Françoise d’Eaubonne (1920-2005) nasce a Parigi ma trascorre la giovinezza a Tolosa, dove comincia la sua intensa attività di scrittrice con le poesie di Colonnes de l’âme nel 1942 e partecipa alla Resistenza. Viene anche arrestata, ma rilasciata per mancanza di prove.
Fedele al motto “Mai un giorno senza una riga”, ha pubblicato più di cento libri tra saggi, romanzi, biografie, pamphlet e poesie. Teorica non accademica e militante, è stata attiva nel movimento femminista e nelle lotte lesbiche, ecologiste e antinucleari.
Membro del Partito Comunista francese, prende parte all’MLF (Mouvement de libération des femmes) fin dagli esordi e nel 1971 partecipa alla fondazione del Fhar (Front homosexuel d’action révolutionnaire) ed è presente anche alla manifestazione contro il congresso dei sessuologi italiani a Sanremo, che nel 1972 segna la prima tappa pubblica del movimento omosessuale in Italia.
Nel 1974, nella parte finale del suo saggio Le féminisme ou la mort, conia il termine “ecofemminismo”. Il testo è stato recentemente tradotto in italiano, con il titolo Il femminismo o la morte e la curatela di Sara Marchesi per Prospero edizioni (2022).
La teoria che riconosce nel modello patriarcale il denominatore comune dell’oppressione delle donne e dello sfruttamento del pianeta viene approfondita in Écologie et féminisme. Révolution ou mutation ? (1978).
Nello stesso anno fonda l’Écologie Féminisme Centre, che diverrà il movimento di riflessione Écologie-féminisme. In Contre violence ou résistance à l’état (1978) d’Eaubonne sostiene anche la necessità della “controviolenza”, già messa in atto in prima persona nel 1975 con l’attentato alla centrale nucleare in costruzione di Fessenheim (Alsazia). Muore a Parigi il 3 agosto 2005.
Il pensiero di D’Eaubonne risiede nella focalizzazione antipatriarcale dell’ecofemminismo: nella sua visione del mondo dove l’oppressione delle donne viene connessa allo sfruttamento dell’ambiente. Il capitalismo, con la sua devastazione estrattivista finalizzata al profitto, è un fenomeno patriarcale. Come scrivono Myriam Bahaffou e Julie Gorecki nella prefazione alla riedizione francese di Le féminisme ou la mort: “La teoria femminista di D’Eaubonne non è dunque una semplice giustapposizione di femminismo ed ecologia, ma piuttosto un’analisi del “sistema mondo”a partire da una prospettiva che pone al centro gli esseri sfruttati. In Il femminismo o la morte ci mostra non solo che la minaccia ecologica che incombe su tutte le forme di vita rappresenta una priorità, ma anche che quest’ultima è inscindibile dalle altre lotte.”
Presentiamo quindi a buona ragione D’Eaubonne come autrice inaugurale della nostra rubrica Intersezioni, con La natura della crisi. testo scritto nel 1980 e pubblicato in italiano nel 2022 sulla rivista “DEP” ( Deportate, Esuli, Profughe), tradotto e curato da Bruna Bianchi.
Certe che ne percepirete l’ampio respiro e la dimensione nel presente.
Scarica/leggi il pdf Françoise d’Eaubonne, La natura della crisi (1980)