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Scontro sui brevetti per i vaccini

Il 19 maggio 2021, si è svolto un dibattito sul tema: “Affrontare la sfida globale della COVID-19: gli effetti della deroga all’Accordo TRIPS dell’OMC sui vaccini, le terapie, i dispositivi e sull’incremento delle capacità di produzione e fabbricazione nei paesi in via di sviluppo”. In sostanza, si è discusso sulla questione della revoca/sospensione dei brevetti, per la prima volta dopo la nota dichiarazione di Biden.

Il dibattito ha messo in evidenza la distanza tra la posizione del Consiglio, della Commissione Europea e del PPE, formalmente aperta alla discussione ma sostanzialmente contraria a intervenire sui brevetti, e quella della Sinistra, dei Verdi e dei 5 Stelle che si battono per la revoca/sospensione. Con i Socialisti e Democratici che, pur tra tanti distinguo si sono pronunciati per la sospensione. Mentre i Gruppi di destra manifestano la totale contrarietà a intervenire sui brevetti.

Le introduzioni al dibattito, del Consiglio UE e della Commissione Europea

Augusto Santos Silva, Ministro degli Esteri portoghese, Presidenza di turno del Consiglio UE, ha, tra l’altro, affermato che l’Unione Europea è un importante esportatore di vaccini nel resto del mondo e dà un contributo significativo alla COVAX Facility.

Per quanto riguarda l’ipotesi di rinuncia all’Accordo TRIPS, afferma che l’Unione Europea è disposta a discutere eventuali proposte concrete sui diritti di proprietà intellettuale per i vaccini, ma anche che “l’accordo TRIPS e il sistema di proprietà intellettuale sono parte della soluzione. Esse riflettono un attento equilibrio tra la protezione della proprietà intellettuale da un lato e la promozione dell’accesso diffuso ai medicinali e all’assistenza sanitaria dall’altro.”

Per quanto riguarda l’annuncio da parte degli Stati Uniti, “abbiamo bisogno di maggiori informazioni per capire cosa gli Stati Uniti intendono proporre”.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente della Commissione, pur con dovizia di argomentazioni, non si è distaccato dalla posizione del Consiglio, più propensa ad aumentare la produzione di vaccini piuttosto che affrontare la questione della sospensione dei brevetti.

“Siamo sempre stati consapevoli della necessità di una solidarietà globale e abbiamo dimostrato la nostra solidarietà con azioni significative perché nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro”.

“In primo luogo, abbiamo guidato la ricerca e l’innovazione per lo sviluppo di vaccini sicuri ed efficaci. In secondo luogo, abbiamo aiutato l’industria ad aumentare la produzione di vaccini e ad affrontare i principali colli di bottiglia della catena di approvvigionamento. Terzo, abbiamo esportato il 50% della nostra produzione, più di 200 milioni di dosi, in 45 paesi. In quarto luogo, abbiamo finanziato massicciamente la struttura COVAX e condiviso i nostri vaccini tramite COVAX, fino a 67 milioni di dosi fino ad ora, oltre che bilateralmente.”

“Dobbiamo continuare ad aumentare la produzione. Dobbiamo condividere i vaccini in modo più ampio e veloce e dobbiamo renderli accessibili.”

“La Commissione intende presentare presto una proposta all’OMC incentrata su tre componenti. In primo luogo, l’agevolazione del commercio e le discipline sulle restrizioni all’esportazione. In secondo luogo, l’espansione della produzione, anche attraverso impegni da parte dei produttori e sviluppatori di vaccini, e terzo, il chiarimento e l’agevolazione delle flessibilità dell’accordo TRIPS relative alle licenze obbligatorie.”

Sulla proprietà intellettuale, Dombrovskis ha aggiunto: “Mentre le licenze volontarie sono più efficaci come strumento per facilitare l’espansione della produzione e la condivisione del know-how, le licenze obbligatorie sono uno strumento perfettamente legittimo nel contesto di una pandemia.” “Siamo inoltre aperti all’esame di altre opzioni purché contribuiscano all’obiettivo di espandere la produzione e facilitare un accesso equo a vaccini e terapie. A tale riguardo, l’UE è pronta a impegnarsi in modo costruttivo per esaminare in che misura le proposte relative a una rinuncia mirata e limitata nel tempo ai diritti di proprietà intellettuale contribuiscano a questi obiettivi.”

In conclusione, ha ribadito: “aumentare la produzione e la condivisione di vaccini in modo più ampio, veloce e a costi accessibili è il modo più efficace per combattere la pandemia in tutte le regioni del mondo in questo momento critico.”

Il dibattito

Il dibattito è stato aperto dagli interventi pronunciati a nome dei rispettivi Gruppi politici.

Mentre gli interventi della Vicepresidente del Gruppo del Partito Popolare Europeo  e quello del Presidente del Gruppo Renew Europe hanno sostanzialmente ricalcato la posizione del Consiglio e della Commissione Europea, Iratxe García Pérez, Presidente del Gruppo Socialisti e Democratici, si è spinta a chiedere alla Commissione Europea di sostenere nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio la sospensione temporanea dei brevetti per garantire la distribuzione globale dei vaccini. Il Gruppo Identità e Democrazia e quello dei Conservatori e Riformisti si sono

decisamente pronunciati contro ogni ipotesi di sospensione dei brevetti.

