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Con le donne iraniane – Donna Vita Libertà!

a cua di Elena Coniglio

L’importante testimonianza di Aysan e Mariam di ‘Donna, Vita, Libertà’, intervenute all’apertura del XVIII Congresso Nazionale dell’Arci il primo dicembre scorso a Roma. Contributo che segue quello della conferenza stampa a Montecitorio del 22 novembre dal titolo “Con le donne iraniane, contro le condanne a morte del regime”, promossa dallo stesso gruppo indipendente di donne insieme ad Arci, con il sostegno di alcuni parlamentari italiani.

Mariam: “…il movimento di liberazione e di emancipazione delle donne in Iran, con lo slogan centrale ‘Jin Jiad Azadî’ , ovvero ‘Donna, Vita, Libertà’ è uno slogan delle nostre sorelle combattenti curde. E già dal primo momento del suo utilizzo in Iran ha intrapreso un cammino rivoluzionario.. e lo slogan è riuscito a raccogliere tutte le rivendicazioni precedenti contro tutte le forme di oppressione e discriminazione di genere, di classe e delle etnie.

L’assassinio di Jîna Ahmini, una ragazza curda rapita dalla polizia morale del regime iraniano durante il suo viaggio a Teheran, non è stato il primo crimine commesso dalla Repubblica islamica dell’Iran, ma è stato la scintilla dell’esplosione della rabbia di una società repressa da molti anni.

È diventato uno stimolo per una forte solidarietà tra le diverse fazioni discriminate ed emarginate della società iraniana.

Al momento hanno tutte un unico nemico in comune, il regime islamico fascista della Repubblica islamica dell’Iran. Le proteste puntano a portare un cambiamento radicale all’interno delle strutture del potere, sociali, pubbliche ed anche economiche. Negli ultimi due mesi e mezzo della rivoluzione in Iran, il regime ha messo in atto una brutta e feroce repressione contro un popolo che semplicemente protesta contro la discriminazione e vuole avere un futuro libero.

Negli ultimi mesi ci sono stati oltre quattrocento manifestanti uccisi, di cui oltre cinquanta bambini e oltre ventimila arresti. I nomi sono tanti…io nomino alcuni di questi uccisi…e ci sono dei giovani di sedici anni, bambini di nove anni.. Nikasha Karami, Shirin Alizadeh, Hadis Najafi, Sarina Ismaïlzadeh, Armita Abbasi, Yalda Aghafazli, Asra Panihi, sono nomi di alcune ragazze giovani, alcune uccise e stuprate…e alcuni sono veramente piccoli. Come Kian Pirfalak che aveva solo nove anni ed è stato ucciso con un colpo di pistola, Mehrshad Shahidi, brillante chef, Mehran Samak che festeggiava paradossalmente la sconfitta della squadra di calcio del regime ai mondiali..due giorni fa.. il ragazzo baluci Khodanour Lajai che è stato abbandonato a morire senza ricevere cure mediche.

Sulla regione del Belucistan mi soffermo di più, per denunciare che è in corso un massacro dell’etnia dei baluci. Negli ultimi quindici giorni, il regime iraniano ha messo in esecuzione la pena di morte e quindici baluci sono stati uccisi immediatamente..uno al giorno. Dall’inizio dell’anno sono stati impiccati centotrentasei baluci, ma nessuno copre queste notizie perché c’è una discriminazione anche all’interno dei mainstream media.

Da questo punto di vista, ‘Donna, Vita, Libertà’, difende tutti gli emarginati, soprattutto chi non ha nome, chi non ha volto, chi non ha una voce. Questi crimini sono in corso da quarantatré anni in Iran. La rabbia è talmente intensa che è difficilmente arrestabile. Infatti i manifestanti sono determinati a vincere questa rivoluzione. Lo stanno facendo con coraggio, con la lotta e con la resistenza e noi gli restiamo a fianco finché non sarà rovesciato questo regime criminale!

Grazie, passo la parola ad Aysan…

 

 

Aysan: “…noi settimana scorsa, sempre grazie ad Arci e alla deputata Lia Quartapelle, siamo andate al Parlamento per incontrare alcuni membri..siamo andate lì per denunciare in maniera più dettagliata rispetto a quanto abbiamo fatto oggi, tutti i crimini commessi dalla Repubblica islamica dell’Iran. In questi due mesi, nonché in questi quarantatré anni.

E abbiamo presentato sei richieste precise da portare al Parlamento italiano e al Governo italiano. Alcune nostre richieste come quelle nell’ambito umanitario e dei diritti umani sono state accolte, quali provvedimenti per fermare le condanne a morte emesse dai tribunali iraniani, di fare tutto quel che è possibile per liberare il prima possibile tutti i prigionieri politici. Abbiamo chiesto di prendere posizione a tutti i livelli istituzionali per sostenere la voce della lotta della rivoluzione di ‘Donna, vita, libertà’.

