di Joseph Stiglitz –
Alla fine della guerra fredda, il politologo Francis Fukuyama scrisse un celebre saggio intitolato “La fine della storia?”. Il crollo del comunismo, sosteneva, avrebbe eliminato l’ultimo ostacolo che separava il mondo intero dal suo destino di democrazia liberale ed economia di mercato. Molte persone furono d’accordo.
Oggi, mentre siamo di fronte a un arretramento dall’ordine globale basato sulle regole liberali, con leader autocratici e demagoghi che guidano paesi con più della metà della popolazione mondiale, l’idea di Fukuyama sembra pittoresca e ingenua. Ma ha rafforzato la dottrina economica neoliberista che ha prevalso negli ultimi 40 anni.
La credibilità della fede neoliberista nel mercato senza regole come strada più sicura per la prosperità diffusa, è oggi attaccata al respiratore. Ed è giusto che sia così. La simultanea sfiducia nel neoliberismo e nella democrazia non sono una coincidenza. Il neoliberismo ha minato la democrazia per 40 anni.