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Pintura murale Luvula, 1981

Dalle storie facebook di Diego Asproni, artista di Bitti, ringraziandolo per il permesso, riprendiamo questo ricordo di una bella lotta per la difesa dei beni comuni a Lula e dell’intervento artistico a suo sostegno. Entrambe si sono tramandate e questo inverno 2021 è avvenuto il restauro  dei murales. A corredo, è compresa una poesia di Chircantoni Corrias e qualche fotografia di allora e di oggi.

Pintatu dae Diegu Asproni,  Francesco Del Casino, Nico Orunesu e chin sos pitzinnos de s’iscola media de Luvula; Antoni Marras, Tonino Sale, Rino Cossu, Sandro Casiddu.

Nel 1981 una società immobiliare proprietaria di 900 ettari nel Monte Albo autorizzò il taglio di un bosco in località “Sae Tamponi”.

Il paese di Lula iniziò una resistenza molto intensa e intelligente, organizzando conferenze, assemblee popolari, raccogliendo firme, bloccando le strade di accesso al bosco.

In autunno, il Comitato Popolare che voleva salvare il bosco, ci invitò a realizzare un dipinto murale nella Piazza R. Luxembourg. Era una domenica di novembre, avevamo preparato un progetto semplice, accostammo un camion alla facciata e assieme a Francesco Del Casino e a quattro ragazzi della scuola dipingemmo l’albero ferito e il pastore. Verso le 12,00 Tziu Chircheddu Corrias ci portò una sua poesia, un sonetto, dedicato alla montagna e alla libertà.

Subito scrivemmo i versi Poesia de Tziu Chircheddu Corrias, poeta di Lula. Venne anche Nico Orunesu, che dipinse il piccolo albero a sinistra.

Alle 13,00 il lavoro era finito.

Il Comitato Popolare aveva organizzato il pranzo per i pittori: sambene, corda e ortatu, pane carasatu e formaggio.

Il fotografo che documentò il lavoro era l’amico della Sardegna Pablo Volta.

Ricordo ancora il suo sorriso, l’allegria del Comitato e la voglia di riscatto nelle facce dei presenti.

Ricordo soprattutto Gavinu Porcu, vera anima di quella lotta, che salvò il bosco.

Uno o due anni dopo, i 900 ettari vennero acquistati dal Demanio Regionale (giunta M. Melis) diventando cantiere forestale e occasione di lavoro per un buon numero di giovani di Lula.

La poesia di Chircheddu Corrias:

Dae Mont’Albu, monte
a nois tantu caru ,
ca nos at elevatu e nos cumprendet,
unu vastu orizonte
amenu e tantu raru
de sa natura s’incantu s’intendet.
Nois addormentatos
siemus o ichitatos
Libertate e giustizia sognende!
De unu populu afflittu
c’at apitu negatu
ogni dirittu.
Da Mont’Albo, monte
a noi molto caro,
perchè ci ha nutrito e ci capisce,
un vasto orizzonte
ameno e molto raro
della natura l’incanto
si sente.
Noi addormentati o svegli
sogniamo Libertà e giustizia!
Per un popolo afflitto
a cui è stato negato
ogni diritto.
From Mont’Albo,
our dearest mountain,
since it has fed us and it still
understands us.
and it is right from this mountain
that we can feel a vast,  rare horizon
and the charming Nature.
Either awake or asleep, we keep on
dreaming of freedom and justice.
For a suffering population
whose rights
have been denied.

beni comuni, lotte, Sardegna
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