transform!Italia incontra Heinz Bierbaum, presidente del Partito della Sinistra Europea per commentare le elezioni in Germania del 26 settembre
Elezioni tedesche 2021
transform!Italia incontra Heinz Bierbaum, presidente del Partito della Sinistra Europea per commentare le elezioni in Germania del 26 settembre
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Nonostante le contraddizioni del voto tedesco c’è da osservare che molto del voto alla Spd si deve alla volontà di mantenere lo status quo. Olaf Scholz, candidato alla cancelleria della Spd e attuale ministro delle finanze, incarna perfettamente questo. Non per niente- conoscendo il bisogno di stabilità – ha imitato Merkel perfino nella gestualità. Appena entrato in carica come ministro delle finanze dichiarò immediatamente di aderire alle politiche del suo predecessore Schäuble- vedi pareggio in bilancio e austerità (in Europa). Tanto è vero che c’è stato un travaso di voti dalla Cdu/Csu (1,5 milioni ca.) verso la Spd (Laschet candidato della Cdu/Csu è risultato inaffidabile anche tra le proprie file). Sul Patto di Stabilità Scholz dice che ha già dimostrato di essere flessibile. Si sentono già pressioni per il ritorno alle regole ante-pandemia sospese fino al 2023. Da notare che le politiche che “fanno debiti” alla media della popolazione tedesca, a sinistra come a destra, non piacciono.
Per cui voglia di cambiamento sì ma: soprattutto tra i giovani (23%) che votano verde (questione climatica) e sono un gruppo numericamente inferiore rispetto agli anziani (over 60 quasi 39 percento) gruppo più numeroso. I giovani votano molto anche i Liberali (digitalizzazione, “libertà” contro “divieti”, liberizzazione droghe) anche per una visione (mercantilista e meritocratica) “positiva”. Il flusso da LINKE verso i Liberali forse si può spiegare anche così- da ricordare – assurdo come può sembrare- in Germania non ci sono limiti di velocità generalizzati – i Liberali sono contro l’introduzione. Le limitazioni delle libertà consumistiche sono sgradite ai più.
In ultimo- l’Europa non interessa assolutamente a nessuno, non esiste geopolitica che non sia legata agli interessi strettamente economici della Germania, come fanno notare molti commenti autorevoli in Italia e fuori dalla Germania.
Ancora una nota sull’elettorato: circa un quarto non vota da tempo, il 12,8 percento (da 30 a 45 anni il 20) è escluso dal diritto di voto perché non cittadini/e tedeschi/e (8,8 milioni), cittadini/e che contribuiscono alla creazione di ricchezza e rappresentano nella produzione il 16 percento, nei servizi e annessi più del 41 percento.
Sulla NATO, sembra che invece la popolazione voglia ancora farvi affidamento. DIE LINKE è stata sconfitta per la concentrazione di voti su Scholz, e perché fa più affidamento, rappresentante di una forza che può esprimere la cancelleria per esempio per “portare a casa” avanzamenti sociali (salario minimo). Inoltre il grande problema che non è stato mai veramente affrontato è la coesione interna e tra le molteplici prospettive e provenienze che purtroppo non riescono ad esprimere un’idea alternativa, coerente e complessiva, di società.
Cara Paola, grazie per quello che è molto di più di un commento. Tante informazioni e riflessioni che sono importanti. Diciamo che è un vero contributo che spero venga letto da tutti. A presto.
Precisazione: certo è difficile trovare delle spiegazioni esaustive per le ragioni della sconfitta in una situazione così complessa e un elettorato variamente composito, ho solo cercato di individuarne alcune.