“C’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra”
L’anno che verrà è una delle più belle canzoni di Lucio Dalla e ad ogni anno che arriva il ricordo dei versi mi ritornano in mente, come penso a molte e molti, ma mai avrei pensato che delle mirabili iperboli della fantasia dell’autore potessero avvicinarsi così pericolosamente alla realtà che stiamo vivendo.
La fiducia verso un anno migliore si accompagna sempre con i brindisi e i fuochi d’artificio; eppure, quest’anno sembra difficile immaginare un anno migliore. Ai fuochi d’artificio si sono sostituite le bombe e le distruzioni, al posto dell’abbraccio fraterno con cui davamo inizio al nuovo anno c’è una madre o un padre che stringe al petto un bambino ucciso, immagine di una silenziosa e tremenda strage di innocenti che continua in sfregio a qualsiasi diritto.
È difficile anche solo immaginare gli auguri da poter fare in questo Capodanno; eppure, al pessimismo della ragione abbiamo il dovere di contrapporre l’ottimismo della volontà e anche se infiacchiti e piegati dal dolore per le guerre, le crisi umanitarie e ambientali a cui non sembra si voglia porre rimedio, contrapponiamo la speranza che si alzi la voce dei tanti e si impongano soluzioni giuste.
Al sonno della ragione che questo modello economico e culturale impone e cerca di diffondere contrapponiamo una piccola luce che possa illuminare la strada per una via d’uscita.
Questo è ciò che possiamo fare e che continueremo a fare per raccontare ed esprimere un punto di vista sulla trasformazione del mondo. Anche per questo proponiamo qui alcuni articoli che abbiamo prodotto e pubblicato nell’anno che si sta chiudendo, con l’augurio che chi, come noi, prova sgomento e cerca riparo nel cercare insieme, possa trovare un rifugio e una spinta per guardare al futuro con la voglia di cambiare lo stato di cose presenti.
Forse l’anno che verrà, vedrà davvero scomparire “i troppo furbi e i cretini di ogni età”.
Auguri
Roberto Morea