editoriali

20 anni dopo…

20 anni dopo…potrebbe cominciare così come il titolo del romanzo di Dumas la nostra riflessione sui giorni di Genova 2001.

La mobilitazione di Genova nei primi anni del nuovo secolo è stato un passaggio importante di un cammino che aveva visto nel cuore del mondo capitalistico, a Seattle, uno degli eventi fondativi della critica al nuovo potere globalizzato della finanza. Proprio dalle proteste dei giovani americani contro il WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, nasceva quel termine No Global, che impropriamente venne attribuito a chi contestava quel modello economico.

Da li, come da Cohabamba, dove si erano tenute vere sollevazioni popolari contro le compagnie che controllavano la gestione dell’acqua che tagliavano la fornitura a chi non poteva sostenere le spese sempre più alte per l’approvvigionamento dell’acqua potabile.

Per passare poi alle forme di Forum Sociali iniziate a Porto Alegre con le prime forme di partecipazione e democratizzazione dei passaggi istituzionali immaginando anche i bilanci partecipati dei comuni.

Tutto ciò, era la premessa e la promessa di una alternativa possibile. Quel movimento dei movimenti, che era stato capace di unire le singole vertenze, le battaglie locali, costruendo una visione condivisa non solo sulla critica alle trasformazioni che il capitalismo stava imponendo, ma addirittura proposte di concrete alternativa, si manifestava di fronte agli 8 potenti della Terra.

Oggi, spesso, il racconto si ferma davanti alle immagini di scontri e della feroce repressione che le forze dell’ordine scatenarono in quei giorni. A quegli istanti in cui un ragazzo veniva ucciso a piazza Alimonda e alle violenze che si perpetrarono alla Diaz e a Bolzaneto.

Ma a noi piace pensare anche a quello che ci aveva portato a Genova in quei giorni, per protestare, certo, ma anche e forse più di tutto per costruire un movimento di opinione capace davvero di immaginare un Altro Mondo Possibile

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1 Commento. Nuovo commento

  • Giulietta De Paoli
    09/07/2021 16:58

    Il giorno dopo l’uccisione di CARLO GIULIANI sono arrivata a Genova. Ho rischiato se fossi andata con le mie sorelle per dormire alla scuola Diaz ,la mattanza le torture i processi a
    persone innocenti ed inermi. frutto di un FINI e un certo individuo BERLUSCONI. Non potranno mai essere perdonati. Non si può dimenticare.

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