Il 24 giugno 2021, il Parlamento Europeo ha approvato una Risoluzione d’iniziativa sulla “Situazione della salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti nell’UE, nel quadro della salute delle donne”. Lo ha fatto approvando la Relazione della Commissione per i Diritti delle donne e l’uguaglianza di genere contenente la proposta di Risoluzione.
Tra gli emendamenti presentati due sono degni di nota: un emendamento sostitutivo della presentato dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e da deputati ungheresi del Gruppo dei non iscritti, tendente non solo a sovvertire il senso della Risoluzione ma anche a negarne la legittimità. Un altro emendamento presentato da due vicepresidenti del Gruppo del Partito Popolare Europeo, anch’esso sostitutivo, era volto a negare all’Unione la legittimazione ad intervenire sulla materia. Il primo di questi emendamenti è stato respinto con 402 voti contrari; tra i voti a favore, quelli dell’ECR, di Identità e Democrazia (ID) e di gran parte del PPE. Il secondo è stato respinto con 373 voti contrari; tra i voti a favore, oltre a quelli delle destre, quelli della quasi totalità del PPE.
La Risoluzione è stata approvata con 378 voti a favore, 255 contrari (oltre alle destre, la stragrande maggioranza del PPE) e 42 astensioni. In tutte le votazioni, salvo rare eccezioni, i deputati italiani di ECR, ID e PPE hanno votato contro la Risoluzione.
Per quanto riguarda i contenuti della Risoluzione, si tratta di un testo che poggia su quanto depositato nei vari consessi internazionali grazie alla azione dei movimenti femministi. Formula principi importanti in materia di diritti e di lotta contro ogni tipo di discriminazione. Riconosce la pluralità delle identità sessuali. Ricorda le ferite aperte nella realtà anche a causa della cattiva azione dei governi. Denuncia come la pandemia abbia aggravato la situazione. Affronta nel merito e con concretezza le questioni. Connette diritti sociali e civili e colloca il tema al centro di una idea di società e di cittadinanza.
Soddisfazione per l’adozione della Risoluzione è stata espressa dal Gruppo della Sinistra-GUE/NGL.