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Sulla “proprietà intellettuale” in agricoltura

Il 19 aprile, la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale ha discusso e approvato il progetto di relazione sulla Proposta della Commissione Europea di un Regolamento sulla proroga della durata della privativa comunitaria per prodotti vegetali – conosciuto anche come sistema dei diritti sulle nuove varietà vegetali, forma di proprietà intellettuale relativa alle nuove varietà vegetali – per le specie asparagi e i gruppi di specie bulbi da fiore, piccoli frutti legnosi e piante ornamentali legnose. Il relatore ha accolto con favore la proposta e ha suggerito di adottarla senza emendamenti vista la natura tecnica del fascicolo. La proposta mira a estendere la durata della protezione della proprietà intellettuale comunitaria per i vegetali da 25 a 30 anni per le specie asparagi e i gruppi di specie bulbi da fiore, piccoli frutti legnosi e piante ornamentali legnose, come previsto dall’articolo 19 del regolamento (CE) del Consiglio N. 2100/94 sulla privativa comunitaria per ritrovati vegetali. I cinque anni aggiuntivi di protezione esistono già nel caso di viti, alberi e patate, riflettendo il processo di sviluppo lungo, complesso e costoso. È bene ricordare che esiste un’agenzia dell’Unione europea istituita nel 1994, l’Ufficio comunitario delle varietà vegetali (CPVO) con sede ad Angers, che ha il compito di amministrare il sistema dei diritti degli orticoltori sulle varietà vegetali, forma di proprietà intellettuale relativa alle nuove varietà vegetali.

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