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La Commissione Europea non si libera dell’ordoliberalismo

La Comunicazione su Better Regulation e il principio del one in one out

Il 29 aprile 2021, la Commissione europea ha pubblicato la tanto attesa Comunicazione Better regulation: Joining forces to make better laws (COM(2021)219) (la Comunicazione era stata annunciata nel Programma di lavoro della Commissione per il 2021 (COM(2020)690). La Comunicazione introduce il principio del one in one out (OIOO), secondo cui ogni volta che viene introdotto un nuovo onere, deve esserne eliminato un altro imposto dalla legislazione in vigore nella stessa area di intervento. Sebbene la Commissione precisi che tale principio non sarà applicato meccanicamente e che saranno ammesse eccezioni, è evidente che l’adozione del OIOO enfatizza l’idea che la legislazione sia un ostacolo allo sviluppo economico, anziché un necessario strumento per garantire i diritti di lavoratori e cittadini.

L’affermazione del principio del OIOO durante la crisi pandemica è sorprendente: da marzo 2020 a oggi, la Commissione ha infatti adottato più di 1400 misure per contrastare e prevenire gli effetti generati dalla diffusione del COVID-19 all’interno degli Stati membri!

Il principio del OIOO pare poi in contraddizione con il principio del ‘do no significant harm’ che impone di valutare gli effetti sull’ambiente di ogni azione che l’UE intende intraprendere (la Commissione si propone di rispettare questo principio per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite).

La Comunicazione della Commissione continua, dunque, a essere fortemente intrisa dell’ideologia ordoliberale che caratterizza, fin dalle sue origini, il programma sulla Better regulation, come dimostra anche l’insistenza di ridurre il ‘gold plating’, ossia gli oneri legislativi e amministrativi per consumatori e imprese, che gli Stati membri introducono nel recepimento del diritto dell’UE.

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