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L’Altra Agenda

testo a cura di Riccardo Petrella – 

Come promuovere i processi di costruzione di un altro mondo

Documento di lavoro/RP

A. I principali  postulati dell’Altra Agenda

  1. Il sistema che oggi domina il divenire del mondo è ispirato e guidato dalla logica del potere e del dominio. Esso è fondato su due pilastri : la finanza e la tecnologia, entrambe  nelle mani di soggetti e istituzioni di potere privato. In principio, la funzione della finanza è di regolare  i rapporti fra risparmio ed investimento, non di determinare e fissare le finalità della società; la   tecnologia è un insieme di mezzi e la sua funzione non  è quella  di stabilire le priorità della società.
  2. Sia la finanza che la tecnologia debbono alla conoscenza l’immensa potenza che le caratterizza rispetto al passato. Si pensi ai saperi ed alle competenze necessarie per far funzionare un sistema mondiale di cui le transazioni  possono essere fatte al milionesimo di secondo su scala mondiale su masse monetarie inimmaginabili. La tecnologia  attuale è sempre di più basata su nuove conoscenze scientifiche.
  3. La logica del potere del domino si impone e si consolida , specie nelle società giudeo-cristiane ed “occidentali” grazie all’imposizione e l’accettazione di due principi : la proprietà privata di diritto “naturale” di ogni cosa ridotta a “merce” e l’artificializzazione della vita.  La proprietà/appropriazione privata come l’artificializzazione legittimano, mistificando,  la potenza dominatrice dell’”uomo” sulla vita. il caso dei brevetti sui vaccini e la violenza del rifiuto da parte dei poteri dominanti privati e pubblici di  accettare addirittura la sola  sospensione provvisoria dell’applicazione dei brevetti  (eppur prevista nei Trattati WTO-TRIPs) la dice lunga sul carattere totalitario dei due principi.
  4. L’Altra Agenda per un Altro Mondo deve essere ispirata e guidata dalla logica della conservazione e rigenerazione della vita, cioé la salvaguardia, la cura e la promozione della vita di tutti i membri della comunità globale di vita della Terra, In linea con il principio “io sono ciò che ci siamo fatti insieme”. Passare dalla logica dell’io alla logica del noi.  
  5. Per far nascere e costruire l’Altra Agenda è indispensabile trasformare profondamente la percezione, la concezione ed il vissuto della conoscenza . Il sistema attuale ha ridotto la conoscenza  unicamente a tecnoscienza.. Tutte le altre forme e dimensioni della conoscenza sono  state neglette, discreditate e marginalizzate.  gruppi sociali dominanti hanno imprigionato la conoscenza in concetti mistificatori quali: efficienza, analisi costi-benefici, competizione, merito, produttività, mercati della conoscenza,  ROI (return on investment) , utilità, guadagni, vantaggi competitivi,risorsa umana, smart economy, digitalizzazione,  transizione ecologica, resilienza. Senza nessuna remora, e in assenza di condivisioni e dibattiti aperti a tutti,   la tendenza esplicita si muove in direzione  di orizzonti da tecno-mondo detti “post-umani” , “post- società umana”. V’è urgenza di una ricostruzione critica della conocenza. La conoscenza non è “potere su” ma “potere di” e rinvia alle capacità della persona e delle comunità umane  di agire individualmente e collettivamente secondo la propria  volontà, di essere consapevoli di se stesse e riconoscere le identiche capacità delle  altre presone e comunità, e provare ad essere libere da ogni servitù.
  6. La conoscenza è lo spirito della vita. Essa è integrale, collettiva, consapevolezza, coscienza. La conoscenza è integrale peché noi esseri umani siamo parte della natura, non siamo extra-natura. La conoscenza è figlia del vivere insieme,  delle interrelazioni  non solo tra gli esseri umani ma anche tra essi e le altre specie viventi. Non v’è nessuna conoscenza al di fuoir della condivisione. Essa è intrinsecamente collettiva. Una conoscenza appropriata a titolo privato  ed uso esclusivo è contro natura. È un furto. Ciò, perché la conoscenza è coscienza, sentire e responsabilità comune, esprime la comunanza delle collettività. Significa il ri-conoscimento dell’altro/i nella sua varietà e pluralità.

