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I « convogli della libertà»

di Tullia
Conte

I « convogli della libertà», la protesta guidata dai camionisti contro le misure sanitarie anti-Covid esplosa in Canada, sta ispirando azioni simili anche in Europa: a Parigi il movimento si è dato appuntamento lo scorso fine settimana. La manifestazione è stata caratterizzata da una forte repressione poliziesca, durante gli scontri è stato arrestato Jérôme Rodrigues, personaggio di spicco dei Gilet Gialli. L’accusa, per Rodrigues e le altre 97 persone denunciate (fonte: Globalist), è di non aver rispettato l’ordinanza del prefetto di Parigi, che, per garantire l’ordine pubblico, ha proibito l’assembramento previsto e instaurato il divieto di accesso nella capitale. Gli scontri hanno coinvolto 7.200 poliziotti impegnati anche con mezzi blindati a respingere auto, furgoni, camper e i 7.600  manifestanti che hanno superato i blocchi a piedi (fonte: Le Parisien). Il bilancio, oltre ai fermi, è di 513 multe, oltre 300 veicoli sequestrati e numerosi feriti, le violenze sono testimoniate dai video che circolano sui social. La scena più eclatante è quella filmata dai giornalisti di Tele France 1 alla rotonda dell’Etoile, nei pressi degli Champs-Élysées, il filmato ha scosso l’opinione pubblica perché mostra un agente di polizia che punta la pistola contro un’auto; la prefettura di Parigi ha annunciato un’indagine sull’accaduto (fonte: Bfm tv), mentre Rodrigues, tramite il suo avvocato, si è dichiarato «prigioniero politico» (fonte: Ouest-france).

I fatti rivelano il pesante conflitto sociale che attraversa la Francia di Macron; secondo l’analista politico Mathieu Slama, le immagini scioccanti della violenza poliziesca sono coerenti con le scelte di comunicazione del governo, offensivo nei confronti dei «non vaccinati» (definiti irresponsabili, egoisti, a cui «rompere le palle» come ha detto lo stesso presidente). La politica intransigente e autoritaria alimenta l’esasperazione generale, che confluisce nei movimenti anti-pass, anti vaccino, di estrema destra, di estrema sinistra e coinvolge anche le forze politiche.
Oltre al movimento dei Gilet Gialli, che vuole l’abolizione del pass sanitario e la libertà di scelta vaccinale, esiste l’Union Citoyenne Pour la Liberté, coordinata da Sophie Tissier. L’UCPL, contraria al vaccino, chiede la fine dello stato di emergenza sanitaria e la formazione di una commissione d’inchiesta indipendente che indaghi sulla gestione della crisi. L’Unione, che si dichiara apolitica, si riconosce anche sotto il nome di «Paris pour la libertè»,  ogni sabato manifesta sotto la sede francese di Pfizer.

A scendere in piazza è anche l’estrema destra, il partito «Les Patriotes» (i patrioti) che fa capo a Florian Philippot. L’ex esponente del Front National, è contro le restrizioni, per la libertà vaccinale e per la fine dello stato di emergenza, riunisce i suoi seguaci sempre al sabato, nella piazza del Palays Royal; l’incontro avviene anche il 12 febbraio 2022, quando è in vigore il divieto che ha causato l’arresto di Rodrigues e delle altre 97 persone sull’avenue des Champs-Élysées, ma nel contesto dei Patrioti non ci sono interventi da parte delle forze dell’ordine.

I «due pesi e due misure» usati dal governo Macron sono evidenti anche attraverso le rivendicazioni espresse da Nantes Révoltée, un media indipendente, che esiste da 10 anni ed è seguito da milioni di persone. Il progetto documenta, tra le altre, le mobilitazioni dei Gilet Gialli, la lotta alla ZAD di Notre-Dame-des-Landes, oltre ad animare la vita sociale, politica e artistica della città, ma per la presidente della regione Loira, la repubblicana Christelle Morancais, invece il collettivo fa prosperare «un’ideologia anarchica dell’odio» e perciò ne ha chiesto lo scioglimento. La risposta di Nantes Révoltée è senza mezzi termini: «La verità è una crisi politica, sanitaria, economica ed ecologica totale. (…) Nessuno in questo paese crede più a una sola parola del governo o dei media mainstream. Per nascondere queste verità è necessario reprimere, censurare». Ad esprimere solidarietà al collettivo, Jean-Luc Mélenchon (fonte : Twitter @JLMelenchon) del partito di sinistra «La France insoumise», che fa dell’abolizione del pass sanitario uno dei cavalli di battaglia della campagna presidenziale. Chiedono la revoca del provvedimento anche esponenti di estrema destra, oltre al già citato Philippot, Marine Le pen e Eric Zemmour, che vuole innalzare dei «muri per difendere la civilizzazione europea».

