione cesserà di applicarsi al Regno Unito alle ore 00.00 del 30 marzo 2019 (la “data del recesso”). A partire da quel momento il Regno Unito sarà un paese terzo…
Citoyens!
di Francesca Lacaita – Ci fu un periodo, tra il 2003 e il 2004, quando militavo nel Movimento Federalista Europeo, in cui raccoglievo le firme perché fosse inclusa nel Trattato costituzionale allora in discussione, la “cittadinanza europea di residenza”, l’estensione cioè anche ai cittadini di paesi terzi residenti in paesi UE dei diritti di cittadinanza europea istituita nel 1993 con il Trattato di Maastricht: il diritto di circolare e soggiornare liberamente nei territori dell’Unione; di votare e di essere eletti alle elezioni comunali ed europee nello stato in cui si risiede; di ottenere la tutela diplomatica e consolare di qualsiasi stato membro della UE in un paese terzo dove non sia rappresentato lo stato di provenienza; di inviare petizioni al Parlamento Europeo e di rivolgersi al Mediatore Europeo.