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L’incresciosa vicenda dell’incontro di Ursula von der Leyen e Charles Michel con il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, ben lungi dallo spiegarsi come una questione di galateo (o di banale machismo o, peggio ancora, di diversità culturale), oltre ad aver messo in luce l’inadeguatezza politica dell’attuale Presidente del Consiglio Europeo, ha evidenziato i limiti e l’insostenibilità dell’architettura istituzionale che l’Unione si porta appresso dal Trattato di Lisbona.

Le reazioni del mondo politico e associativo europeo, esprimendo indignazione e riprovazione sull’accaduto, si sono articolate intorno a questi tre aspetti.

Diverse, le prese di posizione provenienti dal Parlamento Europeo. Si va da quelle più paludate, come l’interrogazione del deputato Vautmans, del Gruppo Renew Europe, che stigmatizza il comportamento di Erdoğan ma sembra avere nel mirino la Commissione Europea, a quella del Vice Presidente del Gruppo del Partito Popolare Europeo, Esteban Gonzales Pons, che chiede al Presidente del Consiglio Europeo di assumersi le sue “personali responsabilità per la sua inaccettabile compiacenza”, a quella dei due Copresidenti del Gruppo della Sinistra -GUE/NGL, Manon Aubry e Martin Schirdewan, che va più in profondità, mettendo in discussione l’intera relazione UE-Turchia, a quella più pugnace di alcuni parlamentari italiani del Gruppo dei Socialisti e Democratici, che, in una lettera indirizzata a Charles Michel, gli chiedono, senza mezzi termini, di dimettersi. Va segnalato che una petizione promossa da alcune organizzazioni di difesa dei diritti delle donne, nella quale, ugualmente, si chiedono le dimissioni del Presidente del Consiglio Europeo, già lunedì 12 aveva raggiunto 5.000 sottoscrizioni.

Per il Presidente del Movimento Europeo Italia, Pier Virgilio Dastoli, secondo il Trattato di Lisbona, è la presenza stessa di Charles Michel ad Ankara ad essere illegittima. E questo, ormai inaccettabile, travalicamento del ruolo del Consiglio Europeo rende indifferibile un intervento, a Trattati invariati, sull’architettura istituzionale dell’Unione Europea.

Un primo risultato di tutte queste posizioni, all’interno del Parlamento, è che nella sessione plenaria di fine aprile (26-29) è stato messa in programma una discussione sul cosiddetto “incidente” di Ankara, alla quale dovrebbero partecipare i due protagonisti.

Intanto il 13 aprile, nel pomeriggio, si è tenuta una riunione straordinaria della Conferenza dei Presidenti del Parlamento Europeo, con la partecipazione di Ursula von der Leyen e Charles Michel.

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