Sequenziare il virus per non essere costretti a rincorrere le varianti e per capire per tempo ciò che accade intorno a noi.
Il servizio di Report di lunedì 19 Aprile è stato utilissimo per conoscere cosa accade nel Brasile dell’orribile Bolsonaro e, di conseguenza, in che modo ci riguarda.
Il caso di Manhaus è illuminante per capire come mai una popolazione ritenuta immune per aver nella sua stragrande maggioranza contratto il virus si è infettata di nuovo perché ha selezionato una variante ancora più contagiosa ed aggressiva.
Attualmente in Brasile il virus dilaga e le poche vaccinazioni si stanno effettuando con il vaccino cinese perché la Cina è stata l’unica ad essere disponibile, non solo a fornire, ma anche a condividere il brevetto per la produzione in loco.
Purtroppo la scarsa efficacia del vaccino cinese non dà grandi assicurazioni per il futuro.
Da noi la variante brasiliana e quella sudafricana ,molto simile, sono presenti (ad esempio nel 40% in Umbria e nel 20%nel Lazio).
La nuova frontiera, insieme alle vaccinazioni , è il sequenziamento del virus per essere pronti ad individuarne tempestivamente le varianti.
Il Regno Unito si sta ponendo all’avanguardia con investimenti pubblici cospicui e con il coordinamento dei centri di ricerca.
L’Italia è terribilmente indietro e la cosa più preoccupante è che nel dibattito pubblico non emerge come priorità e, purtroppo anche negli obiettivi immediati del Governo, mentre ci si accapiglia sull’ora in più o in meno del coprifuoco.
Essa, invece, costituisce una priorità delle priorità se si vuole evitare di rincorrere ancora una volta gli effetti tragici della pandemia e rischiare anche l’inefficacia dei vaccini conosciuti.