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Un’alleanza dei media per un’opinione pubblica europea di sinistra

di Alessia
Gasparini

La pandemia di Covid-19 ha mostrato in modo molto evidente quanto sia importante avere dei cittadini europei che siano esaustivamente informati e che abbiano accesso al dibattito pubblico per farsi delle idee e compiere le scelte più giuste per loro. Dalla necessità di avere un’opinione pubblica che sia puramente europea e non influenzata dalla visione nazionale delle notizie, spesso dominate da un pensiero caratterizzato dal neoliberismo rampante, è nata in transform! Italia, con la partecipazione di trasform! Europe, l’iniziativa Media Alliance: building a leftist European public opinion. Lo scopo è quello di creare un network tra giornalisti, attivisti e direttori di testate di tutta Europa, attivi nell’area di sinistra, che condividano il desiderio di costruire questa consapevolezza tra le persone utilizzando il potere delle idee di sinistra come espressione fondamentale della democrazia dei nostri tempi. Il prossimo 7 maggio si terrà il primo evento pubblico dell’iniziativa, intitolato Media Alliance: building a leftist European public opinion for the future of Europe. La scelta della data non è casuale: è molto vicina al giorno dedicato all’Europa e a due importantissimi appuntamenti, il Social Summit per la discussione del pilastro sociale a Porto e l’apertura dei lavori della Conferenza per il futuro dell’Europa promossa da Commissione, Parlamento e Consiglio dell’UE. Organizzare qualcosa di diverso rispetto agli eventi istituzionali è sembrato fondamentale per lo spirito del progetto.

Gli strumenti utilizzati dalle istituzioni europee come termometro per valutare la salute dell’opinione pubblica, come ad esempio l’Eurobarometro, rilevano che le persone si identificano genericamente come europee, ma molto meno di frequente come cittadini dell’Unione Europea. Questioni rilevanti per la collettività sono percepite in modo differente a causa dell’essere parte di uno Stato in particolare, più che per i loro orientamenti politici o per la loro classe sociale. Si sente la mancanza di un’informazione pubblica quotidiana sulle questioni europee: soltanto metà delle persone intervistate da Eurobarometro hanno risposto che le notizie fornite dai media nazionali sull’Unione Europea è «abbastanza sufficiente» (EB 92.3 – Autunno 2019). Prima di questa indagine, la risoluzione del Parlamento Europeo del 3 maggio 2018, intitolata Pluralismo e libertà dei media nell’Unione europea, aveva già sottolineato la necessità di formare un’opinione pubblica puramente europea con il contributo dei mass media. La nostra priorità, ora, dovrebbe essere la creazione di un sistema di informazione pluralistico che sia contro le fake news e che assicuri la libertà dei professionisti del settore.

A questo proposito, lo scorso 9 aprile si è tenuto un primo meeting con giornalisti e attivisti di tutta Europa: Leonardo Filippi, giornalista di Left per l’Italia, Gaël de Santis, direttore della sezione esterti de L’Humanité per la Francia, Corinna Meisenbach, direttrice di Neues Deutschland per la Germania, Michael Verbauwehede, direttore di Solidaire per il Belgio, Gema Delgado, vicedirettrice di Mundo Obrero per la Spagna, Małgorzata Kulbaczewska, vicedirettrice di Stajk.eu  per la Polonia, Mariana Carneiro, direttrice di Esquerda.net per il Portogallo, Argiris Panagopoulos, giornalista di Avgi e Haris Golemis di Epochí per la Grecia, oltre Gala Kabbaj e Tatiana Moutinho, membre di transform! Europe, e l’ufficio stampa della Sinistra Europea rappresentato da Alberto Bomba. Dal dibattito che ne è scaturito sono emersi alcuni punti fondamentali, che saranno al centro della tavola rotonda del 7 maggio: l’attuale situazione della classe lavoratrice e la crisi del mercato del lavoro, la forza acquisita dalle forze neofasciste e dai partiti o dai deputati di estrema destra, la gestione della pandemia e il nazionalismo dei vaccini, la disinformazione e le fake news nei media mainstream, tutti temi che devono essere centrali nel pensiero e nelle politiche di sinistra al giorno d’oggi.

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