Intervenendo, il 2 luglio 2021, al 7h Management Innovation Day del personale del Parlamento Europeo, il Presidente David Sassoli ha posto l’esigenza che il Parlamento ripensi e valorizzi il proprio ruolo.
Dopo aver messo in evidenza come il Parlamento abbia superato positivamente la prova della pandemia, ha aggiunto: “Abbiamo però anche imparato che la democrazia basata sul ruolo centrale del parlamento è un sistema molto fragile che diventa forte e robusto solo se riesce a stare al passo con i tempi ed autotrasformarsi.” “Non possiamo pensare di affrontare nuove sfide con strumenti del passato, perché le nostre risposte saranno sempre parziali ed inadeguate. Dobbiamo piuttosto ripensare a noi stessi, alla struttura del parlamentarismo, al ruolo dei parlamenti, a come può essere riformato per mantenere forza e centralità”.
Secondo Sassoli, questa riflessione deve essere fatta coinvolgendo I parlamenti nazionali: “A questo proposito io credo che il Parlamento europeo debba ancora una volta prendere la leadership e farsi promotore di una grande conferenza con i nostri parlamenti nazionali dalla quale dovrà uscire una carta del nuovo parlamentarismo europeo.”
Punto centrale della riflessione deve essere l’efficacia e l’efficienza del processo legislativo: “In un mondo dove le informazioni girano ad una velocità vertiginosa e i temi che compongono l’agenda politica sono in continua evoluzione l’Unione europea non può permettersi di prendere un anno e mezzo di tempo per licenziare un provvedimento legislativo. Diventiamo inefficaci ed anacronistici, così come è anacronistico il diritto di veto al Consiglio. Il nostro obiettivo deve essere di accorciare i tempi delle decisioni facendo allo stesso tempo valere le nostre prerogative ed il nostro ruolo.”
Il Presidente ha poi fatto riferimento al lavoro di riflessione avviato con i parlamentari: “Una riflessione sul Parlamento del dopo Covid, partendo dall’esperienza che abbiamo fatto in questo anno e mezzo di lavoro anomalo, utilizzando mezzi e metodi diversi. Un processo che è in corso e che a breve fornirà delle raccomandazioni su cinque grandi aree che abbiamo chiamato Focus, sulle quali dobbiamo concentrarci per raggiungere l’obiettivo di cui vi parlavo in precedenza: dare forza e peso all’azione del parlamento.
– Dobbiamo ripensare al modo in cui viene condotta la nostra plenaria per avere un dibattito vero, vivo, un’interlocuzione attiva e diretta con Consiglio e Commissione, con un’agenda che rappresenti l’attualità del momento politico. La plenaria è il momento in cui finalizziamo il nostro lavoro, ci esprimiamo come assemblea legislativa e siamo più visibili. Di questo si occupa il Focus Group 1.
– Dobbiamo rafforzare le nostre prerogative parlamentari, il nostro potere di controllo democratico e di scrutinio vis à vis alle altre istituzioni, far valere il nostro ruolo come autorità di bilancio e di co-legislatori con lo scopo di dare al Parlamento un ruolo centrale nell’architettura istituzionale. Ne sta discutendo il Focus Group 2.
– Ripensare al modo in cui ci rivolgiamo all’esterno, nelle relazioni con i nostri interlocutori internazionali per avere un maggiore impatto sulla scena mondiale e fare in modo che la nostra voce sia un punto di rifermento per l’Unione ed i nostri partner. Se ne parla nel Focus Group 3.
– Comunicare il lavoro del Parlamento e rafforzare il nostro legame con i cittadini in un’era in cui i mezzi di comunicazione sono in continua evoluzione. Questa è una grande sfida che è al centro del dibattito nel Focus Group 4.
– Come ripensare l’organizzazione interna del Parlamento, gli strumenti utilizzati nell’emergenza possono tornarci utili per rafforzare il ruolo del parlamento anche nel futuro? Questa è la domanda al centro del dibattito nel Focus Group 5.
Il lavoro dei Focus Group finirà a metà luglio quando riceverò su ogni area tematica delle raccomandazioni che porterò agli organi decisionali del Parlamento che ne discuteranno, ognuno a secondo delle competenze loro attribuite dal regolamento.”