Durante la Sessione plenaria del Parlamento Europeo, che si è tenuta dal 7 all’11giugno 2021, sono stati affrontati alcuni casi di violazione di Diritti Umani in Paesi Terzi. In questo contesto, Il 10 giugno 2021 si è svolto un dibattito sull’ inclusione di ONG tedesche nell’elenco delle “organizzazioni non gradite” da parte della Russia, e sulla detenzione di Andrei Pivovarov. Su questi argomenti, nella stessa giornata, è stata adottata una Risoluzione.
Lo spunto è stato dato da due episodi che hanno contribuito a peggiorare le già difficili relazioni tra UE e Russia. Il primo, è stato l’arresto il 31 maggio 2021 di Andrei Pivovarov, direttore dell’organizzazione “Open Russia” fondata dall’ex oligarca, oppositore di Putin Mikail Khodorkovskij avvenuto all’aeroporto di San Pietroburgo mentre era già imbarcato in un volo diretto a Varsavia. Pivovarov aveva annunciato la chiusura dell’organizzazione, in seguito alle leggi che dichiaravano perseguibili i membri di organizzazioni estremiste e questo per proteggere il personale. Il secondo, l’inclusione di tre ONG tedesche nell’elenco delle “organizzazioni nono gradite” da parte della Russia.
La grande maggioranza degli interventi ha condannato questi episodi ricordando che essi seguono leggi, decreti e regolamenti liberticidi che si contano in più di 80 negli ultimi anni. Qualche oratore ha fatto rilevare che in passato, quando Putin godeva di un vasto consenso popolare non aveva bisogno di ricorrere a questi mezzi che segnalano una “crisi” di consenso. La richiesta di liberazione di Pivovarov è stata generale, così come la riconferma della necessità di continuare a collaborare con la società civile russa, anche per dimostrare che nessun sentimento antirusso muove le critiche al regime di Putin. Nel dibattito, che ha visto 22 intervenuti, preponderante è stato il protagonismo dei deputati tedeschi – sensibili alle misure che hanno colpito le proprie ONG – e polacchi.
Due interventi si sono discostati dalla maggioranza degli orientamenti. Quello di Clare Dely, deputata irlandese del Gruppo della Sinistra-GUE/NGL, che ha paragonato Pivovarov ad Assange, verso la detenzione del quale, non vi sarebbe stata la stessa sensibilità , invitando a non “strumentalizzare”la questione dei diritti umani, e quello di Gunnar Beek, tedesco del Gruppo Identità e Democrazia, il quale ha detto che nelle ONG non vi è trasparenza e che i controlli dell’intelligence vi sono anche in Germania e ,quindi, prima di condannare è bene guardare cosa accade in casa nostra. Pronta la risposta di Helmut Geuking, del gruppo del Partito Popolare Europeo(PPE), che gli ha ricordato che in Russia sarebbe già in carcere e che il suo intervento era una vergogna.
Altra puntura di spillo è venuta da Jadwiga Wisniewska, polacca, del Gruppo Conservatori e Riformisti Europei (ECR), il quale, rivolgendosi ai colleghi tedeschi, ha detto che Putin non li ricambia con le stesse attenzioni e che la politica europea è troppo sbilanciata in favore della Russia.
Sulla questione erano state presentate cinque Proposte di Risoluzione, rispettivamente dal PPE, dai Socialisti e Democratici, dai liberali di Renew, dal Gruppo dei Verdi/ALE e dall’ECR. Le cinque proposte sono poi confluite in un unico testo di compromesso, nella Proposta di Risoluzione comune, posta in votazione.
Alla Proposta di Risoluzione sono stati presentati numerosi emendamenti. Quelli della Sinistra sono stati tutti respinti, mentre quelli dell’ECR e del PPE tutti approvati. Tra gli emendamenti della Sinistra ve ne era uno, un po’ provocatorio, ma giusto nelle finalità e cioè di applicare gli standard adottati per la Russia anche ad altri Paesi con cui l’UE ha relazioni ma anche al suo interno.
La Risoluzione adottata lo stesso 10 giugno 2021, sebbene abbia preso spunto da questi ultimi episodi, è complessa ed approfondita. Riconferma la condanna per la repressione, la richiesta di libertà per Pivovarov e la vicinanza ai cittadini russi ed agli oppositori perseguitati, ma offre contributi per quella “strategia di lungo termine” che l’Alto Rappresentante presenterà a breve.
La Risoluzione è stata approvata con 564 voti favorevoli (di cui 10 della Sinistra, più quelli della Lega italiana), 61 contrari (di cui 15 della Sinistra) e 37 astenuti (di cui 15 della Sinistra).