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Ripartiamo da 1000 come i garibaldini

di Pietro
Soldini

Dopo circa due anni dalla nostra prima assemblea costitutiva, un tempo che ci eravamo dati, per lavorare a far crescere, questa idea di  una militanza di sinistra nel partito della sinistra Europea, come casa comune delle sinistre disperse in una dimensione europea e non più nazionale. Il COVID prima e le guerre poi, non hanno certo facilitato il nostro lavoro, infatti non possiamo affermare di aver avuto una penetrazione soddisfacente, né possiamo dire di essere stati sufficientemente convincenti verso i nostri interlocutori, visto l’ esito delle recenti elezioni europee alle quali ci siamo presentati con le divisioni di sempre, il risultato di aver arginato le destre, che venivano date enfaticamente e propagandisticamente per vincenti, è un risultato importante, ma non può essere certo considerato una vittoria della sinistra. La stessa affermazione di AVS, per nulla scontata e quindi indubbiamente apprezzabile, va realisticamente considerata frutto di una semplice e statica somma dei voti di Sel ( 1 milione circa) con i voti dei verdi (600 Mila) e soprattutto  dell’effetto premiale di forti candidature simboliche, con il paradosso di 4 europarlamentari verdi e due della sinistra. Inoltre non è arrivata al traguardo la riforma della legge elettorale europea, che avrebbe potuto consentire una innovazione importante, da noi rivendicata ed auspicata di presentare al voto liste e candidati transnazionali. Infine, comunque un  ulteriore scivolamento a destra del Parlamento Europeo. Al tempo della nostra prima assemblea era appena cominciata la guerra fra Russia ed Ucraina, oggi la guerra persiste e si contano quasi 300 mila morti, in più si è aperta ormai da mesi, un’ altra area di conflitto armato di Israele nei confronti del popolo palestinese, oltre trentamila morti, in questo caso tutti palestinesi, quasi totalmente civili. E l’Europa, non solo non riesce a giocare un ruolo autonomo dagli USA, finalizzato ad imporre la via del negoziato, del cessate il fuoco e della diplomazia, ma addirittura lavora per armarsi e prepararsi alla guerra assecondando un’ escalation verso la terza guerra mondiale. In questo scenario, le nostre ragioni e la nostra ispirazione, non solo, non vengono meno, ma ricevono ancora più motivazione. Del resto anche l’ultima vicenda delle elezioni francesi, ha dimostrato che c’è un elettorato di sinistra, pronto a manifestarsi su obbiettivi concreti ed a schierarsi per difendere la democrazia dal pericolo Fascista, quello che manca è un Partito della Sinistra che non può essere che unitario ed inclusivo di tutte le diversità, e soprattutto di dimensione Geopolitica Europea.
Oggi il contenitore che tende a questo risultato è il Partito della Sinistra Europea, con il limite di essere però una Organizzazione di secondo livello che federa i vari partiti nazionali e quindi ostaggio di essi, con regole democratiche imperfette e sempre a rischio scissioni. In questo contesto noi, aderenti individuali, quindi militanti diretti della sinistra Europea, senza la mediazione dei partiti nazionali, più o meno autoreferenziali, più o meno nazionalisti, più o meno sovranisti, più o meno comunisti, rappresentiamo un forte valore aggiunto ed un acceleratore del percorso verso un Partito della Sinistra Europea (European left).
Ci proponiamo, insieme a transform!, di discutere sul che fare, e come fare a mantenere questo nostro spazio con il contributo di tutti/e ed eventualmente, rilanciarlo.
Gli uffici organizzativi del partito di Bruxelles ci dicono che, ad oggi, gli “aderenti individuali” sono circa un migliaio, ripartiamo da 1000 come i garibaldini.
Pietro Soldini

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