“Repubblica una, indivisibile, euromediterranea”, è questo il titolo del libro edito da Left, che giungerà in questi giorni a chi è abbonato al mensile o che comunque potrà essere acquistato on line attraverso il sito www.left.it . Il volume, curato da Loredana Marino è ricco di contributi caratterizzati da un approccio interdisciplinare che prende lo spunto dai tentativi di frammentare il Paese in microstati che legiferano per conto proprio ma contemporaneamente sono sottoposti ad un potere centrale monocratico (il presidenzialismo o premierato che dir si voglia), per analizzare i diversi aspetti della crisi profonda che attraversa l’Italia, proponendo però risposte che pongono al centro l’attuazione completa della carta costituzionale. Una prima presentazione, con gran parte degli autori che hanno affrontato i diversi temi trattati, si terrà lunedì 11 dicembre a Roma, presso la “Sala Bianca” di Via Flaminia 43, anche la scelta del luogo ha un forte valore simbolico. La sala infatti è dedicata alla compagna Bianca Bracci Torsi, prima partigiana e poi dirigente del Prc, scomparsa proprio in quei giorni, 9 anni fa e il libro è a lei dedicato. La realizzazione del volume – nella presentazione dell’11 dicembre saranno in vendita copie cartacee – ha visto, ancora una volta collaborare insieme Transform Italia e SudLab, ad ennesima dimostrazione di come sia ancora possibile e auspicabile orientarsi sempre più verso la realizzazione di elaborazioni collettive capaci di divenire complementari. Non solo quindi la critica puntuale al DDL Calderoli e al premierato, ma pagine in cui si disegna un nuovo immaginario per il Sud, finalmente considerato come soggetto di pensiero da se, per se, volto al paradigma del rovesciamento dell’inconscio coloniale, di un sentire nazionale con lo sguardo rivolto ad una strategia euromediterranea per troppo tempo solo enunciata e mai praticata. Quella che, in tempi così bui, porti a poter strategicamente a considerare la realizzazione di un Mediterraneo di pace, cooperazione, di spazi di liberazione, culla di antiche culture capaci di vivere nel presente non in modalità competitiva. Un lavoro che fa dell’intersezionalità una propria caratteristica fondante, in cui sono intervenute figure fra loro diverse, che provengono dalla giurisprudenza, dallo studio del diritto, dal giornalismo, dall’impegno sociale e politico nel mondo pacifista e antimilitarista, dall’accademia, dalla politica e dal sindacato. Una parte consistente dei contributi provengono ovviamente da SudLab, da Transform Italia e da Rifondazione Comunista ma non sono poche le voci esterne che permettono di ampliare lo sguardo e il campo d’azione.
Nella bella introduzione Loredana Marino apre con la citazione di un brano celebre di Franco Battiato, “Povera patria” e da quella parte affermando: «Povera patria, oggi in balia di governanti forti nella ideologia di una società sempre più gerarchizzata e avari di potere. Di un potere costituente che si incarna negli ideali dell’atlantismo e del suprematismo in Occidente. Costruttori di fortezze che confinano il Mediterraneo nell’ Auschwitz del terzo millennio. Fautori di nuove diseguaglianze nei nuovi confini dei diritti di cittadinanza dell’autonomia differenziata. Attentatori delle democrazie e paladini di nuove democrature, rispondendo ai diktat del capitalismo cibernetico, che detta le nuove regole del gioco di un’economia sempre più autoritaria. Una economia il cui dominio si nutre dello strangolamento delle Costituzioni e delle democrazie parlamentari affamando i popoli di pace e giustizia sociale. Lungo questo filo di ragionamento seguono le pagine in questo libro, frutto di una nuova collaborazione di Left, con il SudLab e Transform Italia». Da collaboratore che ha offerto un proprio piccolo contributo al volume mi coglie il dovere di consigliarne vivamente la lettura attenta. Il mosaico che si compone attraverso i diversi punti di osservazione, rivolti ad un Sud senza confini, che non si limita unicamente alla penisola italiana, definisce la possibilità di un intervento politico plurale e onnicomprensivo, una proposta rara, di cui le forze politiche, a partire da quelle più affini, dovrebbero necessariamente tenere conto.
Stefano Galieni