Il Gruppo della Sinistra-GUE/NGL ha, ancora una volta, rivendicato con forza la revoca dei brevetti. Questo, il severo intervento della Copresidente, Manon Aubry.

“Signora Presidente, come siamo arrivatia discutere anche oggi della revoca dei brevetti sui vaccini? Avrebbe dovuto essere ovvio fin dall’inizio, se non aveste servito gli interessi delle aziende farmaceutiche. Sono in gioco milioni di vite e la vostra inerzia uccide.

Due mesi fa ho già invitato la Presidente della Commissione ad affrontare il fiasco della strategia sui vaccini dell’Unione Europea. È chiaro che da allora nulla è cambiato. Inoltre, né la Presidente della Commissione, né il Presidente del Consiglio si sono degnati di essere con noi, di essere presenti davanti a noi per renderci conto. Capisco che si stanno nascondendo, perché al loro posto mi vergognerei.

Vergogna per aver imposto ai cittadini restrizioni di libertà senza precedenti, senza imporre regole ai laboratori. Vergogna per aver lasciato che i vaccini diventassero proprietà privata mentre venivano finanziati con denaro pubblico. Vergogna per aver lasciato che la pandemia diventasse una macchina di profitto, con 3 miliardi di dollari di profitti per Pfizer, solo nel primo trimestre. Vergogna per aver protetto a tutti i costi il monopolio della produzione e causato la penuria mondiale. Vergogna per aver privilegiato i paesi ricchi, che hanno ricevuto dosi 80 volte maggiori rispetto ai più poveri. Vergogna per aver perso un anno, quando aziende come Teva sono pronte a produrre vaccini se gli si dà la formula. Vergogna d’ignorare l’appello dell’ONU, di 100 stati, di 175 ex leader e premi Nobel, dell’OMS, di scienziati, ONG e persino del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Vergogna di considerare che il brevetto per un vaccino abbia lo stesso valore di quello di un iPhone. Vergogna di trattare la salute come un mercato e la vita delle persone come una variabile di aggiustamento. Vergogna, insomma, di essere diventata l’ultimo difensore dell’industria farmaceutica rifiutandosi ostinatamente di sostenere all’OMC la revoca dei brevetti.

Sì, Signora von der Leyen, ma anche Signor Michel, Signora Merkel, Signor Macron, dovreste vergognarvi di essere gli utili idioti di Big Pharma. Smettetela di prenderci per stupidi parlando di vaccini come beni comuni, mentre fate di tutto per mantenerli sul mercato. Abbiamo vinto la battaglia culturale contro le bugie delle lobby grazie a una mobilitazione di cittadini senza precedenti, anche se eravamo molto soli in questo Parlamento a portare avanti questa battaglia. Ora riconoscete il vostro errore e finalmente assumetevi le vostre responsabilità. La revoca dei brevetti deve essere immediata. Il resto del mondo vi guarda e non perdonerà un nuovo tradimento.”

Pilippe Lamberts, Copresidente del Gruppo Verdi/Ale, si è pronuciato a favore della sospensione dei brevetti. Riferendosi all’UE, ha detto: “Se può essere orgogliosa di esportare il 50% della sua produzione di vaccini, sarebbe scioccante e indegno vederla continuare a bloccare a livello internazionale la sospensione dei brevetti sui vaccini contro il COVID-19, una misura che peraltro aumenterebbe rapidamente la produzione. Se dovesse porre il diritto al profitto al di sopra del diritto umanitario, al fine di preservare i margini di profitto di Big Pharma piuttosto che della vita umana, l’Unione Europea negherebbe i suoi valori, a cominciare dalla tutela e dal rispetto della dignità umana.”

“La sospensione del brevetto è, ovviamente, solo una parte della soluzione; deve andare di pari passo con un trasferimento di tecnologia e know-how. Se Big Pharma rifiuta di condividere le proprie conoscenze su base volontaria, la Commissione Europea dovrà quindi decidere di obbligarli a farlo.”

“I nostri leader devono quindi scegliere: ottenere il consenso degli azionisti o dei cittadini, concentrarsi sui profitti a breve termine o sulla salute pubblica globale. È in queste scelte sociali che verrà rivelata la vera natura del progetto europeo.”

Così Tiziana Beghin, Movimento 5 Stelle, del Gruppo dei non iscritti: “Signor Commissario, l’Europa ha imposto restrizioni e sacrifici a 500 milioni di cittadini. Vuole forse dire che non è in grado di imporre a qualche multinazionale di non speculare sulla vita? Liberiamo subito i brevetti sui vaccini e i macchinari per produrli: liberiamoli ora!”

I numerosi interventi hanno argomentato/articolato le posizioni dei Gruppi, mentre le conclusioni di Santos Silva e Dombrovkis hanno sostanzialmente confermato quanto detto nelle introduzioni.

Il Parlamento si esprimerà ufficialmente sulla questione durante la sessione di giugno 2021.

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