B Gli obiettivi chiave dell’Altra Agenda

  1. Cambiare rotta a livello della responsabilità etica e sociale della finanza. Le disponibilità finanziarie, pubbliche e private, devono essere in priorità, per legge,  allocate alla produzione di conoscenze  rivolte alla salvaguardia , cura e rigenerazione della vita.  I cittadini devono impegnarsi per obbligare i poteri pubblici di smettere di investire nella ricerca militare, nella produzone delle armi.  Cittadini USA, in particolare, e quelli della Cina, , dell’India della Russia, della Francia, della Germania….  devono farlo. Se non lo fanno, i cittadini degli altri paesi del mondo hanno il diritto di accusarli di essere complici delle azioni di guerra e di distruzione della vita del pianeta. La “sicurezza nazionale “ è solo un alibi per legittimare la logica de potere perseguita dai più forti.
  2. Liberare la conoscenza dalla sua sottomissione funzionale alle logiche di potenza e di dominio dell’economia attuale e più specificamene della finanza mondiale La classe politica eletta, deve avere il coraggio di affermare che la conoscenza deve essere considerata e trattata come un patrimonio collettivo condiviso alla base della concretizzazione effettiva del diritto universale alla vita e della vita.
    Esempio pratico, fra i tanti possibili: la conoscenza  risultante dalla ricerca  “scientifica”,  funzione tipica  delle istituzioni universitarie ed accademiche, deve essere liberata dal principio “First patent, then publish” imposto alle università in pura obbedienza alle logiche competitive  delle imprese private. Inoltre, i   rappresentanti eletti dei popoli non possono continuare a sostenere, come ha fatto l‘Unione europea negli anni ’90°, che 70% della ricerca deve tessere realizzata dal  settore privato (con l’aiuto dello Stato!).
    La ricerca deve essere reinventata come un bene ed un servizio collettivo pubblico mondiale. A tal fine, le imprese che  rifiutano di condividere le conoscenze  da loro acquisite,per di più   grazie alle finanze pubbliche, devono essere considerate socialmente irresponsabili e come tali denunciate e boicottate.
    La passività degli Stati e della maggioranza dei cittadini di fronte  al rifiuto netto di tutte le imprese farmaceutiche di rispondere positivamente all’appello dell’OMS del marzo 2020 a condividere in un pool mondiale le conoscenza in materia di risposta medica alla pandemia da Covid-19 costituisce un atto grave. Le imprese multinazionali non devono più godere di siffatta impunità, addirittura prevista dai contratti firmati dagli Stati con le imprese detentrici dei brevetti sui vaccini. Com’è possibile che le nostre società accettano l’irresponsabilità e l’impunità delle imprese nel campo dell’economia della salute, della vita?
  1. Abolire i brevetti privati (anche se sono ottenuti da istituzioni pubbliche!) a scopo di lucro sulla vita: brevetti sulla materia, sulle sementi, sugli organismi viventi,  sull’intelligenza artificiale. Gli Stati non hanno nessun  diritto umano, sociale ed etico di svendere il divenire ed i l futuro della vita ad interessi privati miranti al profitto La storia degli ultimi 30 anni ha confermato in materia eclantante  che i brevetti sono fonte di benefici unicamente per i detentori dei capitali delle imprese proprietarie dei brevetti. La proprietà privata è il fattore chiave restrittivo,  fonte di esclusioni, del potenziale elevato di contributo alla lotta (prevenzione e cura) contro le pandemie.
  2. Investire nella conoscenza critica e nella capacità utopica collettiva. Le nostre società debbono rompere le catene dell’egemonia culturale impegnandosi in un difficile ma indispensabile lavoro di disinquinamento dei concetti e del linguaggio dominanti. A tal fine, un ruolo centrale spetta all’educazione ed alla politica dell’informazione e comunicazione cioè sul duplice orizzonte temporale a corto termine (informazione e comunicazione) e a lungo termine (educazione). E’ proposto di partire con un lavoro  di de-costruzione dell’egemonia  e costruzione della condivisione in tre campi: il campo dei costi e dei benefici (al di là dell’utilità ) , il campo delle risorse e del loro governo (al d ilà dell’efficienza tecnofinanziaria), il campo dei valori ( al di là dell’adattamento per la sopravvivenza dei più “resilienti”). Per sostenere tale lavoro si propone di costituire un collegio mondiale dei cittadini per l’altra agenda; composto da persone attive nelle esperienze locali di realizzazioni/soluzioni alternative (in una visione olistica e cooperativa dell’innovazione sociale collettiva) . Più l’umanità si organizza a livelo mondiale, più le relaziioni tra esseri umani e tra essi e gli altri membri della comunità  globale di vita ai vari livelli territoriali (identitari e non), spazi sociali di vita,  diventano strategicamente determinanti. E’ fondamentale liberare i territori dalle dicotomie riduttrici “locale-mondiale”, “nazionale-infra-inter-supranazionale”, “piccolo-grande” per lavorare sulle relazioni di potenza/dominio, giustizia, uguaglianza , responsabilità, beni  e sicurezza comuni ….

In effetti, molto dipende dall’istituzionalizzazione della mobilitazione e delle esperienze .

