La morte di due ragazzi per alternanza PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) è semplicemente inaccettabile. Questo è quello che il movimento La Lupa ha sempre ribadito ed è proprio per questo che siamo scesi in piazza in queste settimane. La Lupa è un movimento nato dalla rabbia di migliaia di studenti italiani, i quali si sono riuniti in seguito alle 60 occupazioni solo a Roma, con altre 20 a Torino e tante fatte in altre città; si è fin da subito impegnata scendendo in piazza da oltre un mese quasi ogni settimana. La Lupa ha preso vita dopo che i portavoce delle diverse scuole romane si sono riuniti e hanno deciso di combattere insieme gli obiettivi comuni.
Quando abbiamo saputo della morte di Lorenzo Panelli siamo tutti rimasti esterrefatti e ,dato che l’abolizione del PCTO era un tema che il nostro movimento portava avanti già da prima di questa tragedia, essa ci ha solo dato ragione. L’alternanza scuola lavoro in Italia è vero e proprio sfruttamento: lavoro obbligatorio e per altro non retribuito, ma soprattutto non sorvegliato e privo di sicurezza. Ancora più spaventosa è stata la reazione delle forze dell’ordine: quando studenti pacifici tentavano di andare a manifestare la propria rabbia sotto il ministero dell’istruzione a Roma, la polizia li ha attaccati nella piazza del Pantheon. Studenti inermi, anche minorenni, sono stati ferocemente picchiati dalle forze dell’ordine, molti dei quali hanno dovuto ricorrere perfino a cure mediche. Ciò che è accaduto a Roma purtroppo non è un caso isolato, in quanto scene simili si sono verificate anche a Milano e Torino, dove i cortei studenteschi venivano assaltati/ caricati dalle forze dell’ordine. La risposta di quest’ultime è stata perciò la stessa in tutto il Paese.
Dopo questi eventi abbiamo svolto un’assemblea nazionale di due giorni, in cui studenti di tutta Italia si sono confrontati su come proseguire la lotta. In seguito alla morte di Giuseppe la nostra volontà di continuare a protestare è solo aumentata. Perdere la vita per “scuola” è semplicemente inaccettabile e la prova è stata la morte di due studenti in meno di un mese per il PCTO. Inutile nasconderlo: senza le giuste precauzioni scuola-lavoro è pericolosa. Tutta la nostra rabbia si è riversata nella piazza venerdì 18 febbraio. A Torino gli studenti sono andati verso la sede di Confindustria e l’hanno trovata difesa dai reparti antisommossa dei Carabinieri, asserragliati dietro i cancelli dell’edificio. Uno spettacolo osceno, che dimostra quanto lo Stato tenga molto più agli interessi delle industrie e degli affaristi che alle richieste di studenti esasperati. A Roma invece gli studenti hanno cercato di raggiungere la sede dell’ufficio scolastico regionale con il preciso intento di chiedere l’abolizione dei progetti di PCTO nella regione e di revisionare l’edilizia, in seguito all’incidente verificatosi nell’istituto Leonardo Da Vinci, dove una finestra è caduta addosso a tre studenti che ne sono usciti quasi inermi per puro miracolo. Anche in questo caso il corteo ha trovato le forze dell’ordine barricate sulla via che conduceva all’USR e ,dopo una breve colluttazione, gli studenti sono tornati sul percorso originario. Ma in tutta Italia ci sono state più di 40 cortei o manifestazioni, a dimostrazione che gli studenti di questa nazione si sono stancati. Si sono stancati di essere ignorati, stancati di vedere le proprie scuole cadere a pezzi su di loro, stancati di venir sfruttati in progetti obbligatori dove, come abbiamo visto, perdono anche la vita, e stancati di subire la reazione delle forze dell’ordine, ogni volta pronte a difendere gli interessi dello Stato. Ma La Lupa non si fermerà finché le nostre richieste non saranno soddisfatte, altrimenti due studenti saranno morti invano.
Leonardo Sironi, rappresentante di istituto e della consulta provinciale del liceo Kant, Roma