“Questo mondo non mi renderà cattivo”, ma antinazista militante sì.
Me la prendo con i nazisti perché ancora quelli sono per tutti i cattivi mentre sui fascisti già per qualcuno è meno certo, dice, con rabbia, in uno dei sei episodi che compongono la sua seconda serie in onda su Netflix.
L’ho vista tutta di un fiato, con passione e commozione. Partecipazione e ammirazione.
Sul luogo che lo ospita, Netflix, è il primo a riflettere e, certo, ciascuno potrà dire la sua. Sicuramente non si consegna. Al contrario, questo secondo appuntamento che segue l’altro, “Strappare lungo i bordi”, ha un carattere politico e militante nettissimo per quanto non schematico.
La connessione sentimentale con la periferia in cui vive (nella vita reale) è gramsciana in senso forte. Antropologica e riflettuta. Fonte di continuo confronto con l’armadillo che incarna da sempre la sua coscienza (qui di nuovo con la voce di Valerio Mastandrea, mentre tutti gli altri personaggi hanno la sua voce tranne uno dei poliziotti a cui la presta Silvio Orlando).
Tra connessione e coscienza si snoda la storia del gruppo di migranti cacciati da “tor di ceppa” dopo l’iniziativa dei nazisti e ora “spostati” nel suo quartiere.
Appaiono i manifesti sulla sostituzione etnica e lì comincia l’antinazismo militante di Zerocalcare che li strappa insieme all’inseparabile Secco che pensa sempre ai gelati da mangiare ma l’antinazismo ce l’ha nel sangue.
La scelta militante, nonostante tutti i passaggi complicati, è netta fino al “confronto” in piazza con i nazisti che costa botte e generale trasporto in Questura dove la storia si dipana come lungo interrogatorio.
I passaggi complicati sono quelli di Sarah, sua guida politica da sempre ed ora più incerta per le sue esigenze che non hanno trovato l’attenzione giusta. Soprattutto quelli di Cesare, amico disperso da tempo, passato per droga e comunità di recupero ed ora riemerso come nazista anche se…
Nessuno spoiler. Solo la citazione per l’ignobile convergenza di tutti e tre i poli politici, destre, progressisti e nuovi, nell’accondiscendere all’attacco ai migranti. E la segnalazione di una comprensione gramsciana di quelle che sono le vite e i conflitti in quelle periferie che sono come la fossa delle Marianne profonda tredici chilometri, quanti ce ne sono tra il centro e il raccordo anulare. Per fare questo non servono maestrini. Ma Zerocalcare ha chiaro anche quali sono i poteri e qual è il ruolo dei nazisti rispetto ad essi.
Se qualcosa ti fa commuovere, riflettere, mobilitare cosa si può volere di più?
Grazie, Michele, Zerocalcare!
Roberto Musacchio