notizie dal Parlamento Europeo

Strategia UE su Israele-Palestina

Martedì 18 maggio 2021 nel pomeriggio, si è svolto nella Plenaria del Parlamento Europeo un dibattito sulla strategia dell’UE su Israele e Palestina.

La discussione è stata introdotta da Augusto Santos Silva, Ministro degli esteri portoghese, il quale ha condannato ogni violenza e, al fine di cessare i combattimenti, ha auspicato innanzitutto, una unità degli Stati membri e detto che l’Alto rappresentante per la Politica estera oltre che con rappresentanti israeliani e palestinesi sta intensificando relazioni con gli USA ma anche con Egitto, Giordania, Turchia al fine di ottenere la fine dei combattimenti.

Il lancio dei razzi da Gaza deve finire e la difesa di Israele deve essere “proporzionata”. Gerusalemme, città “chiave” deve essere aperta alla libertà di culto e gli sgomberi a Sheikh Jarrah sono illegali. Per una prospettiva negoziata dei due Stati, la violenza deve cessare subito.

Per i Gruppi politici sono intervenuti:

  • David Mc. Allister per il Gruppo PPE. Ha confermato necessità della fine della violenza in rapporto con gli interlocutori indicati dal Ministro. Ha evocato il ruolo del Quartetto. Ha denunciato rischi di antisemitismo.
  • Pedro Marques per i Soc&Dem. Ha lamentato il fatto che il dibattito si è tenuto in assenza dell’Alto Rappresentante non per volere di quest’ultimo. Ha ricordato l’origine delle violenze, che pure ha condannato, nelle demolizioni, sfratti, insediamenti illegali. I due Stati potranno essere la soluzione ma ciascuno deve mettere ordine in casa propria. Israele restituendo diritti a tutti i cittadini, Palestina con le elezioni, ripristinando una legittimità democratica.
  • Hilde Vautmans per il Gruppo Renew. Ha sostenuto che fino a che ci sarà occupazione ci sarà resistenza e questo circolo vizioso va spezzato. Occorrerebbe un Oslo bis. Sono gli estremismi da ambo i lati che fanno saltare gli accordi di pace.
  • Anna Bonfrisco (Lega) per Identità e Democrazia. Ha sostenuto che Israele ha il diritto di difendersi. Il sionismo è una ricchezza per il mondo intero. Israele rispetta tutti i diritti, umani internazionali e sociali. È un campione in campo scientifico e tecnologico e l’UE deve essere meno ambigua perché la pace si può raggiungere solo al fianco di Israele.
  • Jordi Solè per il Gruppo dei Verdi/ALE. Ha ricordato che la scintilla del conflitto è nata dagli sgombri illegali. Vi è una ingiustizia sul terreno che la comunità internazionale non vuole riconoscere. Solo la fine dell’occupazione può costruire una composizione duratura del conflitto.
  • Assita Kanko per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti ha sostenuto che è normale appoggiare Israele contro chi la vuole distruggere.
  • Manu Pineda per il Gruppo della Sinistra-GUE/NGL. Ha ricordato il numero dei morti e dei feriti in grandissima parte palestinesi. Ha ricordato che gli USA sono in ogni caso al fianco di Israele ed ha auspicato l’interruzione dei programmi di cooperazione con Israele da parte dell’UE.

Sono seguiti ben 27 interventi individuali; molti di quelli della destra e conservatori, a favore di Israele, “senza se e senza ma”; alcuni rimpiangono la politica di Trump; molti bollano di antisemitismo tutte le manifestazioni che si sono svolte in solidarietà con la Palestina, senza circostanziare episodi specifici.

Più articolati gli altri interventi, in generale in sintonia con le posizioni dei rispettivi Gruppi. Generale il richiamo alla condanna della violenza ed alla necessità di arrivare alla soluzione dei due Stati.

La Deputata Pina Picierno (PD), l’unico intervento italiano del Gruppo dei Socialisti e Democratici, ha evocato il binomio democrazia-atlantismo come “stella polare” e ha affermato che Israele è il “confine democratico oltre il quale non vi sono neanche i primi rudimenti dello Stato di diritto.”

Nella replica il Ministro Santos Silva ha annunciato la conclusione della contemporanea riunione dei Ministri degli esteri, annunciando un accordo a grande maggioranza e riassunto in quattro punti:

  • Ferma condanna della violenza e constatazione delle troppe vittime civili che richiedono un immediato cessate il fuoco.
  • Ferma condanna al lancio dei missili da parte di Hamas. Diritto di Israele a difendersi che non sempre è stato proporzionato.
  • Le ragioni della crisi sono state sociali e urbane, e relativa condanna degli sgombri forzati.
  • Il processo politico deve essere rilanciato per arrivare all’obiettivo dei due Stati.

In conclusione, Santos Silva ha ribadito che nessuna concessione all’antisemitismo deve essere accettata.

Articolo precedente
Fondo per una transizione giusta
Articolo successivo
Ngozi Okonjo-Iweala (OMC) al Parlamento Europeo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.