Da tempo, quando sopraggiunge una catastrofe, si parla anche di opportunità. Successe con il terremoto dell’Irpinia e se ne parla oggi per la pandemia. In generale, le opportunità non vengono colte. Borrell ha definito la vicenda dell’Afghanistan una catastrofe. Senza pretendere che diventi un’opportunità, si potrebbe sperare che rappresenti l’occasione per ripensare il ruolo internazionale dell’Unione Europea. È sbagliato dire che questo non esiste. Chi conosce un po’ il ciclismo, sa bene quanto sia importante il ruolo dei gregari. La “catastrofe” afgana potrebbe essere l’occasione per abbandonare questo ruolo e giocarne un altro nella competizione/conflitto tra est e ovest, che sempre più si appalesa.
Invece, dal Responsabile della “politica estera” dell’UE, al di là del piglio volitivo, arriva, da una parte, la riproposizione del “modello Turchia” per fermare l’afflusso di rifugiati afgani in Europa, dall’altro, una versione aggiornata della subalternità agli Stati Uniti: rimpiazzare la loro presenza nei luoghi lasciati in condizioni di disastro umano, con una forza di pronto intervento composta da cinquemila soldati. Insomma, ancora una volta, una versione belligerante della “autonomia strategica europea”.
I particolari nelle Notizie dal Parlamento Europeo.