Roberto Morea e Roberto Musacchio – Luciana Castellina, una ragazza del secolo scorso per usare le parole del libro della sua amica, Rossana Rossanda, ma anche di questo, compie 90 anni e noi le facciamo i complimenti e gli auguri più grandi.
Per Luciana il secolo breve in realtà è destinato a non finire mai tanto la sua voglia di cambiare il Mondo da militante comunista, non si spegne e non si rassegna, come i suoi “Amori comunisti” per citare un suo bel romanzo.
Quest’anno,cominciato costretta a letto per una caduta, ma sempre all’opera per telefono, scrivendo e ricevendo, l’ha vista poi candidata alle elezioni europee in Grecia per Syriza sempre attiva e presente. In quella Grecia dove era stata arrestata 50 anni fa perché a fianco di chi combatteva i colonnelli e che da allora non ha smesso di frequentare, ricambiando l’affetto e la stima per lei e attraverso lei per tutta la storia della sinistra del nostro paese.
Le elezioni sono state perse perché ciò che ha subito il governo di Tsipras è stato vergognoso quasi come fu vergognoso ciò che accadde in quel tempo lontano. Ma perdere prendendo oltre il 30% da parte di una forza, che solo poco tempo fa era del 4%, non è perdere, tanto più se poi hai la maggioranza dei voti sono stati presi dal popolo che più ha sofferto.
Luciana questo lo ha detto subito con la coscienza di chi ha visto e partecipato a tante vittorie e saputo assorbire le sconfitte. Con la consapevolezza di chi sa, in questa parte della sua vita, di stare vivendo una sconfitta che si prolunga, ma non si sente vinta, perché vinto è solo chi si arrende e non lotta più.
Castellina ha attraversato il secolo breve tra lotte, incontri, viaggi, riflessioni. Da comunista e da donna. Parla tante lingue, scrive articoli e libri.
La sua vita è un romanzo come quelli che ha saputo scrivere arrivando anche in questo al “successo”.
Militante comunista dentro e fuori da quel Pci che la radiò perché insieme ai suoi carissimi compagni e alle sue carissime compagne del Manifesto criticava il “socialismo reale”. Anche con questo gesto sbagliato il Pci si avviava su quella strada che lo avrebbe portato a perdere sé stesso e, purtroppo, a contribuire a far perdere all’Italia la propria Storia e dunque il proprio futuro.
Castellina invece il Pci non lo “perse” mai continuando a parlare a quel popolo che stava oltre gli apparati.
Intanto incontrava le giovani e i giovani del ’68; il movimento della Pace; il femminismo. l’ecologismo, fondava il Pdup, che provò a fare da ponte tra storie e generazioni. Divenne più volte parlamentare.
Si riprese anche il Pci in quello che poi fu un ultimo tentativo di salvarlo prima che si perdesse per sempre.
Provando a dare ancora una casa al comunismo italiano con Rifondazione Comunista e poi con Sinistra Italiana.
Intanto diventava anche presidente onorario dell’Arci, la rete dell’associazionismo della sinistra diffusa.
L’Europa per lei è una casa che avrebbe voluto diversa e che tale ha provato a fare da Parlamentare europea, dirigente impegnata per il cinema e per la cultura europea, amica e militante di transform!europe.
Noi di transform! europe le facciamo gli auguri più sinceri e la ringraziamo di ciò che ci dà, sicuri che continuerà per ancora molto tempo a farlo.
Grazie Luciana.
*Articolo scritto per transform! europe e pubblicato su transform-network.net