di Roberto Musacchio –
Europa 2020 è il nome della strategia che la UE si è data 10 anni fa. Si dice, in gergo, Venti venti. Niente di che. Semplicemente l’indicazione di una data che allora appariva lontana. Si era ai tempi in cui la crisi finanziaria prima negata (“riguarda gli USA e conferma che noi siamo bravi” diceva l’allora Presidente della Commissione Europea Barroso) poi invece si era abbattuta sul vecchio Continente ed era divenuta economica e sociale.
Mentre gli USA si liberavano della crisi in parte scaricandola sugli altri, in parte ricorrendo, loro capitalisti per eccellenza, a massicci interventi pubblici e a forti spese in deficit, la UE invece armava il suo ordoliberismo di austerità e affrontava le onde con la prua facendo venire il mal di mare a tutti i suoi cittadini. Possono metterla come vogliono ma Europa Venti venti è fallita(per i popoli, non per gli interessi che sono tornati a veleggiare nel mare della finanza).
Ma, allora nel 2010, siccome qualcosa un capitano deve dire per rassicurare i passeggeri ecco che la Strategia 2020 suonava bene. Al suono del solito leit motive ripetuto da Maastricht in poi dell’economia più competitiva, più innovativa, più più più si mettevano in fila obiettivi e numeri di occupazione e benessere in particolare verdi, green.
Ora che nel 2020 stiamo entrando non c’è più il vecchio capitano a dire siamo in porto. Barroso se ne è andato infatti in Goldman Sachs con una delle porte girevoli per cui era arrivato dalla famosa Banca d’affari in BCE Draghi, un altro che è adesso in attesa, chissà, di fare il Presidente dell’Italia.
È arrivata Ursula Von der Leyen ed è ripartita anche lei dal green. “Peccato” che sia andata subito a sbattere su Cop 25 dove i Potenti hanno detto picche a Greta perché il debito climatico non lo vogliono riconoscere.
In realtà non è che poi nella UE ci sia così tanta voglia di fare come dice Greta. La Presidente di derogare gli investimenti verdi dal patto di stabilità non ha proprio voglia. Molti soci, Paesi, della Unione recalcitrano sui tagli alle emissioni.
Ho detto soci, e non a caso. Mentre infuria il conflitto tra “europeisti” e “populisti” la UE si va trasformando sempre piu in una S.p.a. di Nazioni, ciascuna con le sue quote di rappresentanza nel casinò del capitalismo finanziario globalizzato.
Perché altrimenti fare il Mes, un fondo per quote, avendo una Banca Centrale Europea?
Il Ministro della economia italiano, Gualtieri, infatti “rassicura”: “è un fondo sovranista”. A parte l’appropriazione del termine la realtà è che nel Mes i ministri non fanno i ministri ma i membri di un consiglio di amministrazione. Che funziona ad esempio secondo l’ottica del creditore e non, come nelle leggi italiane, di quella del debitore.
E secondo i soliti parametri di Mastricht. Magari alla fine rimetteranno pure mano ai trattati. Poi. Prima imbulloneranno ancor più l’ordine economico e sociale che ne è scaturito.
Tanto più che la Gran Bretagna se ne va. Non è che nella UE piangono. Il liberismo atlantico transitato dal tacherblairismo a Johnson e da Clinton a Trump diventando nazional liberismo è bene che vada per la sua strada per chi sta strutturando l’ordoliberismo franco tedesco.
La differenza col passato è che prima l’economia serviva alla potenza delle Nazioni. Ora è il contrario e la potenza delle Nazioni serve alla economia globalizzata.
Cosa ci faccia l’Italia non è chiaro. Quando si discusse di Sme (Sistema monetario europeo) nel 1979 addirittura Napolitano gettò l’allarme e il Pci votò contro. Ora Gualtieri e Zingaretti “rassicurano”.
Non è dunque un caso che i lavoratori francesi imbrogli alla Dini non ne accettano e se qualcuno gli proponesse lo scambio tra le pensioni e Le Pen rifiuterebbero padella e brace.
Ce li avesse avuti Corbyn questi scioperi francesi il suo bel manifesto avrebbe viaggiato piantato come bandiere nella testa della gente, come diceva Engels.
Ma il suo manifesto, socialista, serve eccome. Ai francesi, agli italiani, a lavoratrici e lavoratori.
Intanto la Corte Europea fa quello che non aveva fatto il Parlamento Europeo e cioè difende gli eletti catalani. Il PE finalmente registra, e meno male.
Che farà la “nazione spagnola”? Scarcererà i “sovversivi” cominciando a capire e ad accettare che deve esserci la politica e non la galera? Sarebbe una buona cosa anche per il governo progressista che speriamo si insedi in Spagna.
Certo la Scozia chiede indipendenza e dove porterà la Brexit non si sa. Le “nazioni” si rifondano nel capitalismo globale finanziarizzato. Lo sa purtroppo la ex Yugoslavia che fu dissolta.
L’Europa non è un pranzo di gala. Qui la lotta è dura. Sarà il caso che la Sinistra e il movimento operaio si attrezzino.
Buon 2020!
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Gli Auguri sono retroattivi per il decennio che sta per terminare? Comunque sia, Grazie!
“Con i nostri migliori auguri, alcuni articoli stuzzicanti per un buon Natale e un bellissimo 2010 a tutt@ noi.”