C.Primi profili istituzionali dell’Altra Agenda

  1. Costituzione di una Assemblea Mondiale dei Cittadini di Sicurezza dei Beni Comuni Pubblici Mondiali (non solo quelli rimasti sotto la sovranità molto ridotta degli stati, ma anche quelli già privatizzati). Questa proposta si colloca nel contesto delle numerose iniziative che sono nate negli ultimi due decenni in favore di una crescente istituzionalizzazione politica dell’Umanità, da anni caldamente sostenuta a, tra altri dall’Agorà degi Abitanti della Terra. Si tratta di mettere al centro dell’Altra Agenda, la sicurezza di vita di, con e per tutti, puntando sulla concretizzazine dei beni couni pubblici mondiali, cominciando dal’acqua, le sementi, la salute e la conoscenza essa stessa.
  2. Organizzazione di un Gruppo di lavoro mondiale su “Principi e obiettivi di una Cassa della finanza globale per la sicurezza della vita” a partire dalle molteplici iniziative prese negli ultimi anni in favore di una finanza globale alternativa. La cooperazione tra organizzazioni dei contadini, delle comunità indigene, degli operai, delle cooperative urbane sarà indispensabile.
  3. Da qui l’importanza di sostenere ed appoggiarsi su una rigenerazione delle istituzioni parlamentari inclusa la creazione di  parlamenti rappresentativi diretti dei cittadini ni a livello continentale (come è il caso del Parlamento europeo) e mondiale. C’è urgente bisogno di parlamenti mondiali reali, a partire ed al di-là delle assemblee internazionali delle organizzazioni intergovernative dell’ONU e, soprattutto, al di là delle reti mondiali di stakehorlders quali  il World Economic Forum, che si sono arrogate il potere di regolazione  della vita della Terra attraverso la cosiddetta “governanza mondiale”. 

La “governanza mondiale” è la privatizzazione del potere politico e l’affossamento addizionale della democrazia.

 

D. Ipotesi sulle modalità dell ’azione politica per la costruzione dell’Altra Agenda

Quanto precede, non sarà un viaggio tranquillo né facile, vista l’attuale forte frammentazione e diversità, sovente conflittuali, delle culture politiche e militanti della società civile locale, “nazionale” e mondiale. La caduta d’influenza del Forum Sociale Mondiale, purtoppo, ne è un’indicazione evidente Cio nonostante, il futuro resta da costruire. Un duplice punto sembra suggestivamente mantenere  gli orizzonti aperti:

la voglia utopica ricomincia a manifestarsi , non solo fra i giovani  e  non solo in chiave monocorde “pragmatica”. I contadini (in America latina, in Asia, in Africa….), le popolazioni indigene, le donne…sono di nuovo su cammini di “insurrezione” non violenta (malgrado la repressione poliziesca e militare di certi paesi)

la buona volontà di migliaia di associazioni in  favore di un mondo migliore resta intatta.

La denuncia radicale e le proposte radicali sono importanti perché in questa fase esse possono consolidare la presa di coscienza politica della necessità ed urgenza di misure favorevoli alla modifica dei  rapporti di forza sociali e, quindi, dare spazio all’innovazione sociale e istituzionale alternativa La proposta 4 sotto il capitolo B relativa all’informazione e alla comunicazione  e le due proposte sotto il capitolo C rappresentano alcuni strumenti possibili concreti per la modifica dei rapporti di forza attuali.

In conclusione , non c’è un’Altra Agenda senza una rinnovata cultura utopica  e cooperativa delle organizzazioni comunitarie di difesa e promozione dei diritti ( anche nuovi come quelli della natura,)   e delle organizzazioni  sindacali contadine, agricole, industriali, educative, dei servizi “locali” ….

The Other Agenda.

 28th Oct. From 4pm to 7pm (CET time)

Participants

  • Marcos P. ARRUDA (BR), Economist, and educator, Coordinator of PACS -Instituto Políticas Alternativas para o Cone Sul
  • Alassane BA (F), Director, Centre Humanitaire des métiers de la Pharmacie
  • Heinz BIERBAUM (D),President of the European Left Party
  • Paolo CACCIARI (I), Writer, Ecologist
  • Joao CARACA (PT) former Director of Science of the Gulbenkian Foundation, Former President of University  of Coimbra
  • Paola DE MEO (I) CDA NGO Terra Nuova
  • Marga FERRE’ (Spain) Co-president transform! Europe
  • Paolo FERRERO (I), Vice President of the European Left Party
  • Cornelia HILDEBRAND (D), Copresident of transform.eu
  • Oumou KANE (Mauritanie), Président ONG AMAM (Association
  • Multiculturelle pour un Avenir Meilleur) 
  • Anthony LAURENT (F), Chief Editor, “Sciences Critiques”
  • LIVIA (BR) a woman of the Kumaruara Nation. She lives in the Tapajos river basin, West of the Para State
  • Roberto MANCINI (I) Professor, University of Macerata
  • Roberto MOREA (I), Transform.eu,
  • Roberto MUSACCHIO (I) Transform.it
  • Mary Teuw NIANE, (Sénégal) Professeur Univ. Saint Louis
  • Riccardo PETRELLA (B), President, Agora of te Inhabitants of the Earth
  • Nicoletta PIROTTA (I),International Feminist European Network
  • Raffaella Bolini (I) The Cure Society
  • Anita Gurumurthy (ASIA)
  • Dorothy Guerrero Global Justice Now and COP26 Coalition
  • Marc Botenga (B) Mep the Left
  • Luis Infanti della Mora, (Arg) Bishop Aysen, Patagonia

Qui il link per partecipare, traduzione IN/FR
https://us02web.zoom.us/j/85107847169?pwd=czl2Z1JpbFVvYVNaR3JrQmVuWkt4UT09

 

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