È meglio votare per un provvedimento ritenuto insufficiente ma migliorativo delle norme in vigore, oppure respingerlo prolungando una situazione insoddisfacente? Questo dilemma si deve essere posto, in questi ultimi tempi a molti deputati del Parlamento Europeo, soprattutto della Sinistra e dei Verdi. Per esempio, in Commissione Agricoltura, in occasione della votazione sulla Riforma della Politica Agricola Comune, arrivata in “zona Cesarini”. Si sarà sicuramente posto lunedì, in Commissione Ambiente, quando si è dovuto decidere di accettare il Regolamento sulla “tassonomia”, certamente lacunoso, ovvero respingerlo e prolungare la normativa attuale con effetti deleteri sul cambiamento climatico. La Commissione Ambiente ha scelto per l’uovo oggi.
Quanto alla “tassonomia”, al di là del sostantivo che richiama un noioso lavoro di classificazione, la posta in gioco è enorme. Si tratta, per esempio, di stabilire se tutta la filiera dell’energia fossile possa ancora o no ricevere finanziamenti pubblici, soprattutto in vista del PNRR.
Nello stesso giorno, la stessa Commissione parlamentare si è occupata di un’altra questione molto importante per il contrasto al cambiamento climatico: la riduzione delle emissioni di gas metano, sulla quale si fronteggiano posizioni contrapposte e interessi inconciliabili. Anche qui i deputati hanno dovuto scegliere. E hanno scelto la via di un compromesso più che onorevole.
I dettagli nelle Notizie dal Parlamento Europeo.