di Andrea Allamprese e Antonio Loffredo –
Il 26 maggio u.s. è stato promulgato in Spagna il Real Decreto-Ley n. 20/2020 che istituisce il reddito minimo di vita (Ingreso Minimo Vital – IMV), un meccanismo di protezione sociale permanente che lo differenzia dal resto della produzione normativa degli ultimi tre mesi legata alla pandemia da Covid-19.
Il reddito minimo vitale (IMV) è un diritto soggettivo, inquadrato nell’art. 41 della Costituzione spagnola, integrato nel sistema di sicurezza sociale come prestazione a carattere non contributiva, essendo collegato al dibattito sul reddito di base o sul reddito universale, al fine di aiutare i cittadini e le cittadine che si trovino in stato di bisogno. Le condizioni per ottenerlo sono la “vulnerabilità economica” e la residenza in Spagna.
La definizione di “vulnerabilità economica” (art. 8 del R.D.L. n. 20/2020) richiede uno sviluppo normativo per quanto riguarda la compatibilità del beneficio con i redditi da lavoro subordinato o autonomo; invece, sono già individuate caratteristiche ed eccezioni rispetto all’anno di residenza legale e continuativa in Spagna, necessaria per poter accedere all’IMV.
Sull’argomento:
- Per una prima nota di commento al nuovo testo di legge spagnolo si rinvia al blog di Antonio Baylos Grau “Segun Baylos” al seguente link:
https://baylos.blogspot.com/2020/06/anotaciones-proposito-del-ingreso.html
- Sul significato del nuovo istituto nel contesto del dibattito sul sistema di sicurezza sociale e sulla funzione di copertura dei bisogni sociali, si consiglia la lettura dell’intervento di Joaquin Aparicio Tovar pubblicato sul sito web Infolibre all’indirizzo: