Negli ultimi giorni si sono susseguite notizie di uomini e donne della “sinistra” che hanno scelto di dirigere una banca, di entrare nel consiglio di amministrazione della fondazione Agnelli, di presiedere fondazioni come MED-OR di Leonardo, leader mondiale dell’industria degli armamenti, dedicata al Mediterraneo.
A tutte queste persone, non per moralismo, vorrei chiedere: “quando e dove avete smarrito quel bagaglio che in gioventù vi aveva portato a scegliere la sinistra?”
Se il mondo fosse cambiato in meglio e se il capitalismo avesse risolto i problemi degli “ultimi” tutto ciò avrebbe un senso, ma in un mondo dove le diseguaglianze sono divenute insopportabili non vi pare di aver tradito i vostri ideali di gioventù come diceva Enrico Berlinguer?
Alla luce di queste scelte individuali che indicano, purtroppo, una più generale scelta di campo non sarebbe urgente per chiunque voglia ancora dirsi di sinistra un esercizio simile a quello che Papa Francesco sta tentando per la Chiesa e cioè: tornare alle origini delle motivazioni della propria esistenza?
Per tutti questi motivi la scelta di Vittorio Agnoletto il quale, dopo esperienze istituzionali importanti, come medico, si dedica alla campagna per il diritto alla cura, che parte dal ritenere i vaccini “bene comune” e in nome di ciò, un bene da sottrarre alle leggi del profitto, si distingue per coerenza e irrompe in questo quadro dominato dal “pensiero unico”.
Anche per questo: io sto con Vittorio.