Mi riprometto di fare alcune considerazioni sul discorso sul programma di Governo, pronunciato dal premier Draghi nei giorni scorsi, senza voler esternare considerazioni ideologiche o sulla provenienza geografica dei singoli ministri che compongono questo esecutivo dall’apparente maggioranza bulgara.
Il premier ha inserito nel suo discorso un piccolo paragrafo di 4 capoversi dal titolo: “Il Mezzogiorno”…
Nel primo capoverso ha detto: “aumento dell’occupazione, in primis, femminile è obiettivo imprescindibile”. Su questo, ovviamente, nulla da ridire. È talmente scontato come punto visti i dati drammatici sulla disoccupazione al sud e ancor più se parliamo di occupazione femminile. Bene, quindi, ho pensato: una buona cosa…
Quello che però mi ha lasciato perplesso è il pezzetto successivo, cioè quello sul come si vuole combattere questa piaga. Il premier dice: “benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all’aumento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno”.
Ora proviamo a chiederci:
- benessere: Cosa vuol dire dal punto di vista politico? Certo avere un “benessere” distribuito è una buona cosa, ma come lo raggiungiamo? Da dire che “distribuito” l’ho scritto io, il premier non lo ha detto, se lo avesse detto sarebbe già stata un’ottima cosa.
- Autodeterminazione: Ok, in che senso? Che se al sud saranno in grado di cavarsela da soli, allora forse si otterrà qualche risultato. Lo Stato cosa ci metterà di suo in tutto ciò? Cioè come favorirà tale autodeterminazione? Con “l’autonomia differenziata (del nord) forse?
- Legalità e sicurezza: Certamente legalità e sicurezza aiutano, ma da sempre questo è un mantra che accompagna il racconto del sud condannato da sé stesso perché illegale e non sicuro. Ma in quella affermazione c’è nascosta anche un’altra “verità” e cioè sembra quasi dire il premier: fino a quando non risolverete i vostri problemi non potremo fare nulla per risolvere il dramma della disoccupazione. Insomma la solita melassa di luoghi comuni. L’occupazione (femminile) al mezzogiorno arriverà quando saranno risolti i problemi di sicurezza e legalità. In pratica un ottimo alibi per il governo.
Andiamo adesso al secondo paragrafo dell’intervento del premier che spiega come potrà migliorare la situazione occupazionale ed economica al sud: Sviluppare la capacità di attrarre investimenti privati nazionali ed internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, invertire lo spopolamento demografico e spopolamento delle aree urbane interne.
Cosa si dice qui? Si dice che, innanzitutto, gli investimenti da attrarre devono essere “privati”. Questo vuol dire che nella mente del premier, o nel programma del governo, non c’è nulla che possa ricondurre ad un investimento statale nel mezzogiorno. In pratica non ci sarà alcuna possibilità di pensare ad un piano cospicuo di investimenti dello Stato per riportare in pari con le altre questa parte del Paese.
E che dire del declino demografico e lo spopolamento delle aree interne? Non è venuto mai in mente ai governi di questi ultimi anni che tagliare sanità, trasporti, scuole, strade e infrastrutture avrebbe reso impossibile la vita nei piccoli centri periferici? Ah già ma nell’ultimo trentennio si è predicata l’importanza della vita nelle città metropolitane e il taglio dei costi sui servizi… dei rami secchi si è detto. Salvo poi accorgersi che, con la pandemia, le carenze sanitarie, l’inadeguatezza dei trasporti, le carenze delle strutture e dell’organizzazione scolastica, l’isolamento delle piccole comunità avrebbe creato tutti i problemi che ancora oggi viviamo.
Nel terzo paragrafo del suo intervento il premier riprende ciò che aveva detto nel primo: “Ma per raggiungere questo obiettivo occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite. Vi sono poi strumenti specifici quali in credito d’imposta e altri interventi da concordare in sede europea”
Di sicurezza ne ho già accennato è una ripetizione e preferisco quindi non ripetermi, ma di strumenti economici ne vedo citato solo uno: Il credito d’imposta. Strumento ampiamente utilizzato nel passato, uno strumento certamente interessante, ma che da solo non è in grado di far ripartire un’economia che prima della pandemia era già in difficoltà.
Poi c’è la frase che richiama non meglio specificati interventi da concordare con l’Europa… Non sono specificati, ma ancora una volta più che un intervento dello Stato si spera in un intervento esterno, quasi miracoloso, dell’Europa.. Vedremo..
Ultimo paragrafo, il de profundis: “Per riuscire a spendere bene, utilizzando gli investimenti dedicati al Next Generation EU occorre irrobustire le amministrazioni meridionali, anche guardando con attenzione all’esperienza del passato che spesso ha deluso la speranza”. In questo passaggio non si lasciano aperte grandi speranze per il futuro. Innanzitutto si dice che bisogna “irrobustire le amministrazioni meridionali”, la mia domanda è: come si irrobustisce un’amministrazione in un paese democratico? Se poi irrobustire significa dare più fondi alle amministrazioni meridionali, non possiamo che essere d’accordo visto che ad oggi anche il famoso 34% degli investimenti che spetterebbe per legge al sud stenta ad arrivare. Capiremo.
La pietra tombale sul sud viene poi dalla frase finale: “anche guardando con attenzione all’esperienza del passato che spesso ha deluso la speranza”. Che semplicemente vuol dire: ci impegneremo a far fare a privati e ad Europa il nostro lavoro, ma visto come sono andate le cose nel passato non ci scommetterei che ci riusciamo.
Se il buongiorno per il Mezzogiorno si vede dal discorso del premier direi che è notte fonda. Spero di sbagliarmi.
Nota bene: non ho tagliato nulla dell’intervento del premier quello in grassetto è l’intervento completo.
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[…] Fonte: Transform!italia […]
Certo che riuscire a scrivere un articolo su quattro righe quattro ….