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Toscana anti-Mes…

dal sito http://www.sinistratoscana.it/ , volentieri riportiamo…

La Regione Toscana prenda ufficialmente posizione contro la riforma peggiorativa del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), chiedendo che il Governo italiano non sottoscriva la revisione del Trattato che lo istituisce. E’ quanto chiede in Consiglio regionale, con una mozione, il gruppo Sì-Toscana a Sinistra. Nella mozione si chiede anche al Consiglio di esprimere preoccupazione per il processo di revisione del Mes, considerato l’impatto che potrebbe avere sul welfare nazionale e locale, sul risparmio delle cittadine e dei cittadini italiani e sulla stessa economia nazionale.

“Attraverso la riforma del MES si vorrebbe giungere ad imporre pericolose scelte di politica macroeconomica ai paesi aderenti che si trovassero nella condizione di dover ricorrere ai prestiti del Fondo, con un conseguente impatto negativo su welfare, servizi pubblici, risparmio. Questo perché la cosiddetta riforma del Mes sembra prevedere pericolose condizionalità per gli Stati europei che volessero accedere agli aiuti, che dovrebbero accettare riforme così dette strutturali e dunque tagli alla spesa sociale”, affermano oi consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti. “Insomma, la revisione del MES sembra prevedere l’attivazione dell’aiuto finanziario solo se lo Stato in difficoltà, seppur contributore netto del fondo, non si trova in procedura d’infrazione, ha un deficit inferiore al 3% da almeno due anni e ha un debito pubblico inferiore al 60% rispetto al PIL.”

“È evidente a chiunque che a tali condizioni l’Italia, pur essendo un Paese contributore netto del fondo, sarebbe esclusa da eventuali aiuti del MES, cui potrebbe accedere solo se accettasse la ristrutturazione del debito. Ma una simile ristrutturazione – continuano Fattori e Sarti- comporterebbe ulteriori e radicali tagli alla spesa sociale e al welfare, politiche di austerità recessive e una riduzione del valore nominale dei titoli di Stato, che colpirebbe essenzialmente  i risparmiatori italiani, che detengono circa il 70% del debito pubblico del nostro Paese.”

“La riforma attribuirebbe poi nuove funzioni e poteri al MES, rendendolo anche paracadute finale del fondo di risoluzione unico delle banche (SRF), una linea di credito da 70 miliardi a cui i Paesi potranno accedere qualora i loro fondi nazionali per le risoluzioni bancarie non siano sufficienti”, precisano Fattori e Sarti. “La discussione parlamentare fa sperare che la Camera impegni il Governo a non sottoscrivere, nel prossimo vertice dell’UE, la revisione del Trattato. A maggior ragione la Regione Toscana deve dire no ad una riforma che si rivelerebbe un boomerang per il nostro paese, e lo deve fare entro il mese di dicembre, quando scade il processo di revisione del Trattato”, concludono Fattori e Sarti. 

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