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La voragine, di Zerocalcare

La vicenda di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre per protestare contro il regime del 41 bis al quale è sottoposto da mesi nel carcere di Sassari, viene raccontata a suo modo da Zerocalcare nella storia La voragine, pubblicata da L’essenziale.

L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è la norma che consente al Ministero della giustizia di sospendere il normale trattamento penitenziario. I detenuti sono obbligatoriamente posti in cella singola, hanno a disposizione 2 ore al giorno di socialità in gruppi da massimo 4 persone e possono usufruire di 1 solo colloquio al mese, videosorvegliato, della durata di 1 ora, con vetro divisorio.
Il procedimento è assunto, a norma di legge, per impedire “i collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva” e ha la durata di 4 anni, periodo prorogabile per la stessa durata, rendendolo, potenzialmente, permanente.

Alfredo Cospito, che sta scontando una condanna a 10 anni per il ferimento dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, rischia di essere condannato all’ergastolo per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano, che aveva provocato danni alla struttura ma non alle persone. L’accusa – così come riformulata dalla Corte di cassazione, che ha ordinato un nuovo processo di appello dopo la precedente condanna a 20 anni – è di “strage contro la sicurezza dello stato”, reato che prevede l’ergastolo ostativo, impedendo al detenuto di usufruire dei benefici penitenziari, a meno che non decida di collaborare con la giustizia o, secondo la recente riformulazione del DL 162 del 31/10/2022, non fornisca “idonei elementi di prova contraria” alla “sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva o con il contesto nel quale il reato è stato commesso, ovvero del pericolo di ripristino di tali collegamenti”. La Corte d’assise d’appello di Torino, accogliendo un’istanza della difesa di Cospito, il 5 dicembre ha inviato gli atti alla Corte costituzionale affinché decida sulla possibilità di riconoscere le attenuanti (che eviterebbero la condanna all’ergastolo). In questi giorni il Tribunale di sorveglianza di Roma, che è competente sui ricorsi contro il regime del 41 bis, dovrebbe decidere sul ricorso di Cospito.

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