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Che fare a sinistra? Domande a Rifondazione

di Riccardo
Rifici

La scorsa domenica si è tenuta, via WEB, una interessante assemblea dal titolo “Praticare l’opposizione, costruire l’alternativa: IL TEMPO È ORA

L’assemblea convocata con un manifesto/appello di Rifondazione Comunista ha visto la partecipazione di oltre 600 persone, con molti interventi e numerosissimi commenti.

Negli interventi sono emersi spunti di riflessioni e proposte importanti. Una, fra queste, è stata quella di iniziare il percorso di ricostruzione facendo partire alcune “campagne” di carattere strutturale. Tra queste, quelle che mi sono sembrate più importanti sono quella per una legge elettorale proporzionale, quella per una sanità pubblica e quella contro la cosiddetta “autonomia differenziata” che vede insieme presidenti di regione delle Lega e del PD..

Certamente la proposta di far partire un percorso di ricostruzione attraverso l’organizzazione di campagne politiche mi sembra condivisibile, ma credo che, forse, a questo punto, manchi qualcosa.

Mi riferisco alla necessità (da qualcuno non condivisa) di una soggettività politica. Non lo dico semplicemente in riferimento a future (fortunatamente non vicine) elezioni politiche, ma anche e soprattutto per la politica di tutti i giorni, sia in relazione a specifiche campagne, sia, più in generale, per il confronto e il supporto ai movimenti di lotta che, pur non essendo particolarmente vivaci in questi tempi, ricominciano a dare qualche segnale.

Forse, l’obiettivo di questa assemblea era per Rifondazione, solo quello di riavviare il dibattito, di sondare gli umori, di raccogliere disponibilità. Bene! Ma ora sarebbe utile capire come proseguire.

Per questo penso sia utile porre a Rifondazione qualche domanda (qualcuna forse retorica).

Rifondazione ritiene prioritario lavorare da subito per la ricostruzione di una soggettività politica o pensa che questo tema vada rimandato a dopo la auspicata ripartenza di movimenti?

Comunque, sempre che la questione della ricostruzione di una soggettività politica si ritenga importante, come pensa di agire? Proponendo momenti di confronto con altre organizzazioni? Sperimentando momenti, più o meno istituzionalizzati, di unità di azione? (per arrivare, magari in futuro, a possibili federazioni)?

Pensa che alcuni temi, ad esempio il rapporto col PD, possano costituire dei discriminati?

In questa logica, quella della costruzione di momenti di unità di azione, potrebbe essere utile sperimentare qualcosa in vista delle prossime elezioni amministrative delle grandi città?

Probabilmente si tratta di domande un po’ semplicistiche che andrebbero meglio formulate.

Forse non sono neppure le domande più importanti da porsi.

Ma comunque, vista la forte aspettativa che sembrava emergere dall’assemblea di domenica scorsa, è importante dare un seguito, anche in termini di proposte a quelle aspettative!

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1 Commento. Nuovo commento

  • Luciano Zambelli (Comitato federale romano Partito Comunista Italiano)
    31/03/2021 17:51

    Commento *Se non ci si pone, in tempi brevi, la questione della ricostruzione di una soggettività politica si rischia di lasciar progredire l’attuale fase di riflusso delle idee di sinistra e, peggio ancora, di lasciar trionfare la mistificazione che di tali idee fanno PD e soci.

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