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Lavoratori delle piattaforme: Risoluzione del PE

Dopo il voto in Commissione EMPL del 14 luglio 2021, il Parlamento Europeo ha adottato, nella seduta plenaria del 15 settembre 2021, la Risoluzione d’Iniziativa “Condizioni di lavoro eque, diritti e protezione sociale dei lavoratori delle piattaforme – Nuove forme di occupazione legate allo sviluppo digitale”. Adottando la Risoluzione, gli eurodeputati chiedono alla Commissione di proporre un quadro europeo per garantire alle persone che lavorano per le piattaforme digitali lo stesso livello di protezione sociale dei lavoratori non di piattaforma della stessa categoria. Ciò dovrebbe includere i contributi di sicurezza sociale, la responsabilità per la salute e la sicurezza e il diritto alla contrattazione collettiva per negoziare termini e condizioni eque.

Quanto alla qualificazione del rapporto di lavoro, la Risoluzione rigetta l’idea di creare un tertium genus tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, e propone una presunzione confutabile di rapporto di lavoro subordinato con inversione dell’onere della prova in caso di contenzioso: sarebbe il datore di lavoro a dover provare l’insussistenza del rapporto di lavoro dipendente, e i lavoratori delle piattaforme non dovrebbero essere considerati automaticamente lavoratori autonomi. Questa logica risulta in linea con la posizione espressa dalla Confederazione Europea dei Sindacati nella propria risoluzione in risposta alla seconda fase della consultazione delle parti sociali sul dossier, adottata in data 9 settembre 2021.

Al di là della questione della qualificazione, la CES chiede all’UE di incoraggiare gli Stati membri e le parti sociali a costruire il dialogo sociale per i lavoratori delle piattaforme, in particolare per regolare gli algoritmi deputati alla gestione del personale. A questo proposito, la Risoluzione insiste sul fatto che i lavoratori della piattaforma dovrebbero avere diritto ad algoritmi trasparenti, non discriminatori ed etici. Le funzioni algoritmiche come l’assegnazione dei compiti, le valutazioni, i prezzi e le procedure di disattivazione dovrebbero essere spiegate in modo comprensibile e comunicate chiaramente. I lavoratori dovrebbero avere la possibilità di contestare le decisioni prese dagli algoritmi, e una supervisione umana del procedimento dovrebbe sempre essere prevista. Quanto alle condizioni di salute e sicurezza, la Risoluzione del Parlamento esprime preoccupazione per i rischi, gli incidenti stradali o le lesioni subite dai lavoratori delle piattaforme e insiste sulla necessità di garantire loro adeguati dispositivi di protezione individuale e un’assicurazione contro gli infortuni per coloro che operano nei servizi di trasporto e consegna.

La Risoluzione è stata adottata approvando la Relazione della Commissione Libertà Civili (LIBE) – relatrice Sylvie Brunet (Renew Europe, Francia) contenente la Proposta di Risoluzione. L’approvazione è avvenuta a larga maggioranza con 524 favorevoli, 39 contrari (una parte delle destre e dei non iscritti) e 124 astensioni (il grosso delle destre più voti isolati tra cui i portoghesi Pereira Sandra e Pimenta Lopes).

Durante il dibattito in Parlamento di lunedì 13 settembre, che ha preceduto il voto, il Commissario Nicolas Schmit aveva accolto positivamente la proposta di Risoluzione, con particolare riferimento all’inversione dell’onere della prova. La Commissione presenterà la propria proposta di Direttiva l’8 dicembre 2021.

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