Fratoianni, nell’intervista al Manifesto del 15/11, parte da un’affermazione condivisibile, ovvero che “dopo anni di rotture e ricomposizioni” bisogna smetterla di cercare di “ricostruire ciò che si è rotto” sommando “ciò che già esiste”, per arrivare ad una conclusione alquanto vaga sulla necessità – per ricostruire una proposta politica – di indicare “proposte, strumenti e nuove parole”, aprendo “spazi di iniziativa adatti al quadro attuale”. Confermando, così, rispetto al Congresso in corso, la volontà di restare dentro l’attuale forma-partito di Sinistra Italiana, appoggiata all’alleanza coi Verdi di Bonelli per sommare i rispettivi uno virgola nonostante le differenze su questioni come il capitalismo e/o la guerra. Rispetto a tali questioni, e al dramma di affrontare una crisi come l’attuale avendo i neofascisti a Palazzo Chigi, questa linea ha già dimostrato la sua insufficienza con l’incapacità di svolgere un ruolo oltre la testimonianza, anche per la debolezza nell’elaborazione di proposte innovative all’altezza delle sfide attuali. S.I. da sola non ce la fa, neppure con Bonelli. E allora? Non ci sono solo i partitini e le aggregazioni politiche della sinistra più o meno radicale. L’elaborazione di nuove proposte, strumenti, parole viene portata avanti da reti di associazioni comprensive di gruppi di intellettuali e di esperienze sociali in atto, come la Rete dei numeri pari, la Società della cura, il Forum disuguaglianze e diversità, o, a livello romano, come Carte in regola o l’iniziativa “Costituente per Roma” promossa da RomaricercaRoma. Quanto agli “spazi di iniziativa adatti al quadro attuale”, la CGIL ha finalmente scatenato una grande battaglia di classe, insieme alla UIL con lo sciopero generale, ed insieme alle grandi associazioni della sinistra e dei cattolici di sinistra con la manifestazione del 7 ottobre sui temi generali. È con tutto questo che bisogna aprire un confronto in orizzontale, senza mettere cappelli, per cercare nuove strade e nuove forme per la costruzione di un progetto politico – sulla necessità del quale v’è un’ampia convergenza – che indirizzi la sinistra verso il possibile ribaltamento della drammatica situazione in atto.
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