La sconfitta (per ora) della super lega è una buona cosa. Dice che c’è uno scontro nel capitalismo, che il potere politico può ancora contare, che valgono anche le “mobilitazioni” sia pure “particolari” come quelle dei tifosi. È una cosa di cui tutti si sono accorti e quindi può determinare altri fatti.
La sconfitta di Agnelli, Perez e JP Morgan dovrebbe far piacere.
Ma ora sarebbe bello e giusto se si provasse a continuare e a rimettere in discussione il cosiddetto “calcio moderno”. Via i super ingaggi ad esempio che sono un fattore di crisi e risultano insopportabili in momenti come questi. Un tetto ai guadagni sarebbe buona cosa ovunque. Ad esempio per i padroni e i manager di big pharma.
Sarebbe bene anche bocciare l’autonomia differenziata.
E i mondiali in Qatar non si possono accettare.
Poi è utile anche riflettere.
La partita della super lega si è giocata su più piani. Quello più acceso è l’Inghilterra. Johnson è stato il più netto a dire che potrebbe intervenire con una legge per bloccare le squadre inglesi secessioniste. E i tifosi inglesi, a partire da quelli delle squadre coinvolte, si sono mobilitati. Dopo la vicenda vaccini un altro esempio di un potere statuale che almeno si fa sentire. Naturalmente Johnson non ci piace, ma questo è.
La UE moscia, come al solito e come con le multinazionali dei vaccini.
In Spagna ancora meno che moscio Sanchez e pensiamo sia sbagliato visto che ci sono le elezioni di Madrid e Florentino Perez è precisamente la vecchia Spagna dei poteri forti.
In Italia gli opposti di quelli che (anche con ragione) “tanto già fa tutto schifo” e quelli che “appoggiano” la loro squadra che si dichiara super. Potere politico moscio. Per fortuna anche interventi che colgono l’esigenza di bloccare questo salto di qualità nella degenerazione.
Una sinistra che non si occupasse di quanto avviene in uno dei principali incroci economici, calcio più tv, e di “senso” di massa farebbe veramente molto male.