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I lavori del Consiglio UE per la Conferenza sul Futuro dell’Europa

di Paola
Boffo

di Paola Boffo –

Il Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre scorso ha discusso sulla proposta di istituire una Conferenza sul futuro dell’Europa che si avvierà nel 2020 per concludersi nel 2022, e ha chiesto alla presidenza croata di adoperarsi per definire una posizione del Consiglio sui contenuti, la portata, la composizione e il funzionamento della conferenza e di avviare il dialogo con il Parlamento europeo e la Commissione su tale base.

La proposta di una Conferenza sul futuro dell’Europa è stata avanzata, nel suo programma di lavoro, dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con l’obiettivo di promuovere un ruolo attivo e determinante dei cittadini europei nella costruzione del futuro dell’Unione.

La Conferenza dovrebbe essere avviata nel 2020 per una durata di due anni (la conferenza si svolgerebbe dunque nel corso della Presidenza di turno del Consiglio dell’UE di Croazia, primo semestre 2020; Germania, secondo semestre 2020; Portogallo, primo semestre 2021; Slovenia secondo semestre 2021; e si concluderebbe con la Francia, primo semestre 2022).

La Conferenza – preparata definendone scopo e obiettivi sulla base di un accordo tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea – potrebbe essere presieduta da un membro del Parlamento europeo e condurre ad una revisione dei Trattati.

Il Parlamento Europeo ha assunto la sua posizione in merito alla Conferenza con una Risoluzione del 15 gennaio 2020, ne abbiamo già scritto qui.

Successivamente, in seno al Consiglio “Affari generali” del 28 gennaio 2020 i ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla proposta. Nel corso della discussione i ministri hanno sottolineato l’importanza di porre i cittadini al centro della conferenza e di concentrarsi su questioni che li interessano realmente. Come sottolineato nelle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre, occorre dare priorità all’attuazione dell’agenda strategica 2019-2024 e al conseguimento di risultati concreti. La conferenza dovrebbe contribuire allo sviluppo delle politiche dell’UE nel medio e lungo periodo al fine di affrontare più efficacemente le sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Sulla base del successo dei dialoghi con i cittadini svoltisi negli ultimi due anni, il processo dovrebbe coinvolgere un’ampia gamma di portatori di interessi e gruppi per garantire che siano rappresentati opinioni e pareri diversi.

I ministri hanno inoltre espresso il proprio parere sull’organizzazione dettagliata della conferenza e ci si è soffermati sulla necessità di garantire una rappresentanza equilibrata delle tre istituzioni dell’UE e di coinvolgere pienamente i parlamenti nazionali. Vari ministri hanno anche espresso la loro preferenza per una governance efficiente e semplice del processo della conferenza.

Le discussioni proseguiranno al fine di definire la posizione del Consiglio sulla conferenza e avviare un dialogo con le altre istituzioni dell’UE.

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