I deputati hanno deciso che l’allevamento in gabbia deve essere gradualmente eliminato nell’UE entro il 2027. In risposta all’Iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age” (Basta animali in gabbia – ECI (2018)000004), i deputati invitano la Commissione a proporre strumenti legislativi per eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti nell’Unione, valutando la possibilità di completare tale transizione entro il 2027. Il PE chiede che la Commissione garantisca il corretto recepimento delle richieste contenute nell’ICE “End the cage age” nel quadro dell’attuale revisione della direttiva 98/58/CE, in linea con il Green Deal europeo e la strategia “Dal produttore al consumatore“. Il PE ritiene inoltre necessario che tale eliminazione graduale e le nuove iniziative in materia di benessere degli animali si debbano basare rigorosamente su ricerche scientifiche indipendenti e che sia garantito un periodo di transizione adeguato.
La Risoluzione è stata adottata il 10 giugno con 558 voti favorevoli, 37 contrari e 85 astensioni.
Le alternative all’allevamento intensivo in gabbia esistono, sono già utilizzate con ottimi risultati in diversi Stati membri – quali le voliere e i sistemi di allevamento all’aperto e biologici per le galline, i recinti a terra e i sistemi all’aperto o biologici per i conigli, i sistemi di stabulazione libera e di gruppo al chiuso e all’aperto per le scrofe, le voliere e le uccelliere per le quaglie, i sistemi di stabulazione in gruppo per i vitelli – e si dovrebbero sviluppare, migliorare e incentivare tali sistemi alternativi. Il PE chiede anche che le catene di approvvigionamento per l’alimentazione animale e umana siano accorciate e si basino su colture proteiche prodotte a livello locale o regionale destinate all’alimentazione animale e al consumo umano. Ma, per garantire condizioni di parità per gli allevatori in tutta l’Unione Europea, i deputati hanno concordato che è necessaria una legislazione comunitaria.
Approccio specie per specie e finanziamento adeguato della transizione
La fine graduale dell’uso delle gabbie dovrebbe essere basata su un approccio per specie che tenga in considerazione ed esamini le caratteristiche di ogni animale, prevedendo sistemi di stabulazione adatti alle proprie esigenze specifiche. Prima di qualsiasi cambiamento legislativo, gli agricoltori e gli allevatori devono avere un sostegno adeguato e un periodo di transizione per il progressivo adeguamento, considerando che il cambio dei sistemi di stabulazione in sistemi di stabulazione completamente senza gabbia richiederà ulteriori investimenti e determinerà un aumento dei costi di produzione, soprattutto nella fase iniziale della transizione a causa dei costi di investimento che gli agricoltori dovranno sostenere; che nell’ambito della zootecnia occorre sempre tenere presente le questioni sanitarie.
Sarà inoltre importante sostenere gli agricoltori e aiutarli ad adottare pratiche agricole più sostenibili, fornendo servizi di consulenza e formazione adeguati, incentivi e programmi finanziari, per evitare una perdita di competitività e una conseguente delocalizzazione della produzione dell’UE verso paesi terzi con obiettivi meno ambiziosi in termini di benessere degli animali.
Standard comuni per tutti i prodotti importati
I deputati ritengono che una politica commerciale equa, che garantisce condizioni di parità, sia un prerequisito per il miglioramento delle norme europee. Inoltre, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero garantire lo svolgimento di verifiche e controlli doganali efficaci, volti ad assicurare la reciprocità dei requisiti di qualità e sicurezza e delle norme UE in materia di benessere degli animali.
Tutti i prodotti di origine animale importati in UE dovranno essere prodotti nel pieno rispetto della legislazione dell’Unione, anche per quanto riguarda l’uso di sistemi di allevamento senza gabbie. È inoltre necessario modificare gli accordi commerciali con i paesi terzi, per garantire che rispettino le stesse norme in materia di benessere degli animali e di qualità dei prodotti.
I deputati chiedono infine alla Commissione di presentare una proposta per vietare l’alimentazione forzata crudele e non necessaria di anatre e oche per la produzione di foie gras.
Contesto
L’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age” è stata registrata presso la Commissione UE il 5 settembre 2018. Al momento della presentazione, l’iniziativa aveva raccolto il sostegno di quasi 1,4 milioni di firmatari da tutta l’UE, con il numero di firme richieste raggiunte in 18 Stati membri. Una richiesta avvalorata anche dall’indagine speciale Eurobarometro 442 dal titolo “Atteggiamento degli europei nei confronti del benessere animale“, che ha concluso che l’82 % dei cittadini dell’UE ritiene che il benessere degli animali d’allevamento dovrebbe essere tutelato meglio di quanto non lo sia ora. I deputati hanno discusso l’iniziativa dei cittadini insieme ai suoi organizzatori, ai Commissari e ai rappresentanti di altri organi UE durante un’audizione pubblica che si è tenuta lo scorso 15 aprile.
Attualmente, più di 300 milioni di animali d’allevamento sono tenuti in gabbia per parte della loro vita o per tutta la loro esistenza. I conigli sono la seconda specie di animali da allevamento più diffusa nell’UE in termini numerici e sono anche gli animali più comunemente allevati in gabbia nei Paesi dell’UE, mentre uno studio realizzato dal PE nel 2019 mostra che circa il 50% delle galline ovaiole nell’UE è stato allevato in gabbie modificate, con percentuali notevolmente più elevate nella maggior parte degli Stati membri dell’Europa orientale, centrale e meridionale. Nel settore suinicolo la stragrande maggioranza delle scrofe è tenuta in gabbia durante alcune fasi del ciclo riproduttivo.
Allo stesso tempo, alcuni Stati membri hanno già adottato norme più avanzate rispetto alle norme minime dell’UE e hanno vietato l’uso di gabbie modificate per le galline ovaiole, di gabbie non attrezzate e modificate per i conigli o di box e stalli da parto per le scrofe e che in altri Stati membri una legislazione che prevede la graduale eliminazione entrerà in vigore entro il 2030. D’altra parte, il benessere degli animali è stato incluso come obiettivo specifico nella Politica Agricola Comune (PAC) ed esiste già il divieto di utilizzare le gabbie in tutti gli allevamenti biologici.
Alcuni elelementi critici da considerare sono che il cambiamento nell’ambito dei sistemi di stabulazione accentuerà il rischio di diffusione delle malattie trasmissibili tra gli animali e di sviluppo di stress sociale dovuto alla dominanza e alla competizione, il che ha un impatto sullo stato di salute e potrebbe far aumentare la necessità di farmaci. Elementi che potrebbero comportare maggiori costi di produzione sostenuti dagli agricoltori e loro perdite di reddito.