Gli scontri del 12 febbraio evidenziano il conflitto sociale francese, una situazione complessa in cui ogni definizione fittizia, coniata e diffusa artificialmente, come Vax/noVax per citare il modello anche italiano, non racconta nulla dell’essere umano e delle sue necessità. 

Barbara Stiegler, filosofa che da anni si batte contro il pensiero neoliberista, coinvolta nella campagna presidenziale per Jean-Luc Mélenchon, definisce «omertoso» l’atteggiamento della maggior parte degli intellettuali rispetto alla messa in discussione dei diritti durante la pandemia, chi tace acconsente ad un « pass» che tradisce i principi fondamentali della Repubblica. La studiosa indica come la dicotomia « vax /novax » si riveli pericolosamente riduttiva, poiché diminuisce la questione ad uno scontro tra « pro vaccino/persone razionali » Vs « no vaccino/persone irrazionali », limitando l’oggetto nelle categorie bene assoluto/male assoluto. La professoressa sottolinea che mettere in discussione questo paradigma, sebbene non sia interdetto dalla legge, è un approccio ormai « mal visto », chiunque esprima una perplessità circa le politiche in atto, viene immediatamente messo alle strette: sei vaccinato o no? Invece l’analisi va orientata sulle decisioni prese dal governo francese, che stanno contribuendo a creare una pesante frattura nel paese, la minaccia a base di QR code funziona con la popolazione meglio inserita socialmente ed economicamente, ma risulta inoperante e discriminatoria per i più precari.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come lo «stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o infermità». La definizione è costantemente chiamata in causa da Alice Desbiolles, attualmente in carica presso l’Haut Conseil de la Santé Publique (organo che affianca il ministero francese della salute, con il compito di controllare e valutare la strategia sanitaria nazionale). L’epidemiologa esamina il paradigma medico utilizzato per affrontare la pandemia. Il problema, secondo Desbiolles, è l’approccio biomedico che considera il Covid-19 un’emergenza assoluta, priorità quasi esclusiva a scapito di tutti gli altri fattori determinanti della salute. La situazione si contestualizza nei termini di « sindemia »,  in cui la prevalenza e la gravità del Covid-19 risulta amplificata a causa di preesistenti malattie croniche socialmente strutturate. Queste malattie non trasmissibili, infatti, sono distribuite nella popolazione in maniera inversamente proporzionale alla ricchezza: le persone economicamente fragili sono quelle che pagano il prezzo più pesante. 

Questi temi non sembrano essere prioritari nell’agenda di Macron, che si è espresso riguardo la necessità di ridefinire il contratto sociale, «i doveri vengono prima dei diritti», nell’ottica di un «maggiore rispetto dell’autorità», mentre l’inflazione, già alta, è in aumento (fonte: Borsaitaliana), le stime indicano la crescita dei prezzi dei beni energetici e il picco, drammatico, relativo a quelli di prima necessità, i prodotti alimentari nei supermercati francesi già sono, di base, più costosi del 15% rispetto al resto dell’Unione europea. 

La strategia politica in atto è preoccupante, come sostiene Slama, l’elettorato di Macron reclama ordine e disciplina. L’impiego della polizia da parte del governo, come è successo sugli Champs-Elysées, si inserisce coerentemente nella campagna elettorale. Una propaganda che non convince Manon Aubry, eurodeputata de «La France Insoumise», che riassume l’essenza della politica di Macron: «Ai lavoratori, ai precari, agli attivisti, insulti e percosse; a profittatori e inquinatori, regali e dolci parole.» 

