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La UE si è fermata a Gaza

di Roberto
Musacchio

Ciò che succede a Gaza, ha un solo nome possibile: crimine di guerra. Cosa si aspetta a incriminare il premier Netanyahu per un assedio che è chiaramente illegale?
Il bombardamento dell’ospedale è l’episodio che squarcia il velo. Che dire di quanti ora “dubitano” di chi sia stato quando per l’Ucraina hanno solo espresso certezze sulla colpevolezza russa? Sostenendo anche che era comunque tale perché erano i russi ad aggredire. Ebbene qui c’è addirittura un assedio. E continuano le incredibili mistificazioni dei “giudizi storici”. Da Putin come Hitler ad Hamas come l’Isis. Cose che squalificano la razionalità e rendono quasi impossibile vincere l’unica cosa che conta e cioè la pace.

Veramente quella che stiamo vivendo è la realtà più orrenda e insieme distopica che si possa manifestare negli incubi peggiori. La partita Inghilterra Italia inizia con un minuto di silenzio per le vittime svedesi e israeliane. I morti palestinesi non esistono. Ma che cosa siamo diventati? Mostri. Mi viene da piangere. Poi col passare del tempo cominciano ad arrivare i messaggi di cordoglio anche per i palestinesi a partire da Biden.
Due morti, tifosi svedesi, una partita di qualificazioni europee, Belgio-Svezia, ferma con giocatori e pubblico asserragliati nello stadio, mentre la polizia cerca di “riportare la sicurezza”.
Quello stadio non è Gaza dove due milioni di persone sono uccise e sotto assedio, “intimate” ad evacuare da un potere, il governo di Israele, che ritiene di avere “il diritto di violare il diritto”.
Non è Gaza, ma qualche somiglianza c’è. Noi, i dominati, siamo ormai sequestrati dalla lucida follia di dominanti che hanno scelto la guerra come modo di esprimersi.

La mente va anche a quello stadio in Cile dove Pinochet sequestrò e uccise democrazia e democratici e “qualcuno” trovò l’ardire di andare a giocare una finale di coppa Davis. Ero giovane ma ricordo i cortei e lo slogan “Andreotti, vacci te a giocare con Pinochet”. Lo stesso Andreotti che pure avrà “il coraggio” di dire che se fosse stato un palestinese nato e vissuto nei campi forse sarebbe stato anche lui “un terrorista”.
A distanza di decenni continuano gli orrori. Eppure allora, ai tempi di Pinochet, Andreotti, dei cortei, una qualche forma di razionalità si opponeva all’orrore cui il capitalismo che porta la guerra come le nuvole la pioggia ci costringe. Arafat, Allende, Mandela, Berlinguer, Castro avevano in sé lotta e pace. E grandi movimenti.

Ora vedo quasi solo follia. Ho citato tutti uomini. Ma ciò che mi angoscia è vedere che nel momento in cui finalmente molte donne sono al potere e in movimento dal movimento arrivano messaggi di speranza che dalle donne al potere spesso sono traditi.
Da ex parlamentare europeo considero gravissimo il comportamento delle presidenti della Commissione Europea e del Parlamento Europeo, Von Der Leyen e Metsola, che sono del tutto venute meno all’obbligo che ha una istituzione come la UE di dire al governo israeliano che non può ricorrere a pratiche vietate dalle norme internazionali. Il loro comportamento è peggiore di quello di Biden che ha chiesto moderazione. L’alta autorità per la politica estera della UE, Borrell, ha provato a ricordare il diritto internazionale e Michel ha espresso parole di condanna e ha ora convocato il Consiglio europeo presumibilmente per ritrovare una misura. La presidente Von Der Leyen ha evidentemente addirittura “dimenticato” di aver accusato Putin di crimini di guerra per i bombardamenti sui civili e le infrastrutture. Ora tace di fronte a bombardamenti e a evacuazioni bibliche a Gaza. Questo inaccettabile doppio standard ferisce a morte la credibilità democratica delle istituzioni europee da parte di chi dovrebbe rappresentarle. E le presidenti  della UE anche questa volta sono dalla parte di chi alimenta il conflitto invece che cercare la pace. Peggio di Biden.

Per fortuna altre donne al potere ma non di potere, si comportano ben diversamente. La segretaria, parlamentare e ministra di Podemos, Ione Belarra, ha chiesto che per Netanyahu valga ciò che prevede il diritto internazionale per coloro che colpiscono i civili e cioè il deferimento alla Corte di giustizia per crimini di guerra. E Yolanda Díaz, leader di Sumar, ha chiesto che il governo che si sta facendo in Spagna abbia tra i primi punti il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Ora servirebbe diplomazia. Gli incontri previsti tra Biden, i giordani, l’Egitto e l’autorità palestinese sembrano saltati. La tela di Trump, con accordi (quelli di Abramo) che isolassero i palestinesi si è dimostrata foriera di guerra e non di pace.
Diplomazia dovrebbe fare la UE, sempre più invece alla testa della follia bellica.

Quella che porta Biden a dichiarare che gli USA sono in grado di combattere Russia e Cina contemporaneamente. Eccoci tornati ai maschi alfa. Quelli che, a differenza delle scimmie, combattono con i corpi degli altri, i nostri, perché i loro sono in realtà fragilissimi. La loro protesi armata è il capitalismo, in tutte le sue forme. Da ultima la deficienza artificiale che rischia di inverare le profezie di Marx ed Einstein, barbarie e guerra con le clave.

Roberto Musacchio

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