Purtroppo il Parlamento italiano è in ritardo. Perché, mentre i gentili parlamentari stanno provvedendo finalmente a portare il dibattito al Parlamento e uscire con qualche risoluzione semplicemente per difendere gli esseri umani, due giorni dopo.. proprio due giorni dopo il nostro incontro, la commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani ha emesso una risoluzione e autorizza un’inchiesta internazionale sulle repressioni in Iran. Quindi, la comunità iraniana ai livelli più alti della politica internazionale è riuscita ad arrivare a questa risoluzione..per questo diciamo che l’Italia è in forte ritardo. È in ritardo non nell’implementazione di un progetto complesso, ma semplicemente nella difesa dei diritti umani.

 Detto questo, passo a quelle nostre richieste che non sono state ascoltate.

Si tratta di due richieste. L’interruzione di rapporti economici e diplomatici con il regime criminale della Repubblica islamica dell’Iran, l’esclusione dell’ambasciatore del regime iraniano dall’Italia e il ritiro di tutte le rappresentanze italiane, politiche e istituzionali, dalla Repubblica islamica dell’Iran.

Noi abbiamo alzato il banner ‘Italy deals, Iran kills’ anche lì, in Parlamento..

 Il regime iraniano ha perso ormai tutta la sua legittimità a livello domestico davanti agli occhi del popolo iraniano… invece si rafforza economicamente attraverso i rapporti diplomatici, dove guadagna credibilità internazionale! La rivoluzione iraniana per vincere ha bisogno che Paesi come l’Italia smettano di aiutare il regime in tal senso. Noi perché chiediamo l’interruzione delle relazioni diplomatiche? Perché con la legittimazione della comunità internazionale il regime si sente più potente e non sente il bisogno di cedere alla popolazione! Quindi reprime con più brutalità perché ha come partners gli Stati più potenti del mondo, con cui condivide interessi…

 Noi non vogliamo il vostro aiuto per vincere la nostra rivoluzione. I ragazzi giovani, i vecchi e i bambini stanno facendo di tutto per vincere questa rivoluzione. L’unica cosa che vogliamo è che non aiutiate il nostro nemico!

 Proprio due giorni dopo il nostro incontro al Parlamento, il giornale ‘France 24’ pubblicò un report [1] su una società italo-francese, cioè una srl con sede a Livorno, rivelando il fatto che i proiettili prodotti da questa società sono gli stessi utilizzati contro i manifestanti iraniani in questi mesi.

E mi dispiace dirlo.. ma è una vergogna per l’Italia essere complice in questi crimini.

Questo è soltato un caso a sostegno della nostra richiesta dell’interruzione dei rapporti economici in Iran. E per quanto riguarda i rapporti diplomatici, colgo l’occasione per informare che l’intera comunità iraniana in Italia è proprio scioccata da ieri perché ha saputo che domani il Ministro degli affari esteri del regime criminale iraniano sarà accolto in Italia come ospite dal Ministro degli affari esteri italiano Antonio Tajani durante la conferenza ‘Rome MED’.

Noi non la vediamo questa cosa come diplomazia tra gli Stati, vediamo tale decisione come uno schiaffo in faccia a chi sta sacrificando proprio la propria vita per ottenere i più basilari diritti.

La collaborazione con un regime che ha le mani sporche di sangue di migliaia di giovani e centinaia di minori, sarebbe una macchia di vergogna non facilmente cancellabile.

 Mi dispiace dirlo…noi lo vediamo questo anche come uno schiaffo a tutti i giovani, ai vecchi iraniani, che hanno manifestato in questi mesi in diverse città italiane, gridando lo slogan ‘Repubblica islamica fuori dall’Italia!’

 Invitiamo tutte le persone che credono nella libertà e nei diritti fondamentali di agire per cambiare questa politica tossica, che sta mettendo l’Italia dalla parte ingiusta della storia.

 Viva la rivoluzione! Viva Donna Vita Libertà!

 

[1] https://observers.france24.com/en/tv-shows/the-observers/20221216-eu-made-ammunition-used-in-iran-repression-iranians-demand-answers

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1 Commento. Nuovo commento

  • Loredana de nale
    24/04/2023 21:23

    Concordo: lo stato italiano, tutti i paesi civili, non devono in alcun modo appoggiare il governo criminale dell’Iran.
    La mia solidarietà e la mia stima a tutti i giovani e vecchi iraniani, uomini e donne coraggiosi, che combattono per portare serenità, rispetto, libertà nel loro paese calpestato dalla tirannia.

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