Lidia Cirillo, napoletana di nascita, ha vissuto la maggior parte della sua vita a Milano. Ha aderito nel 1966 alla sezione italiana della Quarta Internazionale e con questa organizzazione ha partecipato a diversi tentativi di costruire in Italia un partito marxista unitario e più forte, aderendo prima a Democrazia Proletaria, poi a Rifondazione Comunista.
È stata attiva nei movimenti di donne e ha pubblicato libri e articoli sulle lotte e sui dibattiti femministi. È stata curatrice dei Quaderni Viola che dalla fine degli anni Ottanta hanno prima discusso, poi pubblicato opuscoli e libri su temi diversi.
È stata fra le protagoniste italiane della Marcia mondiale delle donne e relatrice in varie assemblee del Social Forum Europeo sui temi del femminismo.
Ha attivamente partecipato alla costruzione della rete “Donne nella crisi” e, con essa, alla campagna di solidarietà con le donne greche per il diritto alla salute.
Fra i suoi scritti ricordiamo:
- Lettera alle romane. Sussidiario per una scuola dell’obbligo di femminismo (Quaderni Viola), Milano, Il Dito e la Luna, 2001
- Mejor huérfanas: por una critica feminista al pensamiento de la diferencia, Barcelona, Anthropos Editorial, 2002 (tradotto in spagnolo)[3] ISBN 9788476586181
- La luna severa maestra. Il contributo del femminismo ai movimenti sociali e alla costruzione dell’alternativa (Quaderni Viola), Milano, Il Dito e la Luna, 2003
- Da Vladimir Ilich a Vladimir Luxuria. Soggetti di liberazione, rivoluzioni e potere, Roma, Alegre, 2007, ISBN 9788889772003
- Lavorare stanca. Statistiche, ricerche, bibliografie e ragionamenti sul lavoro delle donne (Quaderni Viola, nuova serie, n. 1), con Rosa Calderazzi e Tatiana Montella, Roma, Alegre, 2008
- La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su razzismo e sessismo (Quaderni Viola, nuova serie, n. 2), con C. Bonfiglioli, L. Corradi, B. De Vivo, S. R. Farris, V. Perilli, Roma, Alegre, 2009, ISBN 9788889772409
- Orgoglio e pregiudizio. Le lesbiche in Italia nel 2010: politica, storia, teoria, immaginari (Quaderni Viola, nuova serie, n. 3), con Fabiola Correale, Paola Guazzo, Claudia Lopresti, Eva Mamini, Anna Muraro, Roma, Alegre, 2010, ISBN 9788889772539
- Lotta di classe sul palcoscenico. I teatri occupati si raccontano, Roma, Alegre, 2014, ISBN 9788889772980
- Storia delle storie del femminismo, con Cinzia Arruzza, Roma, Alegre, 2017
- Utero in affitto o gravidanza per altri? Voci a confronto. Voci a confronto, a cura di Lidia Cirillo, I edizione (30 novembre 2017), Milano, FrancoAngeli
- Se il mondo torna uomo. Le donne e la regressione in Europa, Vv. Pubblicazione: 11/2018, Roma, Alegre
- La terra non è piatta. Mondo lgbtiq*, femminismi plurali e femminismi escludenti, di Lidia Cirillo, Carlotta Cossutta, Paola Guazzo, Mauro Muscio, Roberta Padovano, Marta Palvarini. Introduzione di Sara Garbagnoli, ISBN 979-12-80227-09-6 Pubblicazione 27 settembre 2021, edizioni *asterisco
«Il movimento delle donne che era nuovo negli anni Settanta ha lasciato in eredità il mito dell’autocoscienza, che permise di scoprire il potere insito in una sessualità vissuta nel silenzio, ma oggi corre il rischio di cristallizzare l’idea che il femminismo sia solo una pratica di parole. Ma se è vero che il partire da sé è una conquista che fa ancora parte del vocabolario femminista, sarebbe necessario che «un altro femminismo si dedicasse a comprendere che cosa nel frattempo è accaduto nel mondo». Ovvero partire da sé senza smettere di guardarsi intorno. «E la gravità di ciò che accade nel mondo rende ancora meno credibili femminismi che non prendano la posizione che può essere sintetizzata in una formula semplice ed efficace: “Le nostre vite valgono più dei loro profitti”» (tratto da “Dalle battaglie al socialismo, dalla teoria delle differenze al «lean in» I femminismi: la storia delle storie” Giovanna Pezzuoli in 27esimaora.corriere.it.).
«Le grandi ondate di movimenti di donne hanno avuto infatti come tema principale un tema che riguardava tutte le donne, “in quanto donne”, come si diceva negli anni Settanta. Il criterio della conta – tre e non una di meno, tre e non una di più – si riferisce alla mobilitazione transnazionale e non occasionale di grandi masse di donne. Il movimento suffragista reagì all’esclusione dal voto di tutte le persone di sesso femminile in un momento in cui i diritti politici venivano estesi a tutti coloro che ne erano stati fino a quel momento esclusi. L’ondata degli anni Settanta fece perno sulla sessualità e rivendicò soprattutto nuove leggi sull’aborto che dessero alle donne una possibilità di scelta. Da alcuni anni infine, nella terza ondata, l’attenzione si è concentrata sulla violenza delle reazioni maschili alle libertà conquistate dalle donne o anche solo al rischio che possano agire per conquistarle. Per la loro conquista fondamentali sono state le dimensioni delle mobilitazioni, la radicalità di alcune lotte, la presenza in piazza ecc. che hanno attirato l’attenzione della politica, producendo molte conversioni maschili e hanno dato alimento ai piccoli gruppi e alle singole intellettuali che, tra un’ondata e l’altra, hanno continuato a costruire cultura e opinione. I movimenti di donne sono rifluiti per le ragioni per cui di solito questo avviene. Sono stati decisivi i cambiamenti del contesto, le differenze di interessi e cultura, la natura delle forze politiche che in modo diretto o indiretto li egemonizzavano» (tratto dall’intervento di Lidia Cirillo su “Relazioni pericolose: l’incontro tumultuoso fra marxismo e femminismo” Milano, Casa delle donne 17 giugno 2023).
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