La vicenda dell’apertura estiva delle discoteche in Sardegna, sollevata dalla trasmissione televisiva Report, impone una riflessione politica seria sull’azione del Presidente Solinas, della Giunta e del Consiglio Regionale.
Report ha affrontato la questione esclusivamente dal punto di vista legale dell’atto, cioè dell’ordinanza del Presidente, senza entrare nel merito politico che ha portato ad autorizzare l’apertura di tali attività. Secondo le dichiarazioni di alcuni consiglieri di maggioranza ci sono state pressioni esterne che hanno costretto il Presidente ad assumersi la responsabilità dell’apertura frettolosa delle discoteche nel mese di agosto. Se così fosse, il tutto avrebbe risvolti penali gravissimi.
La Magistratura, invocata da tanti, in poche ore, dopo aver sentito i componenti del Comitato Tecnico Scientifico CTS e visionato gli atti, ha nella sostanza scagionato da ogni responsabilità il Presidente Solinas.
Questo perché il parere del CTS, seppur sottoscritto da un solo membro, esiste, è positivo e non vincolante ai fini della decisione, che spetta esclusivamente al Governatore della regione.
Il parere del CTS, attraverso una mail dell’11 agosto, recante la firma del prof. Valle, appare frettoloso e privo di un’analisi scientifica sulla situazione della pandemia nell’isola e sui rischi dovuti a fenomeni di assembramento massiccio.
Va sottolineato che il CTS più volte richiamato dal Presidente Solinas è un organismo attualmente dimezzato, poiché 2 dei 4 membri si sono dimessi, senza che nessuno ne conosca le motivazioni.
Entrambe le posizioni, quella del Cts e quella espressa dal’ordinanza del Presidente Solinas, fanno a pugni con quella originale sempre del Cts che, solo cinque giorni prima, esprimeva parere negativo sulla riapertura delle discoteche e dei locali notturni.
È chiaro quindi che la situazione è sfuggita di mano per insipienza e soprattutto per la supponenza che da tempo contraddistingue taluni Presidenti di Regione.
Il problema, allora, è prettamente politico. Da una parte la maggioranza di centrodestra, da sempre “negazionista” e intollerante alle regole imposte dal Governo Nazionale, e dall’altra un centrosinistra inesistente e incapace di svolgere la normali funzioni di critica e controllo degli atti.
A questo proposito, occorre ricordare che il Presidente Solinas si è sentito forte nella sua azione di governo anche per via del fatto che i consiglieri di maggioranza e alcuni autorevoli esponenti dell’opposizione (PD e Leu) hanno sottoscritto e sostenuto un ordine del giorno che spingeva nella direzione dell’apertura delle discoteche e dei locali notturni. Inoltre, durante la discussione del suddetto o.d.g. non sono emersi voti contrari o astensioni da parte dell’opposizione.
Il Consiglio Regionale, nella sua interezza, si è quindi reso corresponsabile della decisione assunta dal presidente Solinas.
In conclusione, questa paradossale vicenda ha messo a nudo una classe politica inetta e incapace di gestire le problematiche che da tempo affliggono la nostra Regione.
Nel frattempo, in Sardegna aumentano notevolmente i contagi e gli ospedali presentano le stesse criticità dell’inverno scorso.
Forse. prima di aprire le discoteche che durante l’estate hanno riempito le tasche dei Briatore di turno, sarebbe stato opportuno rafforzare le strutture ospedaliere territoriali, assumere e preparare nuovo personale sanitario per affrontare la seconda ondata del Covid, che purtroppo è arrivata come un fiume in piena.
Antonello Licheri, già vicesindaco e sindaco del comune di Banari (SS) fino al 2001, è stato Consigliere Regionale e capogruppo del PRC nella XIII Legislatura, dove ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione regionale Ambiente e Agricoltura. Sull’esperienza della Giunta Sori, nel 2009 ha pubblicato il saggio “Il breve volo” e, nel 2011, sempre per la Delfino editore “Gli uomini della provvidenza”. Dal 2017 al 2018 è stato segretario regionale di Sinistra Italiana.