transform! europe ha promosso insieme al Gruppo di Lavoro sulla Cultura del Partito della Sinistra Europea, un webinar sulla condizione dei lavoratori dello spettacolo in Europa, a cui hanno partecipato Eva Brenner, dall’ Austria, Antony Keigher Irlanda del Nord/Inghilterra e Margarita Syngeniotou Grecia.
L’incontro è stato molto utile non solo per capire le varie situazioni nazionali e le differenti / simili condizioni in cui in ogni paese i lavoratori e in generale la cultura stanno affrontando la crisi, ma anche e sopratutto per capire su quale terreno costruire una azione politica per rimettere al centro la cultura e il lavoro ad essa collegata.
I nodi principali su cui si è focalizzato l’incontro sono a mio avviso:
la marginalizzazione delle esperienze “libere” di arte performativa fuori dai circuiti mainstream, avvenuta già da molto tempo prima della pandemia in tutti i paesi, con indirizzamento dei fondi pubblici solo a grandi istituzioni che spesso fanno riferimento a circoli legati a poteri reazionari. Anche con la chiusura delle sale e dei teatri, infatti, una garanzia di funzionamento è stata garantita infatti solo a queste istituzioni culturali.
La crisi del lavoro dal vivo che, sopratutto nel periodo estivo, in molti paesi rappresenta una fonte di introito molto importante, in Grecia ad esempio questo è persino maggiore di quello del Turismo e la diffidenza verso le forme di performance online che non possono sostituire né artisticamente né economicamente quelle dal vivo.
La natura sindacale della battaglia dei lavoratori, a cui molto giustamente ha fatto riferimento Margarita, che da rappresentante sindacale dei lavoratori greci, ha posto la questione in termini chiari e ponendo la basi per una approfondimento della definizione del supporto ai lavoratori.
Infine l’utilizzo della crisi per cancellare e privatizzare ulteriormente spazi e luoghi dedicati alle attività culturali aperti e pubblici.
In generale credo che sia stato un buon passo in avanti verso l’integrazione di questo tema da parte della Sinistra Europea e della possibilità di sensibilizzare il Partito verso la battaglia culturale che, credo, non possa prescindere da chi la pratica sul terreno della arte figurativa e performativa.