Il no ai brevetti, i vaccini per tutti e la sanità pubblica possono essere come quel pace e pane (e soviet) con cui Lenin e i bolscevichi in Russia fecero la Rivoluzione.
So da solo che non è in vista nessuna Rivoluzione. Eppure bisognerebbe ragionare come se. Solo la voglia di Rivoluzione dà la forza di pensare quel diverso che poi raccoglie ciò di cui effettivamente c’è bisogno, stabilendo la connessione, innescando la scintilla.
Mentre c’era la guerra mondiale che faceva strage di proletari chi legò pace e Rivoluzione pensava alla prima o alla seconda?
C’era stato il 1905 e una sconfitta catastrofica per i rivoluzionari russi. Aspettavano la nuova occasione che venne con la guerra e la fame. Pensavano alle sofferenze, volevano il potere.
In questo binomio c’è il senso della Storia, poi drammaticamente chiusa con il 1989.
La pandemia ci chiede di ricollegare di nuovo vita e potere.
Le grandi Potenze, che oggi sono Multinazionali e Stati, insieme o ognuno per sé, danno uno spettacolo miserabile.
Le difese della sanità pubblica smantellate. La guerra per i profitti finanziari e geopolitici, con multinazionali che centuplicano il proprio valore in borsa, manager che si coprono d’oro, Stati che usano i vaccini egoisticamente e per estendere il proprio potere.
Le cronache dei nostri giorni sembrano quelle del ‘915/18 con il terribile conto giornaliero dei caduti, le miserie degli intrighi sui vaccini, gli arricchimenti scandalosi.
La UE e il governo Draghi si muovono in questo scenario come potenze minori che pagano in vite umane e declassamento la loro collocazione vassalla nel trentennio imperiale liberista, delle guerre economiche e militari permanenti e ora di quella mondiale della pandemia. Un po’ come la Russia zarista nella prima guerra mondiale.
Veramente può esistere una politica dello stare a guardare, del neutralismo dentro il massacro?
Si può attendere che si consumi il corso di questa UE che sospende il patto di stabilità ma non lo abroga e di un governo Draghi con tutti dentro a proporre un atlantismo peraltro senza piano Marshall di vaccini, perché non c’è un pericolo comunista da evitare, per poi tornare alle magnifiche sorti e progressive di una UE “correttamente” liberista e di un bipolarismo italiano tra un campo di sardine e l’altro di destre bonificate?
Abbiamo già detto che tutto ciò ricorda molto destra e sinistra storiche per restare al raffronto con l’epoca della prima guerra mondiale e di ciò che ne scaturì.
Potremmo ora dire del Pd e della sua crisi. Della Lega soggetto forte del governo Draghi. Della UE che annaspa.
Preferisco correre il rischio che mi consegna l’incipit quasi folle di questo articolo e dire che la lotta contro i brevetti e per i vaccini e le cure pubbliche per tutte e tutti vanno proposte e vissute come le nostre parole d’ordine rivoluzionarie. Come se.