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Elezioni comunali in Ungheria

di Attila
Vajnai

di Attila Vajnai, presidente del European Left Hungarian Workers Party 2006

In Ungheria le elezioni municipali del 2019 hanno portato significativi cambiamenti politici.
A Budapest e nelle più grandi città della campagna, i frammentati partiti di opposizione e le organizzazioni civili sono stati in grado di aumentare i loro voiti. Questa è stata una conseguenza della collaborazione tra diverse fazioni dell’opposizione, che in alcuni luoghi hanno ottenuto una maggioranza significativa a causa del sistema elettorale sproporzionato.
A seguito della decisione del Congresso della Sinistra Europea, le organizzazioni locali sono state lasciate libere di decidere sulle collaborazioni locali, con la condizione che non potessero essere sostenuti i candidati né del Fidesz né dell’estrema destra, né della formazione fascista Jobbik. Questa è stata una decisione importante perché i partiti borghesi hanno raggiunto un compromesso con i leader di Jobbik, che predicano incessantemente opinioni razziste e classiste contro i poveri, e hanno collaborato con i suoi rappresentanti in molte situazioni locali. Ciò ha portato al fatto che la grande maggioranza delle organizzazioni locali della Sinistra Europea ha sostenuto i candidati non di destra dall’esterno, ma non è entrata a far parte delle coalizioni locali ufficiali perché i fascisti si sono presentati in maggior numero in questi raggruppamenti.

A Bátonyterenye, una città di oltre diecimila abitanti, il locale Hungarian Socialist Party (MSZP) ha rifiutato l’indicazione della sua presidenza nazionale di cooperare con Jobbik e ha concordato con l’organizzazione locale della sinistra europea la partecipazione alle elezioni. La leadership nazionale dei socialisti (MSZP), in violazione dei loro regolamenti interni, ha sospeso l’organizzazione di base e ha vietato l’uso dei simboli del Partito socialista a causa di questa cooperazione di sinistra, ma li aveva concessi per la collaborazione “democratica” sotto la guida di Jobbik.

In queste circostanze, i membri del Partito socialista in questa città hanno iniziato a coivolgersi in una campagna elettorale con il sostegno della Sinistra europea, chiedendo un’alleanza di sinistra. Questa lista comune garantiva un seggio di lista nel consiglio comunale con un 14 percento, che è il doppio dei voti per la lista ufficiale di MSZP in quella città.
Questa riuscita azione elettorale ha dimostrato che un numero significativo di membri di MSZP si oppone alla collaborazione con l’estrema destra e che sono pronti per un’alleanza di sinistra con la Sinistra Europea. A livello nazionale, questo successo politico può essere un esempio potente.

A seguito delle elezioni a Budapest, i partiti borghesi che hanno collaborato si sono aggiudicate la carica di sindaco e il controllo dei due terzi dei distretti. In tal modo, avranno una maggioranza nell’Assemblea Generale di Budapest, che, in teoria, consentirà di attuare una parte sostanziale delle promesse elettorali. Purtroppo, è improbabile che la maggior parte delle promesse sociali verranno rispettate, poiché Budapest non ha riserve ma ha un debito di 170 miliardi di fiorini ungheresi. In questa situazione, la capitale non può aspettarsi troppo aiuto dal governo del Primo Ministro Viktor Orbán.

La Sinistra Europea non ha potuto collaborare con l’opposizione borghese a Budapest perché avrebbero potuto entrare nel processo pre-elettorale per il candidato a sindaco se avessero firmato una “dichiarazione di valori” affermando:
“… sono ancora necessari quei lavoro attivo, attenzione, ricordo e formazione dell’atteggiamento, che impiegammo nel 20° secolo per combattere contro le idee estremiste, tutte le forme di nazismo, fascismo e comunismo che hanno portato la rovina a Budapest.”
Con questa “dichiarazione di valori” praticamente tutti i membri della sinistra radicale che hanno criticato il sistema sono stati esclusi dalla collaborazione.
Naturalmente, la sinistra ha l’opportunità di rivolgere la sua attenzione ai gruppi sociali che vivono disagi crescenti sempre più difficili e chiedere che le loro condizioni di vita (pensioni, assistenza sanitaria, alloggio) siano migliorate.

Infatti, da un lato la cooperazione parziale dell’estrema destra con i partiti borghesi è un fenomeno biasimevole e dall’altro indebolisce gli effetti della demagogia sociale, aprendo maggiori opportunità per la sinistra radicale.
Naturalmente, la condizione per sfruttare ogni opportunità è costruire i nostri media, che si basano sul social network e sulla partecipazione sociale.

Secondo le ultime informazioni, l’ex deputato e ora capo del Partito della coalizione democratica (DK), Ferenc Gyurcsány si è rafforzato. Ha dichiarato: “solo quei partiti che accettano anche l’estrema destra di Jobbik potranno unirsi alla coalizione congiunta per le elezioni parlamentari del 2022 “. In pratica ciò esclude la sinistra europea dalla collaborazione.

Tradotto dall’ungherese all’inglese da Matyas Benyik il 16.10.2019.
Traduzione rivista da Red Jade

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