Laurent Mucchielli, specialista in sociologia della criminalità e politiche di sicurezza, direttore di ricerca presso il Centre national de la recherche scientifique, cita l’opera di Michel Foucault, «Sorvegliare e punire», pubblicata da Gallimard nel 1975, definendola di «un’attualità impressionante» (disclaimer: il CNRS precisa che le posizioni dello scienziato sono espresse a titolo personale, su wikipedia Mucchielli è tacciato di partecipare alla «disinformazione durante la pandemia»). Secondo Mucchielli, Foucault, sebbene affronti fenomeni sociali che risalgono a diversi secoli (soprattutto epidemie di peste) e dipinga il ritratto di una società distopica e apparentemente superata, fornisce un’analisi utile a comprendere i sistemi utilizzati in Francia nel contesto attuale. Per Foucault «i rapporti di potere passano all’interno dei corpi», la tesi sulla gestione politica delle epidemie non è una teoria del complotto. L’idea di Foucault, riassunta a grandi linee, è che l’esercizio del potere possa trovare il pieno compimento durante un’epidemia, come se esistesse un legame tra la meccanica del potere politico e il processo di un’epidemia, durante la quale il potere stesso muta, come un virus. Nel descrivere il tipo di gestione sanitaria delle epidemie in Europa, Foucault scrive che «c’era intorno alla peste tutta una finzione letteraria della festa, le leggi sospese, gli interdetti tolti, la frenesia del tempo che passa, i corpi che si allacciano irrispettosamente, gli individui che si smascherano, che abbandonano la loro identità statutaria e l’aspetto sotto cui li si riconosceva, lasciando apparire un’altra verità. Ma ci fu anche un sogno politico della peste, che era esattamente l’inverso: non la festa collettiva, ma le divisioni rigorose; non le leggi trasgredite, ma la penetrazione, fin dentro ai più sottili dettagli della esistenza, del regolamento – e intermediario era una gerarchia completa, garante del funzionamento capillare del potere; non le maschere messe e tolte, ma l’assegnazione a ciascuno del suo “vero” nome, del suo “vero” posto, del suo “vero” corpo, della sua “vera” malattia. La peste, come forma insieme reale e immaginaria del disordine, ha come correlativo medico e politico la disciplina.»

  • Barbara Stiegler

https://fr.wikipedia.org/wiki/Barbara_Stiegler

https://www.youtube.com/watch?v=23FyqDcnz-s

https://www.youtube.com/watch?v=yl1W8q4LUII

https://www.liberation.fr/idees-et-debats/tribunes/le-pass-viole-les-principes-fondamentaux-de-notre-republique-20220108_KR6J4CBHHBF2JG2NTFLNP35VNA/

https://reporterre.net/Barbara-Stiegler-Les-autorites-detournent-les-questions-sanitaires-pour-instaurer-une

https://www.letemps.ch/societe/barbara-stiegler-sante-ne-une-valeur-morale-supreme-interdisant-debat

https://www.liberation.fr/idees-et-debats/tribunes/le-pass-viole-les-principes-fondamentaux-de-notre-republique-20220108_KR6J4CBHHBF2JG2NTFLNP35VNA/

https://www.marianne.net/agora/entretiens-et-debats/barbara-stiegler-plus-que-le-complotisme-suppose-des-citoyens-cest-la-defiance-des-elites-que-cette-crise-met-a-nu

  • Laurent Mucchielli 

https://fr.wikipedia.org/wiki/Laurent_Mucchielli

https://blogs.mediapart.fr/laurent-mucchielli/blog/220821/sociologues-ou-gardiens-de-la-doxa-qui-entache-la-reputation-de-notre-discipline

https://blogs.mediapart.fr/laurent-mucchielli/blog/050821/surveiller-et-punir-en-pandemie

https://www.corsenetinfos.corsica/La-Doxa-du-Covid–le-dernier-livre-du-chercheur-Laurent-Mucchielli_a62378.html

  • Mathieu Slama

https://www.francetvinfo.fr/economie/transports/gilets-jaunes/convois-de-la-liberte-il-n-y-a-aucun-autre-point-commun-que-celui-d-un-ras-le-bol-general-selon-mathieu-slama_4958889.html?s=09

https://www.lefigaro.fr/vox/societe/mathieu-slama-le-non-vaccine-est-le-bouc-emissaire-de-la-crise-sanitaire-20211115

https://www.marianne.net/agora/tribunes-libres/mathieu-slama-le-passe-vaccinal-enterre-definitivement-la-societe-de-liberte

https://youtube.com/watch?v=ODM8A152Apo&feature=share

https://fr.sputniknews.com/20220120/mathieu-slama-cette-crise-a-invente-une-methode-de-gouvernement-celle-du-chantage-a-la-liberte-1054521712.html

https://youtube.com/watch?v=JxnZaJNosUA&feature=share

https://youtube.com/watch?v=NcScnoMmCV8&feature=share

https://youtube.com/watch?v=8_-FNPxXF30&feature=share

https://fr.linkedin.com/in/alice-desbiolles-500629137

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