La cosa più inascoltabile è che comprare armi con i soldi sottratti al Pnrr ed agli investimenti sociali sarebbe avviare la difesa comune europea. Affermazione che mostra a che livello di mistificazione siamo arrivati. Questo non è neanche”funzionalismo”, cioè quella strana teoria ademocratica per cui prima arrivano le funzioni e poi gli organi, che da troppo tempo ispira la costruzione della UE come moderno ancien regime.
Qui siamo all’imbroglio bello e buono per aggirare i trattati.
E non siamo alla costruzione di una difesa europea, che richiederebbe almeno uno straccio di regole di trasparenza e controllo, ma all’arricchimento dei mercanti di armi con i soldi dei cittadini.
Il rafforzamento abnorme degli eserciti procede invece per nazioni con in testa Polonia e Germania.
Mercanti di armi e delirio bellicista sono i protagonisti della UE.
Chissà se le armi non serviranno presto anche in Kosovo dove UE e NATO sostengono da trent’anni “principi” di “autodeterminazione” delle varie aree della ex Jugoslavia esattamente opposti a quelli di integrità territoriale sacra dell’Ucraina. E a “targhe alterne”. L’autonomia vale per i kosovari ma non per i serbi del Kosovo. D’altronde le dinastie degli ancien régime facevano esattamente così, “scegliendo alla carta”, tra guerre e matrimoni combinati.
Il funzionalismo comincia con la CECA, comunità europea del carbone e dell’acciaio, che nasce per la ricostruzione del dopoguerra che ha bisogno proprio di carbone e di acciaio. In realtà se si legge il suo statuto è pieno di riferimenti alla solidarietà e alle buone intenzioni pacifiche e sociali per altro contenute nelle Costituzioni antifasciste. Avercelo oggi.
Mano mano che si va avanti per allargamento di funzioni e non di obiettivi sociali e principi democratici condivisi, si opera un rovesciamento di fatto delle costituzioni, nominando a “moderno principe” il mercato e a garantirne prebende e prerogative i vari feudatari, vassalli della globalizzazione e valvassini delle “Nazioni”.
A certificare che si tratti di un ancien regime la rottura col principio fondante le democrazie costituzionali “no taxation without rappresentation”. Infatti la UE ormai sovraordina il 100% dei bilanci senza che vi siano né costituzione né rappresentanza con pieni poteri legislativi. Il popolo europeo non ha né rappresentanza costituzionale né strutture proprie. Mentre l’intergovernativismo eclissa totalmente i Parlamenti.
Ora subentrano anche l’uso e la costruzione della forza appaltati a poteri esterni. Alla NATO nelle decisioni, e ai mercanti di armi favoriti nei profitti con il medesimo sistema seguito con le multinazionali dei vaccini.
D’altronde la metafora di un nuovo medioevo necessario per la fase di edificazione della UE fu richiamata da importanti “pensatori”. E la dimensione orwelliana del conflitto che caratterizza l’attuale tornante della globalizzazione dà bene l’impronta distopica che merita la definizione di moderno ancien regime. Il capitalismo delle varie aristocrazie unite nell’opprimente i popoli e che ab/usano delle guerre.
A proposito, di quella in corso si cominciano a leggere di possibili esiti “coreani”. Una conferenza per la pace gestita dalla parte atlantica del mondo orwelliano che sancisce che ha ragione l’Ucraina, che entra nella NATO, diventa una sorta di Israele armata fino ai denti. Ma sul terreno si resta come si sta. Come in Corea. La conferenza servirebbe anche a cercare di riprendere un po’ di gente che pencola verso l’altra parte del mondo orwelliano. Che tra Brics in crescita e abbandono dell’uso del dollaro negli “scambi” sta alzando la cresta.
Meglio che finire sotto uno scambio di confetti nucleari ma comunque un esito cinico costato qualche decina di migliaia di morti e disastri economici, per le persone perché multinazionali di tutti i tipi e paesi ci hanno guadagnato.
Finirà così? Vedremo. D’altronde la NATO ha scritto nel suo ultimo rapporto di aver vinto in Afghanistan. Certo è lo schema del dopo ’89 dove arriva prima la NATO e poi la UE. Ma i “cacicchi ueisti” ora hanno velleità proprie ringalluzzite dalle sempre più potenti destre nazionaliste eredi del tempo in cui non c’era l’unità antifascista. E non è che fascismo e nazismo non avessero velleità imperiali. Ma ce le avevano pure le Nazioni liberali, da Napoleone alla Compagnia delle Indie.
Le spartizioni dei bottini sono sempre “cosa loro”.
A proposito di ancien regime adesso arriva il nuovo Mes perché torna l’austerità. Il Mes è quella cosa per cui una struttura “privata” creata e alimentata da poteri e soldi pubblici impone regole ai cittadini. Presta soldi che gli passano gli Stati al posto di farlo la BCE che sarebbe, o dovrebbe essere, preposta a farlo in quanto banca di Stato. Ma la UE non è uno Stato ma un ancien regime, moderno.
Divertente, se non fosse cinico e vergognoso, il balletto tra centrosinistra e centrodestra. Sui soldi del Pnrr ai mercanti d’armi il PD si è diviso con la maggioranza dei parlamentari europei che ha votato a favore nonostante la bocciatura del proprio emendamento. Ma chiede al centrodestra di non usarli, cosa che quest’ultimo, che ha votato anche esso a favore e contro l’emendamento, dice che non farà. Ma intanto il centrosinistra chiede di ratificare il MES per dimostrare affidabilità. Mentre il centrodestra aspetta volendolo trasformare in un prestito diretto alle imprese, naturalmente rimborsato da noi. Per altro sul Pnrr il caos è notevole. “Non siete capaci” dice il centrosinistra. Ed è anche vero. Ma il famoso Pnrr di Conte premier è quello che ha preso più soldi a prestito di chiunque altro (chi paga?), né dà tantissimi alle imprese, c’ha tanto cemento e pure due stadi di calcio (cassati dalla UE). Insomma anche qui un bello scontro orwelliano.
Il popolo ha fame? Dategli le brioches. Così diceva Maria Antonietta che di ancien régime se ne intendeva. Poi venne la Rivoluzione.
Roberto Musacchio
1 Commento. Nuovo commento
però facciamo attenzione, perchè il motto di Locke “no rapresentation without ecc. ” sottintendeva che chi non aveva beni su cui pagare le tasse non aveva diritto di voto. Le democrazie liberali hanno infine concesso il suffragio universale maschile e – con un notevole scarto cronologico- quello femminile a prescindere dalla condizione patrimoniale. Nell’epoca dello stato sociale, che costituiva una forma di compromesso fra borghesia e classi oppresse, il contributo fiscale universalistico aveva ancora un senso: adesso si è ridotto a una pura esazione senza contropartite. Dunque si è tornati all’antica accezione, ma rovesciata: nessun potere né concreta rappresentanza politica alle classi popolari che però sono le sole a pagare le tasse fino al centesimo. Taxation without (effective) rapresentation. Bel passo avanti.