editoriali europei

Lo specchio di Ursula e i gig worker veri

Il discorso di Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo sullo Stato dell’Unione ha occupato per giorni i media europei. Consensi, preoccupazioni, aperte critiche. Ciò che è piaciuto al mainstream mediatico e politico a molti, e a noi, non è piaciuto. Non ci è piaciuto l’autocompiacimento per risultati non realmente raggiunti, a cominciare dalla pandemia. Non ci sono piaciute le vibrazioni sui valori e sui giovani, in aperta contraddizione con una realtà di decadenza civile. Non ci è piaciuta questa sorta di specchio che riflette immagini capovolte. Non ci è piaciuto che, invece di affrontare seriamente le questioni sociali ed economiche che affliggono l’Unione, si inventi per l’Unione un improbabile ruolo di potenza militare. Non ci è piaciuto l’assenza totale di ogni riferimento alla subordinazione della Commissione Europea al Consiglio, cioè ai Governi Nazionali, e alla necessità irrimandabile di superare il sistema intergovernativo.

Per fortuna, nella stessa sessione, il Parlamento ha inviato un importante messaggio alla Commissione e al Consiglio: l’approvazione di una Risoluzione sui diritti dei lavoratori delle piattaforme.

Parliamo di questo nelle Notizie dal Parlamento Europeo.

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